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Destra e sinistra fanno a gara a chi è più miserabile

di Gianfranco La Grassa - 27/11/2008

Destra e sinistra fanno a gara a chi è più miserabile e scervellato. La sinistra – e quella detta “estrema” è sempre più la peggiore – si è ormai persa dietro alla vittoria di Luxuria all’Isola dei famosi. Riporto dal fogliaccio che si chiama Liberazione: “Ha fatto diventare la sua scelta di vita come una bandiera di libertà…..Luxuria, partecipando e trionfando all’Isola, ha spiegato a milioni e milioni di italiani che la realtà è diversa e che anche questa realtà deve godere degli stessi diritti della presunta maggioranza [immagino sia quella degli eterosessuali che, con buona pace dell’articolista, sono ancora una maggioranza non presunta; e per di più piuttosto consistente, ancor più di quella del Governo contro cui si battono simili dementi; ndr]. Vladimir come Obama? E’ un po’ esagerato, ma fatecelo dire”.

Noi pensavamo che milioni e milioni di lavoratori e oppressi (non solo italiani) avessero sognato, forse troppo a lungo, per merito della Rivoluzione d’Ottobre, di quella cinese, della presa del potere di Fidel a Cuba, della vittoria dei vietnamiti sul più potente esercito del mondo, ecc. Adesso sappiamo che questi eventi erano solo una copia sbiadita – tutt’al più mosse preparatorie – della grande e decisiva vittoria della “transessualità” nell’isola dei famosi, (tele)guidata da un “capo rivoluzionario” quale Simona Ventura, che distacca di parecchie lunghezze Lenin, Mao, Fidel, il Che, Ho-chi-min e Giap. Di fronte ad una simile degenerazione a questo punto anche morale, ma soprattutto cerebrale, va ormai detto senza mezzi termini che questa sinistra non merita solo la sconfitta elettorale, ma dovrebbe per decenza essere eliminata in radice.

Quello che è ancor più scandaloso è l’offerta fatta a Luxuria da Ferrero di un seggio al Parlamento europeo (rifiutato dall’interessata, almeno per il momento). Ferrero significa la maggioranza di Rifondazione; per di più quella parte che si pretende ancora comunista e che ha avuto l’appoggio delle frange estreme (del cosiddetto Ernesto), oggi divisesi a loro volta “regolarmente” in due minimi tronconi. Sono lieto di aver sempre considerato Ferrero nulla più che un demagogo populista, un parolaio pseudo-rivoluzionario, mentre altri volevano considerarlo comunque il “meno peggiore”. E’ esattamente la stupidità di coloro che pensano al “meno peggio” ad aver fatto degradare la situazione, rendendola sempre peggiore da cinquant’anni a questa parte. Bisogna capire che viene il momento in cui è proprio il “meno peggio” a dover essere combattuto e, quando possibile, annientato se si vuol risalire la china; è un  principio tattico-strategico elementare, che purtroppo “ultrasinistri” chiacchieroni e inutili non capiscono minimamente. Per questo, stiamo andando a rotoli.

Se a sinistra s’ode uno squillo, subito risponde la destra, invidiosa e preoccupata di essere da meno. Oggi s’inventano in base a “fonti citate” quali “testimoni diretti” che Gramsci si è convertito in punto di morte. La notizia parte sempre dalla Chiesa, da un Vescovo che cita una suora (defunta) e altre fonti anch’esse sparite (oltre ad essere già state confutate in tempi passati). O forse, invece, abbiamo perso l’orientamento temporale, forse Gramsci è morto d’infarto quando ha saputo della vittoria di Luxuria. No, ho aperto Google (la “bibbia”) e non c’è nulla da fare: è morto oltre settant’anni fa, nel 1937. A questa distanza di tempo, saltano fuori testimoni diretti che l’hanno visto baciare l’effigie di S. Teresa di Lisieux, farsi portare quella di Gesù bambino, l’hanno sentito chiedere i sacramenti, ecc.

Intendiamoci bene: a me non frega nulla di ciò che un pensatore e rivoluzionario è o fa in quanto soggetto empirico, concreto, durante la sua vita quotidiana, personale. Non ho mai creduto alle fesserie del “personale è politico”; l’hanno sostenuto i soliti asini di sinistra, arrivati non a caso ai livelli di pochezza intellettuale odierna. Mi interessa ciò che il pensatore ha detto, che il capo rivoluzionario ha fatto; e quindi mi interessano semmai gli effetti del suo pensiero e della sua azione. Inoltre, so valutare bene la differenza tra la lettera di ciò che è stato detto e gli stimoli che un pensiero è ancora in grado di fornire, qualora venga reinterpretato e ripensato alla luce della nuova epoca in cui vive e agisce chi lo ripensa. Ho già dato, ad esempio, dimostrazione della più alta disistima nei confronti degli ottusi bestioni ossificati pseudomarxisti che si rivolgono a Marx come fosse un contemporaneo. Non mi interessa però sapere se tale pensatore e rivoluzionario trattasse bene o male moglie e figlie (tema su cui hanno inzuppato il pane certe femministe sceeeeeme), se fosse un tipo da invitare a cena o da tenersene alla larga per evitare litigi.

Di conseguenza, se pure Gramsci si fosse convertito, non cambierei in nulla il mio giudizio su di lui e continuerei a riproporlo per quello che ha scritto, rivisto però – e assai ampiamente – alla luce degli eventi e processi odierni. Tuttavia la citazione, a settantun’anni dalla morte, di testimoni “diretti” di una sua (questa volta, si, è il caso di dire presunta) conversione – senza che ci sia lo straccio di un documento scritto che la provi – si qualifica quale semplice operazione di sciacallaggio, che la dice lunga sulla moralità e sull’intelligenza di chi la compie.

Pure a destra, dunque, la cialtroneria e la bassezza sono le stesse della sinistra e meriterebbero la stessa punizione. Viviamo veramente in un’epoca di vergogna assoluta. E’ venuto meno anche quello che era tutto sommato un “decoro borghese”. Non so come siamo potuti cadere così in basso; e vorrei che storici – ma seri, documentati – mi dicessero se è esistito un altro periodo di così grande disonestà intellettuale (e non solo intellettuale); ma soprattutto di così grande imbecillità. Comunque, cari presunti “intellettuali” e politici di destra e sinistra, fate schifo. E’ veramente dura vivere nello stesso vostro mondo, respirare la vostra stessa aria, o quasi. Per fortuna si sono levate voci di dissenso; e alcune anche ben incazzate. La speranza sopravvive; basterebbe fare una bella pulizia delle cellule cancerogene. Occorrerebbero però tempi brevi; cercasi urgentemente “Il Gran Chirurgo”! E ritornare allo spirito di: “Pietà l’è morta”.