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Solstizio d’inverno: il Natale del Sole

di Tradizione Solare - 18/12/2008

Dalla primavera all’estate la Terra si apre nell’universo  come un fiore che sboccia.

Le piante si slanciano verso l’alto, il calore si sprigiona dal suolo, l’acqua evapora al cielo, gli occhi degli uomini si volgono alle stelle.

Iside e Horus

Iside e Horus

Al culmine dell’Estate, dopo la prima decade d’Agosto,  nuove forze si innestano nel ciclo dell’anno, quando appaiono visibili i grandi stormi meteoritici: le stelle cadenti.

Si annuncia allora la rivoluzione dell’anno, che conduce l’uomo alle soglie dell’Equinozio d’Autunno e del Solstizio d’Inverno.

 

Ai primi di Settembre la Terra si rinfresca, le foglie cadono dagli alberi, la vegetazione si estingue, gli spiriti di natura si ritirano alle radici delle piante.

Comincia a cadere la pioggia, le nubi oscurano le stelle e la stessa  luce del Sole, la nebbia avvolge la terra. L’oscurità cade sempre più presto sulle teste degli uomini.

La Terra si chiude in sé stessa, come una rosa che ha perso i suoi petali.

 

Quando la fredda acqua che cade si arrotonda in neve, si cristallizza in ghiaccio allora il tempo d’inverno pienamente si manifesta:  l’uomo è giunto alla soglia sacra del Solstizio d’Inverno.

 

Posti di fronte alla natura che muore e al progressivo  oscurarsi del mondo,  bisogna vincere la malinconia dell’autunno: quella sottile depressione dell’anima che insorge quando la luce del Sole non fa più da supporto alle forze del corpo.

Al crepuscolo dell’estate quando sopraggiunge l’età del ferro della tenebra invernale, l’uomo deve imparare a trovare dentro di sé le forze del cosmo, a evocare dentro di sé la luce e il calore.

 

Quando la natura decade e la terra si spoglia di vita, lo spirito individuale deve affermare la sua energia: ora è possibile pensare più chiaramente, fare progetti per il futuro e perseguirli, perché quando la natura appassisce, allora lo spirito umano completamente desto può affermarsi.

Prima, avvolti dalla dorata luce dell’estate, immersi nella beatitudine del calore, lo spirito umano sognava e si lasciava cullare nel grembo di un universo incantato; ora lo spirito umano si sveglia ed agisce.

 

Quando la luce del giorno si affievolisce e le temperature diventano più fredde, quando gli alberi perdono le foglie, evocare la luce e il calore che animano il nostro organismo; concentrarsi in sé per  fortificare il pensare e il volere.

 

Agli inizi di Settembre un atmosfera più fresca avvolge l’uomo, l’aria che si inspira quando il Sole entra nella costellazione della Vergine stimola l’intelletto e la forza d’azione.

Giunge il momento di prepararsi ad affrontare la metà dell’anno nel corso della quale la luce e il calore si ritirano dal mondo esterno e risplendono attraverso il pensiero e l’azione dell’uomo nobile.

Quando si avvicina l’inverno l’uomo nobile si concentra su ciò che deve compiere, sugli enigmi che deve sciogliere, su ciò che può imparare, su ciò che deve migliorare dentro di sé e intorno a sé. Punto per punto egli stabilisce il programma della giornata e salvo casi eccezionali puntualmente lo realizza. In tal modo il calore della volontà si accende nell’organismo, questo calore divenuto più intenso diventa luce interiore, luce che illumina il mondo mentre cala la tenebra esteriore.

 

Mentre l’uomo intensifica la sua azione e dà più energia  al suo pensiero, la luce solare dell’inverno penetra nelle profondità della terra e trasmette fin lì le forze che alimentano la vita che si manifesterà nella futura primavera.

Mentre la terra diviene spoglia di vegetazione, la forza vitale si concentra alle radici delle piante, nell’humus della terra. Gli spiriti di natura riposano in pace nel grembo della terra, trattenuti dalla forza di gravità: mentre nel mondo di sopra tutto è freddo e oscurità essi tessono la trama della vita del nuovo anno.

