Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / La sconfitta di Victoria

La sconfitta di Victoria

di Massimo Gramellini - 23/12/2008


  
Ancora qualche mese fa l’approdo in Italia dei coniugi Beckham, evento sulla cui importanza storica e culturale non mi starò certo a dilungare, avrebbe fermato il respiro della penisola. Migliaia di fan si sarebbero assiepati sotto l’albergo milanese della coppia, cullando il sogno di sfiorare il bicipite griffato del calciatore e di respirare da vicino gli effluvi della crema a base di cacca d’usignuolo con cui la sua sposa pare sia solita impiastricciarsi la faccia. I media, sempre vicini ai desideri del popolo, avevano impiantato un formidabile circo d’accoglienza: conferenze stampa, dirette tv, legioni di fotografi pronti a immolare l’alluce sotto una macchina della scorta pur di documentare la visita della ditta coniugale che meglio di ogni altra ha indossato il valore dominante di un’epoca: il nulla patinato.

Invece è accaduto l’imprevisto. Sotto l’albergo dei Bechkam c’era solo qualche curioso pagato dalla produzione. Durante l’esposizione allo stadio del prezioso manufatto, i tifosi del Milan non hanno sciolto inni di ringraziamento ma si sono lamentati, dicendo che avrebbero preferito un calciatore vero. E la signora Victoria, unica cantante al mondo di cui nessuno abbia mai sentito la voce, ha potuto compiere il suo giro turistico fra le boutique del centro senza essere disturbata neppure da un venditore di caldarroste. Chi ha visto i Bechkam solcare la città con ampie falcate da fotomodelli sostiene che facevano lo stesso effetto di una coppia di etruschi o di crociati: pezzi di passato proiettati in un mondo che non è più il loro, perché non sa più che farsene della fuffa, neanche come argomento d’evasione.