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Rottamiamo la RAI... Contro tutti i vecchi partiti

di Paolo De Gregorio - 26/09/2010

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Mai come in questa stagione politico-mediatica la RAI ha dimostrato di essere territorio di conquista dei partiti, con i suoi giornalisti invertebrati pronti ad obbedire alle direttive dei nuovi padroni, e la cui unica deontologia professionale è quella per il proprio stipendio e status sociale.
Le facce di questi servi, pagati dal nostro canone, rispecchiano la faccia del nostro paese oggi, asservito, ricattato, senza alcuna etica né professionale né individuale.

Il modello di democrazia e libertà che ci propone il nostro sultanato è ben rappresentato dalla vicenda Santoro e Dandini, in cui si evidenzia come le parole siano sideralmente lontane dai fatti, e la libertà consiste nel togliere la parola ai propri antagonisti.
Nulla dimostra meglio di questi fatti la prepotenza, il voler far tacere le poche voci critiche, e parlare di “regime” è ormai un dovere.

Da anni insisto che il duopolio monopolistico RAI-MEDIASET va superato, con la semplice norma che nessun operatore mediatico può possedere più di una rete nazionale.
In parole povere  significa obbligare sia Rai che Mediaset a vendere ciascuna due reti, e che la Rai, senza pubblicità, veda azzerata tutta la sua dirigenza e il suo presidente (con tutti i poteri) sia una persona assolutamente indipendente da ogni potere politico, economico, religioso, eletto direttamente dai cittadini che pagano il canone, per una informazione indipendente e al servizio dei cittadini.
Solo in questo caso si potrebbe parlare di democrazia, con un elemento di bilanciamento del grande potere della editoria privata che controlla quasi tutto, dalle riviste ai giornali, ai libri, alle televisioni, fino alla selezione dei film che ci fanno vedere.

Grillo ieri sera da Santoro ha parlato di abolire i leader, giustissimo, e di far camminare le idee, le proposte, i programmi concreti che riguardano la nostra vita e il nostro futuro.
La partita contro i monopoli mediatici è una partita fondamentale per tornare in democrazia, io ho fatto la mia proposta, democratica, fattibile, con la possibilità di chiedere lo sciopero del canone fino a quando non ci faranno votare per il presidente.
Mi piacerebbe vedere una grande discussione e mettere nero su bianco una proposta definitiva da sottoporre al voto della “rete”, per incominciare a mettere un tassello di un programma politico con cui andare alle elezioni, contro TUTTI i vecchi partiti.