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La nuova strategia per la penetrazione degli Ogm in Europa

di Guido Sinatti - 07/06/2010

Qui di seguito pubblichiamo un importante articolo dell'autorevole
agenzia Reuters, che contiene importanti indiscrezioni che la
Commissione europea ha evidentemente lasciato filtrare pochi giorni fa
sul progetto di nuova regolamentazione della coltivazione degli Ogm in
Europa.
A nostro avviso si tratta di un piano di estrema importanza perché mette
in luce alcuni elementi essenziali per comprendere cosa accadrà nei
prossimi mesi. Sintetizziamo brevemente, anche per i lettori non
specializzati, i dati essenziali della situazione attuale:
1) L'insuccesso degli Ogm in agricoltura in Europa è oramai un dato
acquisito: la contrarietà dell'opinione pubblica; l'indifferenza degli
agricoltori europei, che stanno affrontando problematiche strutturali
che gli Ogm non saranno mai in grado di risolvere; l'importanza
dell'opposizione da parte di tecnici e studiosi - tutti questi elementi
hanno di fatto bloccato l'espansione delle colture Ogm nel nostro
continente;
2) Questa situazione è stata contrastata a tutti i livelli da parte
della Commissione europea, soggetta a fortissime pressioni da parte di
alcuni Paesi, la Gran Bretagna in particolare, e da parte della
potentissima lobby biotecnologica: il quadro giuridico che ne è derivato
è quanto di più inapplicabile e irrealistico si sia potuto concepire in
tutta la storia della burocrazia europea, culminando con un concetto
come quello della coesistenza fra colture Ogm e non Ogm che si è
dimostrata del tutto inapplicabile, come testimoniato, in Italia, anche
da esperienze come il progetto Life Environment Sapid al quale ha
partecipato la nostra Associazione (1);
3) L'industria bio-tecnologica rappresenta a livello internazionale una
forza finanziaria e tecnica che è in grado di coprire tutto il processo
produttivo agrario ed è quindi in grado di condizionare le scelte degli
imprenditori agricoli, che in molti contesti, in primo luogo quello
nord-americano, sono ormai nella maggioranza dei casi operatori che
operano a contratto per le multinazionali dell'agro-alimentare; questa
forza tecnologica e finanziaria ha l'esigenza di forzare la situazione
in Europa, dato che essa costituisce l'ultima area a livello mondiale in
grado di opporsi alla penetrazione dei prodotti agricoli geneticamente
ingegnerizzati, la cui sostanziale inefficacia rispetto alle aspettative
inizialmente suscitate è ampiamente dimostrata, pur fra le righe, anche
da ricerche non contrarie agli Ogm (2);
4) Il mondo della ricerca scientifica si è dimostrato fin da subito in
piena contraddizione con le premesse del pensiero scientifico
occidentale, premesse di indipendenza e di rigore sperimentale, che sono
state disattese fin dalle origini a causa delle fortissime pressioni
esercitate a livello politico ed economico dalle aziende biotech, come
dimostra il testo, recentemente tradotto in italiano di Arpad Pusztai e
di Susan Bardocz, scienziati che hanno vissuto in prima persona un
incredibile linciaggio mediatico e professionale per avere denunciato
per primi l'assenza di garanzia di scientificità nelle sperimentazioni
sugli effetti degli Ogm sulla salute di uomini ed animali (3);
5) la strategia di fondo del complesso politico-industriale che sostiene
le biotecnologie per l'agricoltura è quindi quella di creare il fatto
compiuto, ovverosia introdurre queste colture a tutti i costi, vuoi
inquinando le filiere agro-alimentari (come avvenuto anche in Europa nel
caso della soia, un prodotto agricolo presente in oltre 10.000 prodotti
alimentari finali), vuoi utilizzando gli aiuti allo sviluppo (dalla
Serbia all'Africa) per diffondere le colture Ogm, vuoi appunto
utilizzando come "teste di ponte" quegli Stati europei come la Spagna
che hanno lasciato le porte aperte a queste colture, fra l'altro
distruggendo in tal modo intere filiere commerciali non biotech, come
quella del mais biologico.
Fatte queste indispensabili premesse, è ora il caso di rilevare come le
notizie contenute in questo servizio della Reuters indicano con
chiarezza che siamo arrivati alla resa dei conti finale in Europa.
L'idea sottesa a questa nuova impostazione, che ovviamente, se passerà,
sarà presentata come una "liberalizzazione" del mercato, è quella di
creare appunto una situazione in cui, come ha notato da tempo il prof.
Claudio Malagoli, utilizzando un'espressione tratta dalla storia
economica, "la moneta cattiva scaccia quella buona" (4): vale a dire che
i prodotti Ogm, con alle spalle la forza dell'industria bio-tecnologica
ed il supporto dei settori politici che sono da esse sovvenzionati, si
diffonderanno comunque, invadendo le filiere di qualità certificata come
quelle biologiche e di origine e denominazione controllata, dato che,
per le loro caratteristiche intrinseche sono esse in grado di
contaminare gli altri prodotti, mentre non può avvenire il contrario.
La sfida è quindi gettata, con l'arroganza tipica di questi potenti
settori economici che contano sull'intreccio di interessi fra scienza,
industrie multinazionali e partiti - in significativo parallelismo con
quanto avviene con gli strumenti della finanza globale, per togliere di
mezzo le ultime forze che agiscono in nome della libertà di impresa dei
produttori, per il diritto ad una scelta consapevole da parte dei
consumatori.
Questa sfida potrà essere raccolta e vinta, a nostro avviso, solo se
produttori e consumatori avranno ben chiara la posta in gioco: non si
tratta semplicemente della salute e dell'ambiente, occorre dirlo
chiaramente una volta per tutte, sono in gioco i rapporti economici
all'interno delle nostre società. Quello per cui occorre agire presso
l'opinione pubblica e i decisori politici sono la sovranità e la
democrazia economica del nostro continente.

