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F35, il caccia NATO bipartisan

di Maria R. Calderoni - 27/05/2009

F-35 bipartisanRispondi citando

Avremo il più bel bombardiere del mondo, evviva. Lo ha deciso pochi giorni fa la commissione Difesa di Camera e Senato (Pd timidamente astenuto), affare fatto. L'ex Italia stracciona ne acquisterà 131 esemplari, al modico prezzo di 150 milioni l'uno; il conto finale, tutto compreso, fa 15 miliardi (di euro), che volete stare a guardare il capello? A farci entrare nel business guerresco del secolo, lanciato direttamente dal Pentagono, in principio fu Prodi, pronubo il suo ministro della Difesa del tempo, Beniamino Andreatta; era il 1996; poi ci mise la sua firma il governo D'Alema (ricordate la sindrome della "guerra umanitaria"?), 1998; quindi è Berlusconi che, per due volte, ribadisce il progetto, 2002 e 2004; successivamente, un nuovo diligente governo Prodi lo riprende concretamente in mano sganciando un primo finanziamento di 903 milioni di dollari. E siamo infine arrivati ad oggi: il contratto che sarà firmato tra pochi mesi ci impegna, per i suddetti miseri 15 miliardi, sino al 2026; e non in nome della "difesa nazionale", assolutamente no; ma solo ed esclusivamente in conto preventivo e futuro di «missioni internazionali». Sapete, quelle "normali" che si fanno coi caccia bombardieri...

Il bombardiere più bello del mondo , dunque, di nome fa Jsf. Joint Strike Fighter Lightening II, F-35per gli amici , e non è un nome qualsiasi. Sorbole. Per scovarlo, il nome adatto, ci fu un intenso brainstorming di alti gradi militareschi, e vennero scartati altri nomignoli via via pensati, com Kestrel, Phoenix, Piasa, Black Mamba, Spitfire II. No, si scelse F-35 Lightning II in onore «degli «storici P-38 Lightning e English Electric Lightning che hanno operato rispettivamente nella Seconda guerra mondiale e nella Guerra Fredda». Ottime referenze.

Quel monstre dell'F-35. Ma che cos'è, esattamente? Andiamo sui manuali del ramo, vediamo. Trattasi di un caccia multiruolo di quinta generazione - cioè furtività, agilità, versatilità, insomma il più avanzato e capace caccia multi-ruolo sul mercato internazionale - monoposto, supersonico e stealth (cioè, invisibile ai radar) che può essere usato per «supporto aereo ravvicinato, bombardamento tattico e missioni di superiorià aerea». Tradotto: trattasi di un super-caccia da combattimento. Lungo quasi 16 metri, apertura d'ali di 11, dotato di "turbofan Pratt & Whitney F135", da 40mila libbre, il motore più potente mai istallato su un caccia. Pesa 13 tonnellate, che però possono diventare oltre 27 al decollo: già, perché l'F-35 non è certo nato per stare negli hangar, ma per piombare non visto là dove occorre colpire uccidere distruggere; e quindi decolla armato come si conviene.

Lo illustra bene l'apposita, precisa scheda. L'F-35 porta con sé: un cannone a quattro canne da 25 mm, con 220 colpi; due missili aria-aria; due armi aria-terra; da due a quattro bombe in ogni stiva; munizioni a grappolo. «E possono essere alloggiati altri missili, bombe e serbatoi di carburante ai quattro piloni alari e nelle due posizioni sulle punte delle ali», dice sempre la scheda. A bordo dello stupefacente mostro, un solo pilota. Una specie di superman, dotato di un «sistema di visualizzazione sull'elmetto», nonché di un «sistema di riconoscimento vocale che gli permette di aumentare le capacità di interagire con il velivolo»; nonché di un «sistema che gli consente lo sgancio delle armi in modo del tutto facile» (anzi naturale...).

Quelli che se ne intendono, per esempio "Controallarmi", lo definiscono «il primo sistema d'arma concepito per rispondere alle esigenze della nuova "gendarmeria mondiale", quella siglata Usa e Nato. Creatura con imprimatur statunitense, il monstre è considerato uno dei più ambiziosi programmi militari della difesa americana, destinato a sostituire diversi modelli oggi in circolazione, sia dell'US Navy che dei Marines. Progettazione e costruzione affidata a un consorzio industriale di cui è magna pars fondamentalmente la nota Lockheed Martin, Texas: anima e mente yankee, dunque. Ma non solo.

Alla creazione del prezioso F-35 collabora infatti mezzo mondo: Inghilterra, Paesi Bassi, Canada, Turchia, Australia, Norvegia, Danimarca e naturalmente Italia (hanno detto no grazie Francia e Germania, invece collaborano Israele e Singapore). Onore e oneri: agli otto Paesi partner è richiesto un massiccio impegno finanziario e industriale, un totale di quasi quattro miliardi di dollari nella sola fase di sviluppo (i costi totali sono previsti del livello di 40 miliardi di dollari); l'Italia ha contribuito, come si è visto, con un miliarduccio (sempre di dollari).

Bravi, detto fatto. Progettato nel 2000, l'F-35 si è alzato in volo per la prima volta il 15 dicembre 2006, «dando il via a quello che sarà uno dei più intensi programmi di collaudo della storia militare», dicono i suoi estimatori con le stellette. Bravo F-35, «si è comportato magnificamente, ha addirittura superato tutti i parametri di progetto»», ha dichiarato dopo il volo il capo pilota collaudatore, al secolo l'americano Jon Beesley; e comunque il portento invisibile è stato sottoposto ad almeno 12mila ore di collaudo. Perfetto. Magnifico. Il Migliore!!!.

Scemi. Un recente studio della Rand Corporation afferma che la contraerea cinese già è in grado di identificare e abbattere il super F-35. E che anche i russi hanno già pronto il loro "contro F-35", le tecnologie, si sa, corrono veloci. Peggio, secondo ultime e fondate voci, gli hacker cinesi che nei mesi scorsi hanno violato i sistemi del Pentagono, avrebbero carpito appunto tutti i segreti-segreti del super F-35...
Scemi.