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Illegale 1/5 import legname in Europa

di redazionale - 22/07/2008

«Circa un quinto del legname importato nell’Unione Europea nel 2006 proviene da risorse illegali, prevalentemente da Russia, Indonesia e Cina». E’ il risultato di uno studio del Wwf che ha analizzato le principali vie commerciali di tutti i paesi coinvolti nel mercato mondiale del legname.

Nel report risultano 10 rotte principali del legname illegale: la Russia è il principale ‘commerciante’, con 10.4 milioni di metri cubi di legname di provenienza sospetta o illegale importata in Europa nel solo 2006. Circa la metà di questo legno entra in EU attraverso la Finlandia, dove viene trattato per produrre polpa e carta, che a loro volta vengono esportate verso altri paesi europei. Al secondo posto l’Indonesia come esportatore di legname illegale seguita da un forte ‘competitore’, la Cina che ha triplicato tra il 2003 3 il 2006 le sue esportazioni di prodotti derivati da legno e carta verso l’Unione Europea. La stessa Cina importa le maggiori quantità di legname da regioni cosiddette ad alto rischio come l’estremo est della Russia, il Sudest asiatico, inclusa l’Indonesia, e dall’Africa, con un’altissima probabilità di avere legname e prodotti di origine illegale.
«Caso simbolo – spiega il Wwf in una nota - è quello dell’Amazzonia: quasi l’80% del taglio delle foreste in questa regione è illegale e paesi come il Brasile e la Bolivia si stanno comportando in maniera irresponsabile rispetto al mantenimento di una risorsa fondamentale per il loro stesso futuro».

Ma il quadro di illegalità denunciato nel Report del Wwf coinvolge anche l’Italia. Ad esempio, il nostro paese – spiega l’associazione ambientalista - importa notevoli quantità di legname esportato in maniera illegale da paesi dell’Africa, dell’Asia, e del sudamerica: il 14% del prodotto ‘fuorilegge’ esportato dalla Bolivia arriva da noi, sotto forma di tavole di legno, parquet, e altri prodotti per arredo, il 24% di quello del Camerun, il 33% del legno ‘illegale’ della Costa d’Avorio, il 25% di quello della Repubblica Democratica del Congo, il 36% dal Congo, il 24% dal Gabon, il 14% dall’Indonesia, il 13% dalla Thailandia, il 5% dalla Malesia e il 7% dalla Cina. Negli ultimi anni nel mercato illegale italiano si sono affacciati anche i paesi dell’est facendo entrare in Italia l’illegale che esce dalla Bosnia (42%) e Ucraina (11%) .

Il Wwf chiede quindi con forza di promuovere una legislazione europea energica e puntuale che renda impossibile l’introduzione del legname di origine illegale nel mercato europeo. Un primo passo potrebbe verificarsi nel settembre prossimo quando verrà discussa una proposta della Commissione Europea sull’argomento.