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Nuovi ministri, il Prof. Paolo De Castro: un passo verso l’agricoltura biotech?

di Fare Verde - 17/05/2006

 

 

E’ con forte preoccupazione che Fare Verde guarda alla nomina del Prof. Paolo De Castro al Dicastero delle Politiche Agricole.

De Castro, che in passato ha già ricoperto questo importante  incarico, non ha mai fatto mistero di essere favorevole, senza troppi distinguo, alla coesistenza in tema di ogm e le sue posizioni, più volte sono state di apertura arrendevole verso questa forma di coltivazione che rischia di compromettere seriamente le specificità agricole italiane.

E’ sufficiente far riferimento ad una delle sue tante dichiarazioni pubbliche, intrise di ineluttabile abbandono alle logiche del mercato globale, ma anche di dubbie interpretazioni degli avvenimenti,  per comprendere come il lavoro portato avanti con sostanziale coerenza dagli ultimi due Ministri di questo Dicastero (Pecoraro Scanio ed Alemanno) improntato su una posizione di avanguardia e lungimiranza nella lotta agli ogm sia seriamente messo a repentaglio da questa nomina: “Certo, vorrei un mondo non transgenico e senza nucleare, ma se poi il resto del mondo fa una scelta diversa... il discorso cambia. Prendiamo ad esempio l’energia nucleare: il mondo ha deciso di andare avanti su questa strada, per cui oggi l’Italia, che anni fa fece una scelta unilaterale, non di testa ma con il cuore, importa energia dalle 35 centrali nucleari francesi messe sui nostri confini; a questo punto siamo cornuti e mazziati perchè abbiamo gli stessi rischi dei francesi e in più paghiamo il doppio l’energia che importiamo. Non possiamo declinare la ragione dal desiderio e per gli Ogm è la stessa cosa. Se il mondo intero, Europa compresa, ha deciso e sta già andando verso questa direzione, dobbiamo ragionare e lavorare sulla coesistenza. Non possiamo non proseguire nella ricerca e nelle analisi come fanno gli altri paesi europei, altrimenti sono gli altri che fanno le scelte per noi. Senza andare negli Stati Uniti, in Europa, anche se vige il principio di precauzione, agli Ogm hanno aperto totalmente Spagna, Austria (assolutamente non corrispondente al vero ndr), e Francia  che si appresta a farlo. Ma quando sai che la Cina ha 89 varietà biotech, l’India 65 e tutto il mondo ormai le produce, non è che noi possiamo mettere delle barriere alla frontiera».

La nomina lascia ancor più interdetti se si pensa che nel programma della coalizione vincitrice delle ultime elezioni si legge quanto sia centrale: “custodire i valori della biodiversità e privilegiare la naturalità dei processi incentivando realmente l’agricoltura biologica anche ai fini della difesa e valorizzazione ambientale e adottando verso gli Organismi geneticamente modificati il principio di massima precauzione”.

Al Ministro De Castro chiediamo di non tradire lo spirito di quanto affermato nel programma  davanti agli elettori e di non deludere le aspettative di milioni di cittadini che, indipendentemente dalle scelte di voto, continuano a manifestare massima sfiducia verso l’alimentazione biotech.

Al Ministro  Pecoraro Scanio, che avrà l’opportunità di essere parte attiva grazie all’incarico di cui è stato investito, chiediamo massima attenzione perché quanto fatto sino a qui dall’Italia, e non in solitudine come vorrebbe far credere De Castro, non venga disperso e la posizione di estrema prudenza verso gli ogm sostenuta dai precedenti governi venga  riconfermata autorevolmente dal nuovo esecutivo.