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Oligarchi d`accatto

di Ugo Gaudenzi - 09/03/2010

       


Un nostro lettore, di fronte al “golpe” del decreto salva-liste bianco-azzurre, è stato provocatoriamente cinico.
Visto che in Italia si sono verificati, addirittura alla vigilia del voto amministrativo, palesi brogli elettorali, è opportuno chiedere l’intervento di “osservatori internazionali” per vigilare, almeno, sulla correttezza degli scrutinii... E - l’appello lo sottintendeva - visto il can can mediatico italiota e occidentale sullo svolgimento dichiarato “irregolare” delle elezioni presidenziali iraniane, sul cui risultato favorevole alla riconferma di Ahmadinejad  però, non sussiste certo ombra di dubbio, tanto vale che tali osservatori siano non occidentali, non liberal-liberisti, ma... iraniani.
L’idea è brillante, anche se ci sorge il sospetto che sia un po’difficilina da attuare.
E allora, soltanto per questa volta, facciamo il tifo per Di Pietro&C. Almeno, loro, su questa vergognosa vicenda da repubblica delle Banane (ma in Honduras, nel regno della Chiquita, e per molto meno, gli statunitensi si sono mobilitati sostenendo un colpo di Stato) hanno parlato con lingua dritta e non biforcuta.
Sugli altri, dal Pdl al Pd, è meglio stendere varie coltri di silenzio. La loro “democrazia” è quella dei vari Soru (2005, stesso caso alle regionali sarde), dei vari Cavalieri e dei vari Napolitano. E’ una tavola imbandita per pochi oligarchi. Se se ne assenta uno, per un “panino” consumato fuoriporta (o, meglio, perché coinvolto in faide interne) lo si fa rientrare dalla finestra anche a pranzo iniziato. Non c'è tribunale (o Tar) che tenga.
Per gli altri, per il popolo, è ostracismo, censura, repressione.