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Un futuro possibile con finanza etica e decrescita

di Piera Marsilio - 05/10/2010



Nell’ambito di Naturalmente Verona si è svolto sabato 4 ottobre a Palazzo da Lisca in piazza Isolo, l’incontro "Tecnologie della decrescita e finanza etica, il futuro possibile".Relatori Maurizio Pallante, presidente del Movimento della Decrescita Felice e Fabio Salviato (ex-presidente di Banca Etica) e presidente del Movimento Etico Solidale.Luca Salvi coordinatore del Git di Banca Etica di Verona che fa parte di Mdf, movimento organizzatore dell’evento, ha introdotto le relazioni ricordando che l’appuntamento si rinnova per il secondo anno ed è l’ulteriore tappa di un percorso che vuole uniti Mdf e mondo dell’economia solidale e finanza etica. Francesco Badalini, coordinatore del circolo Mdf cittadino, ha aggiunto che si concretizza il lavoro di un anno, un passo verso una evoluzione con obiettivi pratici. Ha ricordato inoltre l’incontro che si svolge dall’8 al 10 ottobre a Perugia sul tema Tecnologie della Decrescita. L’idea è intensificare i percorsi per arrivare ad una fusione.Ridurre gli sprechi, usare fonti rinnovabili e costruire impianti per autoconsumoMaurizio Pallante ha spiegato che l’incontro di Perugia sarà un confronto per sviluppare linee per uscire dalla crisi e dalla disoccupazione. Sono state fatte fino ad ora scelte inefficaci “una crisi più grave di quella del ’29, una crisi di sovrapproduzione” ha specificato. Le politiche applicate fin’ora hanno sostenuto un aumento della domanda per far fronte all’offerta con spese statali forti; un risultato che ha incrementato i debiti pubblici. Politiche restrittive dimostrazione della ineguatezze degli strumenti tradizionali non in grado di far partire l’economia. Il sostanza il mercato è saturo, i consumi troppo alti (le case consumano un terzo delle fonti fossili)  inoltre si è arrivati ad un livello di saturazione ambientale. Una politica economica industriale che spinge verso l’aumento è sbagliata, bisogna sviluppare invece le tecnologie della decrescita. Crisi e decrescita sono due cose diverse, si deve puntare ad un discorso qualitativo. Tra le azioni importanti: riduzione del consumo di energia, rifiuti e materie prime.E’ necessaria una diminuzione guidata di alcuni settori e un implemento di tecnologie del ripristino energetico. La differenza tra decrescita e green economy è che quest’ultima vuole rilanciare la crescita utilizzando tecnologie meno impattanti dal punto di vista ambientale. Le fonti rinnovabili danno un contributo importante ma devono essere applicate in un’ottica di riduzione del consumo di energie, dunque all’attuale livello di consumo di energia, non si possono sostituire le fonti fossili. Si spreca il 70 per cento di energia, le centrali termoelettriche ne perdono più del 60 e un’automobile ha un rendimento del 13 per cento. Visto che anche le fonti rinnovabili hanno un impatto ambientale (grandi parchi fotovoltaici, eolici, centrali a biomasse) è necessario costruire piccoli impianti per autoconsumo, pannelli sui tetti, piccole pale eoliche. Usare la propria energia e il resto venderlo alla rete. In sintesi ridurre gli sprechi e sostituire le fonti. Ridurre i rifiuti e riutilizzare i materiali, consumare meno fonti fossili, usare prodotti a chilometri zero. Il settore industriale che produce innovazioni sta mostrando interesse per queste soluzioni, ha concluso.I dieci pilastri della nuova economia per uscire dalla crisiFabio Salviato ha premesso che il contributo della finanza etica per sostenere tutto ciò si basa su i Dieci pilastri della nuova economia. La crisi sistemica della società porterà al collasso “non è possibile uno sviluppo infinito in un mondo finito” ha affermato. La situazione della disoccupazione è drastica, inoltre si assiste ad un processo continuo di taroccamento dei dati. Le prime venti banche del mondo sono tecnicamente fallite hanno un totale di titoli tossici di valore doppio rispetto al loro patrimonio.Tutto ciò incide sul razionamento del credito che danneggia soprattutto il terzo settore. Primo pilastro dunque modificare le regole in campo finanziario, concedere un euro ogni dieci mila di investimento – una teoria che ha il sostegno di Sarcozy e della Merkel – cifre significative da destinare a problemi sociali. A ciò va aggiunta la tracciabilità del denaro e l’eliminazione dei paradisi fiscali. Per ciò che riguarda l’ambiente è necessario un ritorno alla terra, essere produttori del proprio orto, comprare a chilometri zero, far parte di un gas; un dato curioso, come produttori per il biologico siamo i primi in Italia ma non come consumatori. Dare la possibilità di  coltivare orti pubblici e di usufruire dei terreni confiscati alla mafia; per il momento 200mila ettari sono gestiti da cooperative sociali. Si deve inoltre passare ad altre forme di energia.“Se i tre milioni di persone che hanno appeso la bandiera della pace installassero un pannello fotovoltaico – ha puntualizzato - la produzione di energia equivarrebbe a 6 centrali nucleari”. Un processo di carattere culturale, è perciò necessaria una nuova economia. E’ importante una diversa gestione del bilancio pubblico, il pil non è un indicatore valido inoltre è necessario arrivare ad un recupero dell’evasione. Numerosi gli esempi virtuosi di come l’impegno della società civile all’interno delle cooperative sociali possa arrivare ad azioni concrete  (con un prestito concesso da Banca Etica di 50mila euro sono state ristrutturate ben 10 case). Importante inoltre la tutela dei beni pubblici. Salviato ha ricordato la battaglia fatta a Padova contro la privatizzazione delle farmacie comunali e l’acquisto dell’acquedotto da parte di quaranta amministrazioni locali della provincia di Treviso. Un ritorno insomma ad un concetto cooperativistico di fine ‘800. Altri aspetti importanti riguardano la politica della scuola e la sicurezza.“La società civile ha necessità di alzare la testa. Siamo stati capaci di costruire strumenti come finanza etica e commercio equo e solidale che hanno sviluppato circuiti virtuosi. Questa è una spinta per continuare questo percorso. Oggi è arrivato il momento di passare all’azione”, ha concluso. L’incontro è proseguito con un partecipato dibattito che ha evidenziato la volontà di proseguire in un percorso di applicazione e divulgazione, in primis a partire dal basso, di queste nuove soluzioni.Fonte: Movimento Etico Solidale