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Con imbarazzo, in morte di altri due giovani soldati italiani

di Gianfranco La Grassa - 18/05/2010

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E’ molto seccante dover sembrare sciacalli o iene. Ancor più imbarazzante doversi confondere con tutti i pacifisti sciocchi e inconcludenti, che approfittano di ogni morte in conflitti bellici per farsi vedere umani e pieni di bontà (spesso falsa, perché si fregano le mani alla possibilità loro offerta di sciorinare tutta la più melensa prosopopea farisaica).

A noi dispiace veramente che la gente debba morire, senza distinzione di luogo e modalità; non siamo pacifisti in nessun modo. Tuttavia, ci sembra che l’uso della ragione s’imponga in ogni occasione; al posto di ogni retorica giustificazionista. Ci dispiace, ma non ci si venga a raccontare che gli italiani morti in Afghanistan stavano difendendo la loro patria da chissà quale aggressione straniera; non ci si venga a raccontare che sono eroi per essere stati uccisi in un anonimo agguato con ordigni esplosivi rudimentali. Sono solo poveri esseri umani sacrificati per non irritare il paese aggressore predominante con i suoi interessi strategici (proprie zone di influenza, contenimento di quelle russa, cinese, ecc.), che non hanno nulla a che vedere con i nostri. Anzi ormai danneggiano i nostri.

Mi sembra che dovrebbero essere sufficienti 65 anni di “liberazione” dal giogo nazifascista! Ne sarebbero bastati 5 o 10, siamo ormai fuori tempo massimo. Certo, se si continua con l’inganno per cui ogni bruscolino che dà fastidio agli Usa è la ripetizione di quel giogo – Milosevic come Hitler, Saddam come Hitler, Ahmadinejad come Hitler, e via così in un’orgia di menzogne (tipo le irachene armi di distruzione di massa!) e di arroganza ormai disgustosa e criminale – allora fra un altro secolo i prepotenti e aggressori americani continueranno a presentarsi come “liberatori”; da che cosa non si sa più, ma non importa, perché l’importante è essere loro servi, farsi fare il pat pat sulle spalle. L’importante è accettare di farsi scaricare addosso la loro crisi, alimentata dalle loro banche truffaldine (di cui le nostre sono camerieri obbedienti), facendo finta di prendere importanti decisioni comuni europee (in questo prendo nettamente le distanze dalle ultime posizioni del Leap; che gioco sta facendo?). Le uniche non decisioni (perché si tratta solo di cieca obbedienza) europee sono quelle di far morire la nostra gente per prepotenti che ormai sono in declino; ma avendo ancora potenza militare, usano solo questa per creare disordine in tutto il mondo.

Allora non per pacifismo, ma solo per dignità di un paese, che è invece allo sbando senza nessuno in grado di fermare l’anarchia crescente, l’inefficienza di tutto l’apparato pubblico, con un governo diviso, un’opposizione incivile che si serve di un corpo dello Stato, deviato dalle sue funzioni specifiche, per sopperire alla sua totale assenza di progettualità politica, ecc.; per quanto appena detto e per altro ancora, sostengo che i nostri soldati dovrebbero tornare a casa e mettere ordine qui da noi. Invece di combattere i talebani per gli interessi americani, vengano qui e combattano coloro che stanno mandando allo sfascio il paese, usino durezza e, se serve, anche qualcosa in più per “raddrizzare la barra”. E se per raddrizzarla dovranno menare qualche fendente anche a pacifisti bischeri e inconcludenti, il sottoscritto non si lamenterà certamente. Basta con questi cialtroni che stanno affossando il paese. Altro che combattere in Afghanistan; si combatta qui per interessi nostri! Nessun pacifismo da “anime belle”, solo cura dei nostri specifici interessi. Altrimenti, piangiamo i morti come ogni altro qualsiasi morto; ma proviamo rabbia perché sono morti inutilmente, anzi peggio: sono morti per l’utile altrui, non per quello del proprio paese. Tornino presto e agiscano qui, in Italia, che ce ne sarebbe da fare!