 

Madonna con Bambino

Madonna con Bambino

Proprio nel più profondo inverno la Terra assume il volto della Madre che sta per generare la Vita futura. Il volto della Terra ricoperta di neve diventa candido e purissimo: somiglia al volto chiaro, pallido e roseo di una donna che sta per diventare madre. Chi si sofferma a contemplare il volto beato di una donna che sta per partorire scorge in esso l’incanto della Dea Luna.

Chi cammina su un paesaggio innevato sotto la luna piena si accorge come la terra ricoperta di neve assuma essa stessa una purezza lunare, manifesti in sé quelle stesse forze divine - lunari che si legano alla generazione, alla riproduzione delle forme viventi.

Quando poi si cammina su un paesaggio innevato baciato dal Sole meridiano ci si accorge che il fondo di neve e ghiaccio crea sulla terra una sorta di specchio cosmico che riflette i raggi e gli influssi spirituali del Sole.

 

La donna quando sta per diventare madre acquista una bellezza purissima di tipo lunare.

Anche la terra quando sta per giungere il Sacro Solstizio d’Inverno mostra il suo volto lunare, e la sua superficie ricoperta di ghiaccio si impregna della luce del Sole.

La candida coltre di neve attira i raggi del Sole: questi raggi nei giorni del Solstizio[1] discendono sulla terra: la forza divina del Sole discende nella materia terrestre[2].

Al Solstizio d’Inverno la Terra diventa Madre: la Grande Madre Terra a Natale genera nell’Universo il Fanciullo Solare.

 

L’immaginazione che si lega al Solstizio d’Inverno: nella volta scura del cosmo, la Dea Madre genera il Fanciullo Solare.

Questa immagine carica delle più sublimi forze spirituali accompagna l’uomo dagli albori della sua incarnazione terrena, quando egli stesso era fanciullo sul grembo della Madre Terra. Come Iside, come Demetra, come la Madonna dei pittori italiani del Trecento, l’immagine della Dea Madre col Fanciullo Solare attraversa i secoli e le religioni.

Questa immagine deve essere intensamente evocata nella interiorità quando si giunge al Solstizio d’Inverno:

La Madre Divina con il capo irradiato da una corona stellare.

Il Fanciullo  in braccio alla madre, come un piccolo Sole che splende nell’atmosfera celeste. Il Puer[3] che nasce a Natale è il Sole Invincibile, che scende sulla Terra e si incarna nell’Io degli Uomini: la forza solare agisce nella intelligenza degli uomini, nel loro nobile sentimento, nella forza d’azione.

 

Quando ai principi di novembre le serate si fanno sempre più fredde e l’aria si purifica perdendo del tutto la sensualità dell’estate l’attenzione interiore può cominciare a rivolgersi alla immagine della Dea Madre col Bambino. L’immagine della Dea Madre col Fanciullo Solare richiama l’uomo ai suoi doveri spirituali e terreni, trasmette a chi la medita le forze più sublimi per affrontare il nuovo anno che nasce dalla oscurità dell’inverno.

 

Al principio dell’inverno, quando i rigori del clima accendono nell’uomo il desiderio di trovare quiete nel cuore della casa, laddove arde il fuoco della famiglia[4], l’attenzione spirituale si concentra sul sacro mistero della Incarnazione: lo Spirito Solare si incarna nella Terra e agisce attraverso la volontà cosciente degli uomini.

E nell’atmosfera della terra, resa purissima dal bianco splendore della neve, le anime dei nascituri attraversano la porta del solstizio, incarnandosi subito o attendendo il momento propizio per incarnarsi nel corso dell’anno.

Note


[1] 25 dicembre, Dies Natalis Solis Invicti: giorno in cui si festeggia la nascita del Sole Invincibile.

[2] Cfr. il dio Mithra nato dalla pietra.

[3] Cfr. la IV Ecloga di Virgilio.

[4] Quel fuoco che gli antichi incarnavano in Vesta.