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Ho fatto un sogno*

di Serge Latouche - 11/07/2008


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Tu vedi cose che esistono e ti chiedi:perché. Io sogno cose mai esistite e
mi chiedo perché no?
G.B.Show

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Il progresso non coincide in nessun modo con lo sviluppo scriveva più di
trenta anni fa Pier Paolo Pasolini e sottolineava che la società non aveva
nessun riguardo per l’umanità.

Ai nostri giorni si registrano dati che parlano chiaro:

1. il rapporto Living Planet del 2006 (wwf) ci dice che nel 2050 ci
occorreranno due pianeti per procurare le risorse rinnovabili (cibo, legna,
acqua)

2. il rapporto Stern dice che nel 2050 i cambiamenti climatici avranno
effetti catastrofici dal punto di vista ambientale, umano, sociale ed
economico

3. un altro rapporto ci dice che entro quaranta anni sparirà tutto il pesce
che finisce sulle nostre tavole

4. il rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia ci ricorda che tra
cinque anni entreranno in crisi i giacimenti petroliferi di Russia, Norvegia
Usa e Messico.

In Francia, sottolinea Serge Latouche, in vista delle elezioni
presidenziali, è stato preparato un Contratto per l’Ambiente e tutti gli
schieramenti politici lo hanno firmato. Lo hanno firmato tutti, certamente,
si tratta di cinque punti fondamentali: l’inasprimento della tassa sul
carbone è la misura più impegnativa. Ma i programmi poi sono accomunati da
un aspetto importante: la Crescita.

E allora la sensazione è quella di predicare nel deserto quando si dice che
dobbiamo uscire dalla crescita ed organizzare un’altra società. Tale
dichiarazione appare blasfema e la crescita invece cosa assolutamente
sacra.

La decrescita: concetto o slogan?
La decrescita non è un concetto, ma uno slogan per provocare …. Sarebbe più
corretto parlare di “a-crescita”, perché in realtà si deve considerare che
la crescita è l’aspetto fondamentale sulla quale la religione
dell’economia pone l’accento.
“Crescere per crescere”: questo è il fine in se ed il fine della nostra
società (quella occidentale) … il consumo, la produzione, il lavoro, il
profitto: abbiamo dimenticato la gioia di vivere… i nostri veri bisogni, la
vita.

Ma non ha senso nemmeno il contrario, “decrescere per decrescere” , e allora
appare urgente inventare un altro mondo, un altro modo di vivere … la
società della decrescita. Non si tratta di cosa nuova, non è una ispirazione
…. Si tratta di una utopia concreta.
Il sistema termo industriale ha creato tanta miseria ed il desiderio ad
uscire dal meccanismo è stato chiamato in tanti modi: il socialismo,
l’associazionismo, l’economia sociale … ora c’è la società della decrescita.
Possiamo vederla come una società autonoma con le proprie leggi che
rappresenta una contrapposizione alla società dello sviluppo, quella dei
“gloriosi anni trenta”, quando gli economisti potevamo parlare senza essere
contraddetti dai fatti dei “circuiti virtuosi dell’economia” che però con il
passare degli anni sono diventati perversi e allora la crescita economica,
l’accumulazione del capitale con gli effetti positivi ma anche negativi che
conosciamo, la concorrenza senza pietà hanno prodotto, non certamente
l’effetto ricaduta sperato, ma la crescita senza limiti delle
disuguaglianze, il saccheggio sfrenato della natura.
La natura e i popoli del terzo mondo hanno pagato amaramente la nostra
crescita folle …. Tutte quelle popolazioni con aspirazioni universali
profonde e differenti, molte delle quali con condividono l’idea del
controllo della natura da parte e ad opera dell’uomo.

Il circolo virtuoso della società della decrescita
Latouche promuove allora non un programma politico ma un modello concreto …
un sogno possibile? Più semplicemente un circolo virtuoso dove le tappe si
legano l’una all’altra: le otto R.
 Rivalutare
 Ricontestualizzare
 Ristrutturare
 Rilocalizzare
 Ridistribuire
 Ridurre
 Riutilizzare
 Riciclare
Non è possibile raggiungere tutti gli obiettivi immediatamente, anche perché
mettere in pratica questo circuito, comporta necessariamente una modifica
dei nostri valori su cui il mondo fino ad ora ha sempre funzionato. Abbiamo
nella nostra testa un martello economico e se in testa hai un martello, la
cosa più spontanea che ti viene in mente sono solo i chiodi! I chiodi in
questo contesto sono i verbi produrre, lavorare, sfruttare sempre di più la
natura, la tecnologia e la modernità.
Per cambiare i valori e l’immaginario, non bisogna essere un guerriero, ma
un buon giardiniere armato della pazienza, della lentezza, del valore della
reciprocità, dell’altruismo certamente non dell’odio.
Attualmente i media che tipo di valori propongono? Non quelli della società
della decrescita, non può aversi un risultato immediato il procedimento ed
il processo sarà lungo, ma sarà “per amore o per forza”.


Il programma politico: “Ho fatto un sogno”

Latouche sogna di candidarsi alle elezioni presidenziali e scrive il suo
programma politico in nove punti. Dove si vuole far pagare l’inquinamento
agli inquinatori ( internalizzare le esternalita).

Nella nostra Europa bisogna far ridurre la nostra importa ecologica
del 75% . In modo che il nostro fabbisogno ridiventi pari ad uno (si
riferisce al nostro pianeta). Per coloro i quali sostengono l’idea che si
vuole tornare all’età delle caverne. Latouche controbatte dicendo che
abbiamo sorpassato la misura del pianeta a partire dagli anni settanta e
quindi il riferimento temporale è quello e non quello delle caverne. Il
consumismo da quella data in poi ha creato gravi danni e la teoria dei
gamberetti che fanno chilometri per arrivare sulle nostre tavole lo
dimostrano.
 
Internalizzare il prezzo del trasporto. Il petrolio non è materia
rinnovabile quindi bisogna valutare il prezzo corretto. Bisogna evidenziale
il prezzo delle infrastrutture che si utilizzano e si consumano (Camion)
Aumentare del 30% il prezzo del trasporto aereo.

Rilocalizzare le attività produttive

Trasformare i guadagni di produttività (20 % - 30%) per ridurre le
ore di lavoro e aumentare l’occupazione.

Promuovere i beni locali … e l’amore e l’amicizia.

Ridurre lo spreco di energia

Penalizzare le spese di pubblicità (seconda solo alle armi).
Riducendo l’inquinamento visivo e chili di carta di pubblicità
Promuovere tecnologia che risparmia l’ambiente.

Ma non siamo ancora pronti. Sostiene che se fosse eletto presidente con
questo programma, dopo una settimana sarebbe morto.

*Trascrizione della relazione di Daniela Degan non rivista dal relatore