1) G. Sinatti, "Il progetto Life Environment Sapid: dal rischio
un'opportunità", 2009, in corso di pubblicazione.
2) The National Academies, The Impact of Genetically Engineered Crops on
Farm Sustainability in the United States, National Academies Press, 2010.
3) Arpad Pusztai - Susan Bardocz, La sicurezza degli OGM, Edilibri,
Milano, 2008.
4) C. Malagoli, Etica dell'alimentazione - prodotti tipici e biologici,
Ogm e nutraceutici, commercio equo e solidale, Aracne editrice, Roma, 2006.



Esclusivo: l'Unione Europea rivede il sistema di coltivazione degli OGM

Bruxelles (Reuters): L'Unione Europea sta per rivedere radicalmente il
suo sistema di autorizzazione per le colture OGM a partire dal prossimo
mese, aprendo la via ad una coltivazione degli OGM su larga scala, come
dimostra una bozza di proposta di cui la Reuters ha preso visione venerdì.
In presenza di una maggioranza di Europei che non dimostrano di gradire
la presenza di Ogm nei cibi, i politici dell'UE hanno appena approvato
due varietà per la coltivazione in 12 anni, rispetto a più di 150 a
livello mondiale.
Secondo una proposta che dovrebbe essere adottata il prossimo 13 luglio,
la Commissione Europea intenderebbe dare maggiore libertà di
approvazione a nuove varietà Ogm destinate alla coltivazione permettendo
in cambio ai governi della UE di decidere se coltivarle o meno.
"Ci aspettiamo che il procedimento di autorizzazione per la coltivazione
degli Ogm a livello europeo divenga più efficiente", sostiene l'analisi
della Commissione Europea che accompagna la proposta.
Il ministro dell'Agricoltura francese dichiara di non poter commentare
il piano fino a che non lo avrà potuto esaminare. I governi della UE
potrebbero manifestare le loro prime reazioni nell'incontro dei ministri
dell'ambiente che si terrà il prossimo venerdì a Lussemburgo, dove la
Francia ha richiesto una discussione sulla politica di blocco degli Ogm.
In Europa, la superficie coltivata a Ogm destinati alla
commercializzazione lo scorso anno è s
tata inferiore ai 100.000 ettari,
per lo più in Spagna, contro una superficie a livello mondiale di 134
milioni di ettari. Il piano della Commissione pertanto dovrebbe portare
ad un aumento della coltivazione di varietà per il commercio nei Paesi
che già stanno utilizzando gli Ogm, come la Spagna, il Portogallo e la
Repubblica Ceca, mentre darebbe veste legale agli attuali bandi contro
gli Ogm in Paesi come Italia, Austria e Ungheria.
Ma i critici sostengono che la proposta potrebbe accendere le dispute
sul mercato interno europeo e lasciare l'UE vulnerabile a un contenzioso
legale con il WTO che ha sostenuto nel 2006 l'accusa degli Stati Uniti
secondo la quale la politica dell'Unione Europea era anti-scientifica.
Le nuove regole sono state disegnate da John Dalli, membro maltese della
Commissione per gli Affari della Salute e del Consumatore: Dalli ha
provocato in marzo una polemica per avere approvato la coltivazione di
una patata Ogm per la produzione di amido.
I piani sono basati su di una proposta congiunta di Austria e Olanda che
il presidente della Commissione, José Manuel Barroso si era impegnato
l'anno scorso a mettere in atto come parte del suo programma di
riconferma nella carica.

