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I libri della settimana: SpyChips e La Repubblica delle banche

di Carlo Gambescia - 18/09/2008

I libri della settimana: Katherine Albrecht e Liz Mcintyre, SpyChips, Arianna Editrice, Bologna 2008, pp. 352, euro 19,50; Elio Lannutti, La Repubblica delle banche, Arianna Editrice, Bologna 2008, pp. 240, euro 13,50 ( www.ariannaeditrice.it )
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Anche questa volta Arianna Editrice ha segnato due punti a suo favore nella battaglia contro i “poteri forti”, pubblicando due ottimi volumi a carattere controinformativo. Ma, attenzione, nel senso "alto" del termine.
SpyChips è opera di due battagliere e informatissime ricercatrici americane, da anni impegnate nella difesa dei consumatori, Katherin Albrecht e Liz Mcintyre. Il libro mette in guardia i cittadini dal pericolo racchiuso nell' incontrollata diffusione di particolari microchips chiamati RFID (Radio Frequency IDentification). “La tecnologia RFID - scrivono le autrici - permette di identificare e tracciare qualsiasi oggetto fisico possibile e immaginabile: libri, pneumatici, scarpe, flaconi di medicinali, vestiti, animali, domestici e persino esseri umani. Nell’acronimo RFID, le due lettere ‘RF’ stanno per ‘radiofrequenza’ e spiegano in che modo la tecnologia RFID svolga la sua azione di tracking: si serve dell’energia elettromagnetica, nella forma di onde radio, per trasmettere informazioni remote… La tecnologia RFID può assumere molte forme diverse: può essere nascosta in puntali, perline, in cavi, in fibre, persino in scritte ed etichette” (pp. 31-32), al fine di tracciare a scopo, ovviamente di controllo, qualsiasi nostra mossa. E qui, dopo aver alimentato la curiosità del lettore, ci fermiamo…
La Repubblica delle banche è invece l’ultima fatica di Elio Lannutti, neosenatore, giornalista ed esperto di questioni economiche. Il testo si avvale anche di una prefazione del comico Beppe Grillo. E si distingue soprattutto per lo stile cristallino di Lannutti. Che da esperto giornalista spiega in modo facile cose difficili. Ma lasciamo la parola all’autore: “C’è una sottile differenza tra il sistema camorristico e il sistema bancario, tra la criminalità praticata dalla camorra come finalità e il vero e proprio sistema mafioso degli istituti di credito, una piovra adusa a praticare ‘microcrimini quotidiani’ a danni di correntisti, risparmiatori, richiedenti credito. Quando i ‘colletti bianchi’, con un colpo di clic, addebitano spese e commissioni a milioni di correntisti con nuove voci di costo – il rag. Fiorani della Banca Popolare di Lodi addebitò tra Natale e capodanno del 2004, almeno 100 euro ciascuno a 1 milione di correntisti, ancora da restituire - spesso non vengono perseguiti. Quando piazzano dei tango bond che avevano nel loro portafogli titoli, a vecchi ottantenni, mandando in fumo fatica e sacrifici di un intera vita di lavoro o quando ti spacciano prodotti che, invece dei previsti piani previdenziali per assicurarti una serena vecchiaia, sono piani di debito con l’iscrizione alla Centrale Rischi di Bankitalia, tali comportamenti illeciti , comuni a buona parte del ‘sistema’, sono più gravi delle peggiori condotte criminali. Raramente però vengono puniti, per le collusioni evidenti e le ampie coperture, delle distratte autorità vigilanti, ma anche perché il ‘sistema’ gode di ottime protezioni di ordine istituzionale” (pp. 16-17).
E anche qui, dopo aver stuzzicato, la curiosità del lettore, ci fermiamo. Aggiungendo però una considerazione finale.
Libri come SpyChips e La Repubblica delle banche non possono non mancare nella biblioteca di tutti coloro che rivendicano, in un mondo segnato dal più vergognoso conformismo mediatico, l’importanza del diritto “a capire” dove le nostre società stiano andando. Perché, per dirla con Luigi Einaudi, un vero liberale, non come Berlusconi: per deliberare, ogni cittadino deve prima conoscere.