E cosi', dopo la Levi/Prodi ci troviamo la Levi/Veltroni. Ci troviamo cioe' con una legge volta a limitare la possibilita' di scrivere liberamente sui blog. C'e' da chiedersi una cosa: perche' mai la sinistra ce l'ha tanto coi blog? Per capire questa avversione del centrosinistra occorre esaminare il rapporto che il PCI ha avuto, nei 60 anni precedenti, con la stampa. In particolare occorre capire la dinamica , il rapporto che c'era tra la "versione dei fatti" del partito e cio' che il militante leggeva sui giornali.
Per prima cosa bisogna capire che il militante del PCI era abituato a leggere una quantita' selezionatissima di fonti. Che andavano dai libri comprati da Feltrinelli (che e' notoriamente schierato) o da altre librerie "consigliate" fino ai giornali che erano scelti rigorosamente secondo un ordine di militanza: Liberazione, Unita', Repubblica.
Il fatto di detenere il controllo sulle fonti di informazione e contemporaneamente sul militante (1) al quale veniva imposto di "non leggere menzogne" faceva si' che le magagne interne al partito passassero sempre in sordina. Affittopoli, che conquisto' le prime pagine dei giornali italiani , sui canali di sinistra venne affrontata con un'intervista alla furibonda moglie di d'Alema che diceva "e' un complotto dei fascisti".
Per questa ragione un partito tutto sommato mediocre come il PCI, affetto dalle peggiori aberrazioni della politica italiana (come tutti gli altri) sommate alle peggiori aberrazioni di quella sovietica poteva mantenere un'immagine-sogno come quella che aveva.
E quindi questo era il rapporto che la sinistra aveva con la stampa: il partito "certificava" i canali di comunicazione da usare. Da quel momento, "liberamente" i militanti usavano solo quelli, per "evitare menzogne".
E cosi', in maniera strisciante, si sostituiva una qualche forma di educazione (o forse di addestramento del militante) alla vera e propria liberta' di pensiero.
Mai, a quei tempi, si sarebbero lette le critiche a Veltroni che leggiamo oggi sui blog DI SINISTRA. Le voci dei compagni che non fossero stati d'accordo con i vertici sarebbero state "limitate", oppure "spiegate" adeguatamente ai militanti.
Il problema odierno e' che oggi il militante di sinistra, specialmente se giovane, "abita" i blog. "Abita" facebook. "Abita" il cosiddetto Web 2.0.
E si sta verificando qualcosa che non era mai avvenuto nella storia della sinistra italiana: le critiche, il disaccordo , il malcontento della base si fanno parola. La parola si diffonde e prende forza mediante il repost.
Il militante sente, a differenza di prima, di non essere l'unica pecora nera del partito a pensarla cosi'. Non si sente piu' isolato se la pensa diversamente dal capo. Il massimalismo(2) della sinistra viene sfidato attraverso un media che non e' piu' sotto il controllo del vertice.
La destra su questo e' molto piu' moderata: la sua base , anche quando frequenta i blog, si guarda bene dal fare critiche, e se anche le fa una stretta gerarchizzazione del partito impedisce che abbiano seguito. Esistono voci critiche a destra , ma nessuna di esse rappresenta un pericolo per Berlusconi perche' e' il capo per definizione.
Cosi', il nemico principale per la liberta' di stampa su internet e' il centrosinistra. A Berlusconi di essere criticato non frega nulla: a lui interessa il voto. Basta. Se gli date l' 80% dei voti, lui vi lasciera' fare e dire quel che volete, dal momento che non inficiate il suo potere: non per nulla i suoi metodi di sono addolciti proprio quando i sondaggi lo davano al 70% o giu' di li'.
Berlusconi teme solo di perdere il potere, non teme di perdere autorevolezza o di perdere immagine: sa costruire entrambe le cose usando i propri mezzi. Non teme le critiche come si crede, se solo e' certo di mantenere il potere.
Veltroni , d'Alema , la Finocchiaro(3), la Bindi invece le critiche le temono. Le temono perche' un vecchio vizio del secolo scorso, il cosiddetto "culto della personalita'", aleggia nel partito. Non e' che questo vizio non aleggi a destra, anzi. Ma a destra e' sostenuto da una mentalita' diffusa tra la maggioranza degli italiani, quella dell' "uomo di successo". Mentre a sinistra dipende fortemente dall'apparato propagandistico.
Di conseguenza, oggi la censura e' un pensiero di sinistra, o meglio accarezzato dai partiti di centrosinistra. Il fatto che Di Pietro rompa le scatole sfruttando un blog,il fatto che Grillo gli spari addosso usando un blog, il fatto che migliaia di tumblr, di blog, di facebookers continuino a sparargli addosso viene vissuto dalla leadership come un pericolo mortale.
Per questa ragione i politici piu' criticabili, come Prodi, tentano di controllare/minacciare i blog con la Levi/Prodi. E per questo un politico che a maggior ragione e' morente, come Veltroni, cerchera' di far passare una legge anche peggiore.
Se volete un consiglio, fate come ha fatto Wikipedia per sfuggire alla censura: i servers sono in Russia.
(1) Ai tempi dell' universita' ho assistito ad una scena pazzesca avvenuta a casa di studenti amici. Uno di loro leggeva "Avvenire" ed era un cattolico, mentre gli altri erano "rossi". Lo pregarono di tenere il giornale nella sua stanza, mentre le copie di Unita' erano disseminate ovunque.
(2) "Massimalismo" e' la traduzione di un termine di origini slave, "bolscevismo", che indica il potere assoluto della maggioranza.
(3) E' il primo politico italiano ad essere sotto il limite di indeterminazione di Heisemberg. Quando parla, sa dove si trova ma non dove va, e viceversa. |