Approccio a doppio binario (twin-track approach)
La proposta della commissione contiene due elementi principali, come
dimostra la bozza.
Il primo è una misura provvisoria destinata a introdurre rapidamente dei
cambiamenti che dovrebbero vedere la Commissione pubblicare nuove linee
guida agli Stati membri in tema di "coesistenza" fra colture Ogm e non-Ogm.
Questo permetterebbe ai Paesi di stabilire le proprie regole tecniche
per la coltivazione degli Ogm, per esempio stabilendo zone-cuscientto di
10 km tra campi Ogm e non Ogm, che in realtà escluderebbero la
coltivazione degli Ogm in intere Regioni e Paesi.
Il secondo è un "emendamento ristretto" all'attuale legislazione UE sul
rilascio degli Ogm nell'ambiente, che permetterebbe ai Paesi di bandire
del tutto la coltivazione degli Ogm per ragioni diverse dalla sicurezza
o dalla coesistenza.
Il mutamento legislativo dovrebbe raccogliere una maggioranza
qualificata dei governi della UE e del Parlamento europeo secondo il
sistema di ponderazione del sistema di voto dell'Unione.
Se il dibattito non potesse essere limitato a questa sola modifica come
la Commissione si augura, comporterebbe due o più anni di complesso
dibattito politico prima di arrivare ad una decisione.
Contattato dalla Reuters, il portavoce di Dalli ha rifiutato di
confermare i dettagli del piano, ma ha dichiarato che il Commissario ha
da tempo sostenuto questa idea ed ha promesso di definire delle proposte
prima dell'estate.

Gli oppositori condividono la preoccupazione
"Queste proposte sono legalmente discutibili, contrarie al mercato unico
e tali da seminare discordia tra gli Stati membri", dichiara una fonte
industriale che ha visto la proposta ma che ha chiesto di restare anonima.
La mossa potrebbe aprire nuovi mercati in Europa alle compagnie come
Monsanto, Dow Agrosciences, una sussidiaria della Dow Chemical, e Singenta.
Le azioni di Syngenta sono inizialmente cresciute dopo la notizia, per
chiudere in discesa nel corso della stessa giornata.
Il portavoce di Monsanto, Kelli Powers, ha dichiarato che senza
ulteriori dettagli la società non era in grado di commentare la notizia.
Anche i funzionari di Dow AgroSciences hanno dichiarato di riservarsi di
commentare la notizia non appena emergeranno maggiori dettagli.
Il piano potrebbe essere una forte spinta alla crescita delle aziende
cementiere, dice l'analista di Jeffries and Co., Laurence Alexander, ma
resta prioritaria la preoccupazione in merito ad un più ampio
accoglimento da parte del largo pubblico che potrebbe schiudere l'Unione
Europea a maggiori importazioni.
Attualmente, l'UE blocca tutte le importazioni che contengano la minima
traccia di materiale geneticamente modificato non approvato, ma la
Commissione europea sta predisponendo una proposta che introduca nel
corso dell'anno un più ampio margine di tolleranza, per evitare il
ripetersi dei problemi di forniture alimentari provocati da questa
normativa nel 2009.
Gli ambientalisti che sono stati informati della proposta dalla
Commissione giovedì commentano che questa proposta conferma l'intenzione
di Barroso di promuovere la coltivazione degli Ogm in Europa.
"La gente e l'ambiente saranno protetti solo se la proposta della
Commissione sarà accompagnata da misure a livello europeo per prevenire
che cibo e mangimi siano contaminati. Fino ad allora è necessario un
immediato divieto alla coltivazione di colture Ogm", dichiara Adrian
Bebb, responsabile per cibo e agricoltura dell'organizzaziona
ambientalista Friends of the Earth.

(hanno collaborato Catherine Hornby da Amsterdam, Carey Gillam da
Chicago; Gus Trompiz e Marie Maitre da Paris; a cura di Veronica Brown
and Sue Thomas)