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Nuovi boschi in Italia per “mangiare” i gas serra

di Claudia Pecoraro - 17/06/2009

In tutta Italia sono state create ad hoc aree verdi per compensare le emissioni di CO2 prodotte da aziende, istituzioni ed eventi. Oltre 100 ettari di boschi assorbiranno circa 63 mila tonnellate di anidride carbonica.


 

 

boschi
Sono nati 116 ettari di boschi piantati in 12 parchi e aree verdi italiane che elimineranno 63 mila tonnellate di anidride carbonica
Sfruttando la naturale funzione degli alberi che crescendo incorporano il carbonio, alcune imprese hanno deciso di creare su misura dei nuovi boschi per compensare le emissioni di gas serra derivate dalle loro attività.

 

Si tratta di gas presenti in atmosfera, che possono essere di origine sia naturale che antropica, che contribuiscono al riscaldamento globale e causano quello che appunto è noto come “effetto serra”. I più noti, tra quelli naturali, sono il vapore acqueo (H2O), il biossido di carbonio (CO2), l’ossido di diazoto (N2O), il metano (CH4) e l’ozono (O3). Tra quelli rilasciati dalle azioni umane ne vanno invece annoverati altri come gli alocarburi, tra i quali i più conosciuti sono i clorofluorocarburi (CFC), e molte altre molecole contenenti cloro e fluoro dannose per lo strato di ozono stratosferico.

Ebbene, da qualche tempo qualcuno ha, diciamo così, tentato di attenuare il proprio senso di colpa di aver creato un impatto nocivo sull’ambiente, piantando un bosco “mangia CO2” per intercettare i gas serra e ridurne gli effetti dannosi. Un modo, insomma, di espiare i propri “peccati ecologici” .

Sono nati così ben 116 ettari di boschi piantati in 12 parchi e aree verdi italiane, ai quali sarà affidato il compito di eliminare 63 mila tonnellate di anidride carbonica, pari all’inquinamento prodotto in sette mesi da una centrale elettrica da 43 megawatt. La cifra è ancora piccola ma sembra destinata ad avere una rapida crescita: nei prossimi sei mesi si pianteranno 10 volte più alberi rispetto ai due anni precedenti.

Questi dati sono stati presentati, in occasione della Giornata mondiale dell'ambiente, da AzzeroCO2, una società che si occupa dell’assistenza ad aziende ed enti pubblici relativamente al controllo ed alla riduzione di emissioni di gas serra.

Vediamo nel dettaglio la mappa dei boschi creati da tali aziende o enti “virtuosi”.

 

gas serra
Molti gas presenti nell'atmosfera di origine animale e antropica contribuiscono al riscaldamento globale
Nel Parco fluviale del Po e dell’Orba la Nikon ha commissionato un parco per compensare la campagna pubblicitaria del 2008. In Lombardia 9 aziende hanno operato al Parco Nord di Milano, mentre a Buccinasco, Ecogas ha lavorato per compensare le operazioni di conversione delle auto da tradizionale a GPL; il Parco del Molgora compensa invece il tour “Safari 2008” di Jovanotti.

 

A Torino Slow Food bilancerà nel Parco fluviale le emissioni residue di Terra madre e del Salone del Gusto 2008. A Ferrara è nato il bosco ordinato dalla Fiera di Rimini per annullare le emissioni serra prodotte dagli ambientalisti che sono andati ad Ecomondo.

Sul Vesuvio c’è il bosco che azzera le emissioni del Teatro Festival di Napoli, uno dei maggiori festival teatrali italiani. A Campagnano Romano il parco voluto dalla LeasePlan, l’azienda di noleggio-auto su lungo periodo, servirà ad azzerare le emissioni prodotte dalla sua flotta aziendale.

Nel Parco delle Madonie in Sicilia, la Banca Mediolanum ha scelto di piantare un bosco come omaggio ai clienti che sono passati dal cartaceo all’online.

Una vera particolarità è il bosco del parco nazionale del Gargano in Puglia, dove l’Ambasciata Britannica ha voluto ammortizzare le emissioni serra prodotte dagli inviti cartacei della regina Elisabetta che ha voluto festeggiare il suo compleanno senza il rimorso di aver accelerato, sia pure di poco, il riscaldamento planetario!

Anche il Parco regionale Porto Venere in Liguria ed il Parco regionale Boschi di Carrega in Emilia Romagna saranno coinvolti da progetti attualmente in fase di definizione.

”I grandi tagli delle emissioni serra sono previsti dagli accordi sottoscritti dai governi - spiega Andrea Seminara, direttore marketing di AzzeroC02 - Questa è un’iniziativa molto più piccola ma che si aggiunge alle azioni dovute. Sono contributi volontari pagati da singoli cittadini, da associazioni, da aziende, da enti. E dimostrano che ognuno può fare la sua parte. Tra l’altro noi abbiamo fatto la scelta di piantare tutti gli alberi in Italia: così ognuno può controllare quello che succede e i benefici restano in casa”.

Non sono boschi delle favole, ma un qualcosa di magico ce l’hanno.