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Hamas vince le elezioni: 2/3 dei palestinesi sono terroristi? No, resistenti.

di adnkronos.it - 26/01/2006

Fonte: www.adnkronos.it

 

Il governo palestinese si è dimesso.
Il movimento di resistenza islamica avrebbe ottenuto 77 seggi su 132.
 
Militanti di Hamas in festaRamallah, 26 gen. (Adnkronos/Ign) - Il premier palestinese Abu Ala ha annunciato le sue dimissioni insieme a quelle di tutti i suoi ministri in seguito alla sconfitta ancora non ufficiale di al Fatah ad opera di Hamas alle elezioni legislative che si sono svolte ieri. Le dimissioni di Abu Ala sono state accettate dal presidente palestinese Mahmoud Abbas. Il movimento di resistenza islamica avrebbe ottenuto 77 dei 132 seggi del Consiglio legislativo, ma i risultati ufficiali si avranno solo questa sera alle sette (le sei in Italia).

Hamas ha fatto sapere che per la formazione di un nuovo governo avvierà consultazioni con il presidente palestinese. ''Inizieremo i colloqui con Abu Mazen (Abbas), con gli altri funzionari (di Fatah, ndr) e con le parti coinvolte per la formazione di un nuovo governo'', ha detto Ismael Haneya, uno dei leader del movimento. Lo stesso Haneya ha chiarito che il gruppo non ha alcuna intenzione di restare da solo al governo: ''Hamas non vuole escludere nessuno. Avremo contatti e consultazioni con tutti i partiti nazionali e islamici come con Fatah''. Fatah ha però annunciato che non intende partecipare a un governo di coalizione con il gruppo neovincitore.

Il movimento di resistenza islamica oggi ha escluso qualsiasi cambiamento di posizione nei confronti dello Stato ebraico. Uno dei leader, Mushir al Masri, ha infatti dichiarato: ''Il riconoscimento dello Stato ebraico e l'avvio di negoziati con Israele non rientrano nella nostra agenda''. ''Questa vittoria - ha aggiunto - dimostra che Hamas è incamminata lungo la strada giusta. Non inganneremo il nostro popolo''.

Per discutere del risultato delle elezioni palestinesi questa sera si terrà una riunione straordinaria tra il primo ministro israeliano facente funzione, Ehud Olmert, e i capi della Difesa. Lo riferisce la Radio israeliana, precisando che all'incontro parteciperanno anche il ministro della Difesa, Shaul Mofaz, e il ministro degli Esteri, Tzipi Livni.

Gli Stati Uniti da parte loro continueranno a sostenere Abbas. E' quanto ha assicurato il segretario di Stato americano Condoleezza Rice in una telefonata con il presidente palestinese, secondo quanto riferito da un portavoce del presidente dell'Anp. ''Gli Stati Uniti continueranno a sostenere Abbas e le sue politiche'' ha detto la Rice che ha elogiato ''lo svolgimento tranquillo delle elezioni e il coraggio dimostrato dal presidente Abbas nel dare al popolo palestinese la possibilità di esercitare il suo diritto elettorale''.

Hamas, dalla resistenza al governo

Dopo i successi alle consultazioni municipali che si sono svolte nel corso dell'anno, Hamas sembra ora dirigersi a grandi passi verso una clamorosa vittoria elettorale alle elezioni legislative palestinesi, le prime cui ha preso parte. Fondato nel 1987 da Ahmed Yassin - lo sceicco ucciso dagli israeliani con un assassinio mirato il 22 marzo del 2004 - come appendice della Fratellanza musulmana, il movimento si pone come obiettivo nella sua Carta la distruzione d'Israele.

Hamas, acronimo di Harakat la-Muqawamah al Islamiya (movimento di resistenza islamico) ma anche parola araba per ''ardore'' e ''entusiasmo'', ha un proprio braccio militare, le Brigate Izzedin al Qassam, che si sono rese responsabili di numerosi attentati suicidi in Israele, e compare sulla lista delle organizzazioni terroristiche stilate dall'Ue e dagli Stati Uniti. Il gruppo islamico, particolarmente radicato nella città di Gaza e nel nord della Striscia, è anche dotato di una rete di scuole, centri sanitari ed enti benefici che gli hanno procurato un vasto consenso sociale. Organizzato e disciplinato, il gruppo ha una sua radio ed ha appena lanciato una rete televisiva.

Hamas, che considera un suo successo militare il ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza, si è presentato al voto con la lista ''Cambiamento e riforme''. Dopo aver sostanzialmente aderito alla tregua negli attacchi anti israeliani voluta dal leader dell'Anp Mahmoud Abbas, il movimento sembra aver ora deciso di avviare la sua trasformazione in un vero e proprio partito sul modello dell'Hezbollah libanese, che siede nel parlamento di Beirut.

In campagna elettorale ha insistito soprattutto sul problema della corruzione.