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Che smog farà

di Marco Cedolin - 18/06/2008

 

 

Anche l’antica “arte” delle previsioni meteorologiche ha dovuto adeguarsi all’incedere del progresso e non potrà più limitarsi a fare i conti con alte pressioni, saccature e perturbazioni create dal buon dio, dovendo tenere nella debita considerazione anche tutto ciò che viene creato dall’uomo impegnato a costruire crescita e sviluppo.

Le sostanze inquinanti che ogni giorno vengono disperse nell’aria in quantità sempre più cospicua sono infatti ormai entrate a far parte a pieno titolo del “tempo meteorologico” rivoluzionando per molti versi la meteorologia così come l’abbiamo conosciuta fino ad oggi.

L’Unione Europea ha deciso d’inserire un nuovo filone di analisi all’interno del centro europeo che si occupava di previsioni meteorologiche, inaugurando il progetto Gems che avrà il compito di creare un servizio di “previsione smog” a livello europeo con attendibilità fino ad oltre tre giorni.

 

Alle classiche rubriche di previsioni del tempo si affiancherà pertanto nei prossimi anni anche un servizio dedicato all’inquinamento che alla luce di una situazione ambientale compromessa sempre più pesantemente, entro breve tempo rischierà di divenire più popolare di quanto non lo fu Bernacca negli anni 70. Prima di andare a fare una pedalata in bici o una passeggiata diventerà indispensabile sapere se le concentrazioni di polveri sottili ed agenti inquinanti sono tali da rendere consigliabile l’attività all’aperto, così come prima di portare i bimbi a giocare nei giardini ci si informerà sulla concentrazione di ozono nell’aria. Non sarà più sufficiente programmare le gite fuori porta o una giornata in spiaggia, fruendo di un weekend a basso rischio di temporali, ma diventerà necessario conoscere prima se l’interazione fra tempo atmosferico e livelli di smog potrebbe mettere a repentaglio la nostra salute, rendendo oltremodo pericolosa qualche ora di relax sotto il solleone.

 

Il progetto Gems, al quale parteciperà anche il Cnr, viene presentato sulle pagine di Repubblica come un’innovazione attraverso la quale scienza e tecnologia si prodigheranno per offrire nuovi servizi ai cittadini, un’appendice di quel progresso che dopo avere deteriorato la biosfera fino al punto di rendere problematico vivere all’aperto, si preoccupa d’informarci riguardo al grado di pericolosità che si nasconde dietro una corsetta nel parco, una partita a calcetto o quattro passi fatti per sgranchirci le gambe e respirare un po’ “d’aria pura”.

Se questo è il progresso e queste sono le innovazioni, non si può evitare di tornare con la mente, insieme a qualche briciola di malcelata nostalgia, alla lavagnetta di Edmondo Bernacca che parlava di vento, pioggia e neve spiegandoci i diversi nomi delle nuvole, mentre fra un cumulus humilis e un cirrus uncinus da bambini sognavamo che arrivasse la neve, così candida e pura nel suo leggero biancicare.

Pur avendo il supporto dell’ipetecnologico progetto Gems cosa si ritroveranno a sognare i bimbi di domani?