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La paura della morte

di Massimo Fini - 02/03/2009

  
 
Caro Fini,

Le scrivo per chiederLe un Suo parere sul famigerato testamento biologico e, nel caso sciagurato passasse una legge che impone a tutti la sopravvivenza ad oltranza, se MovimentoZero ha intenzione di organizzare qualche forma di protesta. E' giuridicamente possibile imporre a tutti i cittadini in una democrazia una terapia ad oltranza? Personalmente sulla questione ritengo sia giusto lasciare a tutti una libera scelta. Ritengo inoltre piuttosto rivoltante l'idea che di "vita" si è fatta la Chiesa cattolica. A parer mio è un volgare naturalismo, un biologismo d'accatto dove alla salvezza delle anime si preferisce quella di corpi ormai rotti, inutili, veri e propri sacrifici umani dedicati ad una strana divinità (una collettività informe). Mi pare strano inoltre che la Chiesa, nata per collegare questo mondo ad uno soprannaturale, non si ponga il problema di che fine fanno e quali vicende possano vivere delle anime incastrate in una strana morte, con un piede qui e uno nell'aldilà... Chi dovrebbe avere in vista soprattutto ciò che sta oltre la natura sprofonda a parer mio in una diatriba da Doktor Frankenstein, da ospedale degli orrori.... Fermo restando che coloro che condividono il punto di vista della Chiesa hanno tutto il diritto di fare le scelte che preferiscono.

Cordiali saluti

Alessandro Lucherini (Piombino)




L'articolo 32 della costituzione dice "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario".

Non vorrei però che nelle more del testamento biologico questo diritto costituzionalmente garantito saltasse attraverso l'escamotage dell'obbligo comunque dell'alimentazione e dell'idratazione.

Quando Pannella fa uno dei suoi scioperi della fame o della sete non arriva la polizia o una equipe di medici per costringerlo a mangiare o a bere. Se un malato cosciente non volesse essere nutrito o idratato e un medico lo trattenesse dicendo che ha l'obbligo di nutrirlo e idratarlo sarebbe responsabile di sequestro di persona ("la libertà personale è inviolabile" art. 13 della costituzione), poichè non esiste un obbligo a mangiare o a bere. Questo è per i malati coscienti, il testamento biologico deve servire per il malato incosciente che non è quindi in grado di fare una scelta e perciò la anticipa appunto col testamento biologico. Coloro che nel caso Englaro si sono detti assertori del "diritto alla vita" non si sono resi conto che in realtà stavano difendendo un diritto alla tortura.

Per quanto riguarda la Chiesa Cattolica, che crede alla vita eterna, sembra che abbia più paura della morte di chi a quella vita non crede.

Massimo Fini