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L'agricoltura familiare salverà l'Africa

di C.B. - 17/06/2009

 
 
Liberare il potenziale dell'agricoltura familiare in Africa, asse portante della produzione alimentare nel continente, è la chiave per fronteggiare la crisi economica globale.
Nel suo intervento al 19° Forum economico mondiale (Wef) sull'Africa che si è tenuto a Città del Capo, il presidente dell'Ifad, Kanayo F. Nwanze, ha sottolineato come "i piccoli agricoltori costituiscano la risorsa più grande in molti Paesi africani".
E ha spiegato: "L'agricoltura non solo sfama le famiglie, ma offre posti di lavoro e favorisce la crescita dell'economia rurale e lo sviluppo". L'agricoltura rappresenta circa il 30 per cento del Pil dell'Africa sub-sahariana, almeno il 40 delle esportazioni dal continente e fino all'80 per cento dell'occupazione in Africa. Ma 80 milioni di piccoli contadini sono lontani dal poter realizzare il loro potenziale, ha evidenziato il presidente Ifad, "e la crisi finanziaria globale rischia di avere su di loro un impatto devastante sui poveri del continente". Per tutelare i più vulnerabili, e in particolare coloro che vivono nelle aree rurali, per Nwanze i governi africani devono investire nell'agricoltura familiare e investire nei piccoli agricoltori.