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Ma noi a Elio Germano diciamo grazie

di Maurizio Bruni - 25/05/2010

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Be', a noi che Elio Germano abbia vinto la Palma d'oro di Cannes come miglior attore ha fatto davvero molto piacere. Un riconoscimento che oltretutto ha posto il giovane attore romano accanto a Javier Bardem, essendosi i due piazzatisi "ex aequo" al termine di quest'ultima edizione di quello che è uno dei più prestigiosi festival internazionali del cinema. E per dirla proprio tutta abbiamo apprezzato anche le parole di Germano al momento della consegna del premio: «Sono felice - ha detto - per me ma felice soprattutto per l'Italia». Aggiungendo, in evidente riferimento agli esponenti dell'establishment e della politica da tempo in polemica con il cinema e la letteratura (perché metterebbero in cattiva luce l'immagine italiana): «Dedico il premio all'Italia e agli italiani, che fanno di tutto per rendere migliore il nostro paese».
Elio Germano, 29 anni, ha vinto nel ruolo di un giovane vedovo dei nostri giorni che cerca di far soldi dopo aver perso la moglie per mandare avanti la famiglia. E con lo stesso regista, Daniele Luchetti, Germano era già stato il giovane "fasciocomunista" di
Mio fratello è figlio unico che vinse il David di Donatello. Un vero e proprio antidivo, il nostro. Del tutto fuori dagli stereotipi da "terrazza" degli attori moralistici e snob. Non a caso vive in un quaranta metri quadrati al Corviale. Tempo fa raccontò di essere nato lì vicino: «C'è del bello in questi posti estremi, sono rimasti i soli dove ci sono rapporti umani...». Certo, Germano ha le idee chiare anche su tutto quello che lì non va: «Non trovi mai un autobus, manca il verde e hanno eliminato le botteghe per costruire mostruosi centri commerciali...».
Ma forse anche perché ha queste radici Elio Germano riesce a esprimere sempre quello che pensa. «Capite l'emozione - ha detto dopo la Palma d'oro - di essere stato stato premiato da Tim Burton? Gli ho stretto la mano e sembrava di stare al cinema...».