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Se la globalizzazione ci porta alla catastrofe torniamo all'autarchia

di Massimo Fini - 14/03/2009

Ho 66 anni e sono andato in pensione da poco. L’assegno che riscuoto è modesto. Sono però una ‘formichina’. Ho accumulato un certo gruzzolo per la vecchiaia. Poiché
non sono uno speculatore tengo i quattrini sul conto corrente di una grande banca. Non mi interessa guadagnare col denaro, mi interessa la sicurezza. Ma adesso sono terrorizzato. Ho letto che le grandi banche, fra cui la mia, hanno perso fra l’80 e il 90% del capitale. Che ne sarebbe dei miei soldi se la mia banca dovesse fallire?
Armando Terruzzi, Milano

Li perderebbe tutti fino all’ultimo euro. E’ vero che il consorzio interbancario garantisce
i depositi fino a una certa cifra (mi pare 93mila euro). Ma se fallisce una banca come la sua vuol dire che fallisce tutto il sistema bancario perché le banche sono interconnesse. E’ vero anche che Berlusconi ha dichiarato che, nel caso di fallimento di una banca, sarà lo stesso governo a garantire i depositi. Ma nessuna legge è stata finora emanata in proposito.
Ma a parte questo, se fallisce il sistema bancario fallisce anche il sistema Italia e il governo non potrà garantire un bel nulla. Ed è inutile sperare nel sostegno dell’Europa. Se fallisce l’Italia fallisce anche l’Europa perché tutti i Paesi occidentali sono interconnessi. Questa è la globalizzazione, bellezza.
Ringrazi i reggitori che hanno cavalcato la globalizzazione sostenendo che offriva
‘straordinarie opportunità’. Invece avremmo dovuto, da tempo, ritornare, sia pur in modo graduale e limitato, a una sana autarchia di fascistica memoria.

Massimo Fini