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La notte della repubblica

di Gianni Petrosillo - 02/11/2010

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Il governo non mangerà il panettone a Natale e non berrà lo spumante a Capodanno, anzi, c’è il rischio che il capataz di questo gabinetto finisca i suoi giorni a pane e acqua nelle patrie galere con l’accompagnamento del menestrello Apicella il quale, per colonna sonora, riadatterà all’occorrenza una vecchia canzone di Mario Merola “I stong carcerato…mentre Mediaset more”.

Il fronte nemico si è coalizzato, ha messo da parte le piccole e grandi differenze interne e si è schierato compattamente per dare l’assalto finale al Berluska e ai suoi generali freakkettoni senza logica né strategia. Povero Silvio, non è stato così lungimirante, non ha pensato che il mondo è un posto difficile e che l’Italia può diventare, per tradizione infernale dantesca, la selva oscura più scura che ci sia. Avrebbe dovuto - lui che era debole nel Palazzo della politica per aver frequentato solo di striscio e per convenienza i partiti, lui che era inviso ai Poteri Forti tradizionali di questo Paese che lo hanno sempre giudicato un piazzista di provincia da tenere lontano dal salotto buono - puntare direttamente sui corpi speciali dello Stato, esercitare su di essi un minimo di egemonia attraverso una nuova sintesi degli interessi nazionali finalmente sganciata da vecchie tesi di sudditanza e subordinazione atlantica. Perché, come diceva Gramsci, lo Stato è innanzitutto questo, ovvero “società politica + società civile, cioè egemonia corazzata di coercizione”. Ed, invece, egli si è affidato, come un novellino disorientato e spaventato, a divisioni di luccaculo, di tirapiedi, di sniffatori, di starlette e di crapuloni a tradimento che come corpo d’armata complessivo fa ridere ed è buono ,tutt’al più, per gareggiare nei giochi senza frontiere ma non per battagliare in un duello politico all’ultimo sangue, qual è quello in atto. Il Cavaliere questa volta ha detto esplicitamente che dietro l’affaire Ruby Rubacuori ci sono spezzoni dei servizi segreti nazionali ed internazionali. Ma non ha precisato che quest’ultimi sono in combutta e si sono appoggiati ai magistrati, alla Confindustria, agli ambienti vaticani, a Fini, alla sinistra, alla Grande Finanza parassitaria e all’Impresa decotta capeggiata da un ferro vecchio industriale come la Fiat. Una morsa d’acciaio dalla quale difficilmente uscirà con le ossa integre. Qualcuno ha anche parlato delle tre M (Marcegaglia, Marchionne, Montezemolo) le quali, dopo aver portato a collimanza l’alleanza eteroclita ed eterogenea di detti poteri antinazionali  con ogni specie di intrigo, pretenderanno  ora di esprimere direttamente un proprio uomo alla guida del governo (chissà, forse lo stesso Montezemolo) ed ottenere così quello che fin qui Berlusconi non ha mai concesso loro. Ormai siamo davvero agli sgoccioli eppure B. non sembra aver preparato un piano adeguato per non finire nella fossa che gli hanno scavato. La notte della Repubblica si sta avvicinando e l'Italia non ha più Cavalieri, fortunati o coraggiosi, che possano difenderla. Il tempo tornerà indietro di un sedicennio (do u remember 1994?) e verranno pure a raccontarci che questo è il futuro.