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Escalation del conflitto in Balucistan

di Enrico Piovesana - 07/02/2006

Fonte: peacereporter.net

Bombardamenti dell’aviazione pachistana in risposta ai crescenti attacchi dei baluci
Guerriglieri baluci della trubù Bugti (Foto Banares Khan, Balochistan Today)Si fa di giorno in giorno più drammatica la situazione nella provincia pachistana sudoccidentale del Balucistan, dove da un anno si è reinfiammato il conflitto armato tra gli indipendentisti baluci e il governo militare di Islamabad. Un conflitto che riesplode per la quinta volta dal 1948, anno in cui il neonato Pakistan si è annesso con la forza questa regione, prima indipendente, per sfruttarne le risorse naturali (gas, petrolio e metalli preziosi), lasciando la popolazione locale nella povertà e nel sottosviluppo. Un conflitto che dallo scorso dicembre ha provocato "ufficialmente", quasi quattrocento vittime.
 
Agha Shahid Bugti (Foto Enrico Piovesana)Parla il portavoce del capo dei guerriglieri. “Le forze aree pachistane stanno bombardando da tre giorni la zona di Dera Bugti”, spiega al telefono da Quetta Agha Shahid Bugti, portavoce dell’anziano leader tribale dei guerriglieri, il Nawab Akhbar Bugti. “Da quando è iniziata l’offensiva governativa di metà dicembre l’aviazione era entrata in azione solo poche volte, solo una nel mese di gennaio. Questi bombardamenti continui rappresentano quindi un’escalation preoccupante. Non abbiamo ricevuto notizie di vittime perché ormai da tempo la popolazione è fuggita da questa zona, sempre più spesso teatro di combattimenti”.
 
Guerriglieri Bugti (Foto Banares Khan, Balochistan Today)Raid aerei in risposta all’attacco all’impianto di Sui. Questi raid aerei sono stati la risposta del governo al pesante attacco missilistico sferrato sabato scorso dai guerriglieri Bugti contro le forze militari e gli insediamenti di ‘coloni’ filogovernativi che circondano, quasi a mo’ di scudi umani, il grande impianto d’estrazione del gas a Sui, simbolo delle rivendicazioni dei baluci. Nell’attacco erano morti due soldati e sei civili. “Era prevedibile che prima o poi sarebbe successo: era quello che voleva il governo – dice Agha Shahid Bugti – che ha voluto insediare questa gente all’interno dell’impianto di Sui proprio per provocare incidenti del genere al fine di creare divisioni all’interno della popolazione locale”.
 
L'autobus distrutto dalla bombaBomba sull’autobus: gli indipendentisti accusano il governo. Il giorno dopo l’attacco a Sui, cioè domenica, tredici persone sono morte e una ventina sono rimaste ferite nell’esplosione di una bomba su un autobus di linea che era appena partito da Quetta. Il governo ha subito accusato gli indipendentisti baluci, che rigettano categoricamente ogni responsabilità. “Noi condanniamo fermamente queste azioni di tipo terroristico ed esprimiamo la nostra vicinanza ai famigliari delle vittime”, commenta Agha Shahid Bugti. “Non è nel nostro stile compiere azioni del genere. E’ assai più probabile che si tratti di un’azione dei servizi governativi volta a far salire la tensione e a giustificare un ulteriore aumento della pressione militare”.