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Spagna: allarme per contaminazione OGM nel mais biologico

di Portal del Medio Ambiente - 24/12/2005

Fonte: greenplanet.net


Alla faccia della co-esistenza: il 40% del granturco coltivato da aziende biologiche è risultato contaminato


Greenpeace, il Consiglio aragonese per l'agricoltura biologica (Caae) e l'Unione degli agricoltori e allevatori di Aragona (Uaga) hanno presentato in una conferenza stampa i risultati di un test effettuato dal Caae su alcuni campioni di mais biologico del raccolto di quest'anno.

Allarmato dalla contaminazione transgenica nella regione maggiore produttrice di OGM dell'Unione Europea, il Consiglio aragonese ha fatto analizzare i mais degli agricoltori biologici ottenendo risultati preoccupanti: il 40% dei campioni è risultato contaminato, con una percentuale che va dal 0,23% al 1,9%.
Percentuale che obbliga il Caae a non autorizzare la vendita di questi raccolti come biologici e che dimostra chiaramente la non proponibilità della "coesistenza" tra coltivazioni transgeniche e coltivazioni biologiche.

I tipi di contaminazione trovati corrispondono a geni introdotti in mais ibridi commercializzati da diverse imprese multinazionali.

"Disgraziatamente possiamo dimostrare che le autorità non solo continuano a tollerare queste coltivazioni nonostante i gravi rischi per la salute, l'ambiente e l'agricoltura, ma anche che queste ultime stanno contaminando i raccolti degli agricoltori vicini, fatto che assume  contorni anche più gravi nel caso di quelli biologici", ha spiegato Juan-Felipe Carrasco, responsabile della campagna contro gli OGM di Greenpeace.

Da quattro anni in Spagna si vanno producendo diversi tipi di contaminazione attraverso l'impollinazione, l'inclusione di semi OGM in lotti di semi convenzionali, miscugli dei raccolti o mancanza di idonea pulizia di macchine e installazioni.
Tutti questi casi hanno in comune il fatto che a pagare le conseguenze peggiori sono gli alimenti contaminati, ma non i contaminatori.

I risultati di questo test dimostrano una volta di più che la "coesistenza" non è possibile.
Con la presenza di OGM nei campi, c'è una chiara impotenza degli agricoltori che vogliono produrre coltivazioni non transgeniche, che non sono protette in alcun modo, nemmeno dal punto di vista legale.

Molti agricoltori biologici, poi, coltivano varietà tradizionali di mais, selezionate per la loro rusticità e le caratteristiche adeguate alla zona.
La loro contaminazione costituisce un attentato alla biodiversità che provoca l'estinzione delle poche varietà ancora in mano ai coltivatori.

Traduzione di Enrica Tagliati

 
,21 dicembre 2005