Nuovo numero di Trasgressioni: Zolo, De Benoist, Tarchi, Gattiglio
di Redazionale - 10/05/2007
"In questi anni non solo la logica della guerra è prevalsa sulla logica della pace che sembrava ispirare il diritto e le istituzioni internazionali uscite dal secondo dopoguerra. Il flagello della guerra è diventato globale ed una potenza globale - una potenza 'imperiale' - ne è diventata l'alfiere e oggi minaccia apertamente persino il ricorso al suo potentissimo arsenale nucleare.
Nel frattempo assistiamo ad una crisi senza precedenti dell'ordinamento giuridico internazionale che è nello stesso tempo causa e conseguenza della paralisi delle Nazioni Unite, del tutto emarginate dal protagonismo egemonico degli Stati Uniti e costrette a fungere da sistematico appaltatore di guerre e da forzato distributore di legittimità bellica. Dalla fine del bipolarismo ad oggi le potenze occidentali non solo hanno usato la forza in sistematica violazione del diritto internazionale, ma ne hanno esplicitamente contestato le funzioni in nome di un loro incondizionato jus ad bellum. E' evidente che un sistema normativo può esercitare effetti di ritualizzazione dell'uso della forza internazionale - sottomettendola a procedure predeterminate e a regole generali - solo a condizione che nessun soggetto dell'ordinamento possa, grazie alla sua potenza soverchiante, considerarsi ed essere considerato legibus solutus.
La regressione che si profila è conclamata: è una regressione globale, si potrebbe dire. E' una regressione che ci riporta agli inizi del secolo scorso, alla situazione anarchica precedente alla fondazione delle istituzioni internazionali del Novecento - la Società delle Nazioni e le Nazioni Unite -, con il connesso pericolo di un sempre più diffuso ricorso all'uso della forza da parte delle potenze che oggi dominano il mondo, che lo dominano non solo dal punto di vista militare, ma anche da quello economico e tecnico-scientifico (
23). Potrebbe dunque riaprirsi un ciclo di nuove guerre mondiali - di guerre globali di un Impero globale contro il global terrorism e contro gli Stati eventualmente accusati di sostenerlo - che né il diritto né le istituzioni internazionali, così come sono oggi, potrebbero fermare o limitare nei loro effetti più distruttivi."
