Se il comunismo è vittima del suo insuccesso, il capitalismo lo è del suo successo
di Massimo Fini - 25/02/2008
L’
Veltroni non mi
appassiona. Ma dovete
piantarla con questa storia dei
comunisti, ex e post.
L’entourage berlusconiano è
zeppo di ex comunisti ed ex
socialisti, da Bondi a Ferrara a
Cicchitto. Dovremmo per
questo, negar loro ogni
credibilità? In un Congresso di An del 1996, a
Verona, Gianfranco Fini tentò di chiudere
questa polemica catacombale affermando che
l’anticomunismo non era più spendibile in sede
politica, ma solo storica. Ma non aveva ancora
finito di parlare che irruppe Berlusconi col suo
«libretto» dei crimini del comunismo. Finché
l’Italia rimarrà incastrata in questa diatriba
strumentale non potrà fare alcun passo avanti.
Il marxismo è morto (anche se la sua ‘pars
destruens’ è culturalmente ancora valida); il
problema, oggi, è il capitalismo. Perché se il
comunismo è vittima del suo insuccesso, il
capitalismo lo è del suo successo.
