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Abbattere Tor Bella Monaca?

di Gruppo Salìngaros - 25/08/2010

Fonte: grupposalingaros.net

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Il Gruppo Salìngaros è un think tank scientifico di tipo interdisciplinare, al cui interno collaborano architetti, ingegneri, esperti di biologia, epistemologia, politica, matematica, diritto, psicologia, sociologia. Promuove l’architettura e l’urbanistica biofiliche, cioè basate su moduli scientifici di riferimento al vivente e alle sue esigenze, perché lo spazio costruito influisce enormemente sulle persone  e le società, nel bene come nel male.

 

Il problema delle periferie antiumane figliate dell’ideologia urbanistica di Le Corbusier, e dalla sua connivenza de facto con la speculazione del cemento non si risolve con l’abbattimento, che è solo il primo passo. Poi occorre ricostruire. E per evitare che alla fine l’unico vantaggio sia degli speculatori, occorre che si sappia costruire luoghi vivi. Quali garanzie offrono i soliti baroni, di non riprodurre altre mostruosità pagate dal cittadino? Qualcuno ha cominciato a ripetere, diluendole e spacciandole per proprie, le tesi di maggior successo del Gruppo Salìngaros sulla rigenerazione urbana, sugli effetti politici, sociali e addirittura neurofisiologici dell’organizzazione dello spazio. Ma sa di cosa parla? A giudicare dai fatti e dalla debolezza teorica, no. Ci vuole scienza, una competenza che purtroppo molte volte non si trova più nelle università italiane. L’Italia, grazie a giovani brillanti quasi sempre costretti a insegnare all’estero o a esercitare in proprio, sta vivendo un rinascimento della teoria architettonica e del ripensamento delle sue basi che non ha pari nel mondo, ma tutto al di fuori del mondo universitario, delle riviste supine agli archistar, e del giro dei soliti faccendieri. Il Gruppo Salìngaros, che ha avanzato per primo ben due progetti di ricostruzione biofilica del Corviale di cui si è discusso fin negli USA, e ha appena lanciato la sua nuova rivista internazionale Biourbanism.org, avrebbe molte proposte per il sindaco di Roma. Noi siamo aperti a qualunque amministratore capace di comprendere il ruolo politico del benessere vero dell’uomo e dell’ambiente, e che tale benessere non si ottiene con la retorica, ma con la scienza e la partecipazione.