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Afghanistan, un'altra carneficina

di Enrico Piovesana - 23/05/2006

Afghanistan, sempre più simile all’Iraq
Usa bombardano villaggio: 80 morti, molti civili. I talebani preparano l’insurrezione generale
Ogni giorno che passa l’Afghanistan assomiglia sempre più all’Iraq. Dopo i 120 morti dei combattimenti di venerdì – i più intensi dei quali a Musa Qala, nella provincia di Helmand – e un fine settimana che ha registrato almeno altri 50 morti – sempre in Helmand gli scontri più violenti – oggi si contano almeno altre 76 vittime, di cui 16 civili – ma c’è chi parla di un centinaio di morti, di cui almeno una trentina civili – tutti vittima di un pesante bombardamento aereo condotto questa notte dall’aviazione Usa su un villaggio vicino a Kandahar, dove si nascondevano decine di talebani.
 
Un ferito di questa notteIl bombardamento Usa di questa notte. Il raid Usa ha avuto come obiettivo il villaggio di Azizi, nel distretto di Panjwayi, una trentina di chilometri a ovest di Kandahar, al confine con la provincia di Helmand. Questa zona, situata tra le montagne rocciose di Kandahar a nord e il grande deserto sabbioso del Registan a sud, è controllata dai talebani e da dieci giorni era teatro di quotidiani combattimenti tra loro e l’esercito governativo afgano appoggiato dalle forze Isaf canadesi. Combattimenti costati la vita ad almeno un centinaio di sospetti talebani. “Hanno cominciato a bombardare il nostro villaggio intorno a mezzanotte, continuando fino all’alba”, ha raccontato Attah Mohammad, un residente, all’agenzia Afp. Un altro uomo, Haji Ikhlaf,  ha detto che decine di talebani si erano nascosti nella madrasa del villaggio dopo i combattimenti dei giorni scorsi: “Gli elicotteri hanno bombardato la madrasa e i talebani superstiti sono fuggiti nelle case vicine, che poi sono state bombardate anch’esse”. “I talebani sono piombati in casa mia – racconta un altro testimone – e sono saliti sul tetto, da dove hanno iniziato a sparare con gli Rpg contro gli elicotteri americani, che hanno risposto al fuoco. Ho perso tutta la mia famiglia”. Il bilancio ufficiale parla di 60 talebani e solo 16 civili uccisi. Ma fonti locali parlano di almeno un centinaio di vittime, di cui 30 civili morti e una cinquantina feriti.
 
Attentato a KabulEmergency: "Riceviamo sempre più feriti da arma da fuoco". Nei combattimenti del fine settimana si sono contati almeno una cinquantina di morti. Venerdì sera – il giorno della battaglia di Musa Qala – un soldato Usa della Task Force 76 è stato ucciso in uno scontro a fuoco con i talebani nel distretto di Cahar Cineh, nella provincia di Uruzgan, poco lontano da Musa Qala. Altri scontri avvenivano nelle stesse ore nella provincia di Zabul, dove sono stati uccisi 4 talebani, e in quella di Ghazni, dove sono rimasti sul terreno 8 talebani e 2 poliziotti afgani.
Il giorno dopo, sabato, è stato ancor più sanguinoso. Nella provincia di Helmand, distretto di Sangin, decine di talebani hanno attaccato una lunghissima colonna di mezzi dell’esercito afgano che tornava verso Lashkargah dalla battaglia di Musa Qala, uccidendo 17 soldati afgani e 2 soldati delle forze speciali francesi che fanno parte della Task Force Phoenix, una brigata multinazionale che combatte i talebani. Anche 15 talebani sono rimasti uccisi nella battaglia, durata oltre tre ore.
Altri morti domenica, a Kabul, dove un'autobomba è esplosa sulla strada che collega la base Usa al quartier generale dell’Isaf: due passanti sono rimasti uccisi.
Senza contare le decine di scontri a fuoco che le agenzie di stampa non riportano, ma che avvengono con sempre maggiore frequenza nel sud dell’Afghanistan. “Negli ultimi giorni – raccontano dall’ospedale di Emergency di Lashkargah, provincia di Helmand – abbiamo registrato un forte aumento di ricoveri di pazienti feriti da armi da fuoco, poliziotti e talebani vittime di piccoli scontri che avvengono nei paraggi, non delle grandi battaglie come quelle di Musa Qala”.
 
La nuova strategia di Haqqani, nuovo comandante dei talebani. Stando a fonti giornalistiche pachistane, la drammatica escalation degli attacchi talebani che si è registrata negli ultimi giorni si spiega con la recentissima nomina, da parte del Mullah Omar, di Jalaluddin Haqqani  come nuovo comandante generale delle operazioni militari talebane. Haqqani, famoso stratega della guerriglia fin dai tempi della jihad contro i sovietici e da allora rimasto vicinissimo agli ambienti dei servizi segreti pachistani, Isi – sarebbe stato messo al comando delle operazioni talebane per rinvigorire l’offensiva di primavera, guidata finora dal mullah Dadullah e dal mullah Akhtar Osamani, la quale sembra aver lasciato insoddisfatto il mullah Omar. Strana coincidenza, proprio sul mullah Dadullah si sono inseguite in questi giorni voci di una sua possibile cattura: cose che di solito accadono riguardo a personaggi che sono stati ‘scaricati’ dalla loro cerchia.
A Jalaluddin Haqqani sarebbe stato dato il compito di mobilitare i quadri talebani anche nell’est dell’Afghanistan in concerto con Gulbuddin Hekmatyar, attivo in quelle regioni. Più in generale, in tutte le zone pashutn del paese i vertici talebani starebbero cercando di mobilitare i piccoli e grandi signori della guerra al fine di promuovere una rivolta armata generale contro il governo di Kabul e le forze straniere. Se ci riuscissero, l’Afghanistan si trasformerebbe definitivamente in un altro Iraq.