Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Solare termico, tanti benefici a costi ridotti

Solare termico, tanti benefici a costi ridotti

di Alessandro De Pascale - 28/02/2011


I moderni impianti producono fino a 1 gigawatt l’ora  di energia e garantiscono acqua calda agli edifici, così da ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di combustibili fossili.

Alla terza Conferenza dell’industria solare che si è tenuta a Roma il 24 e 25 febbraio si è parlato anche di termico. Di quei pannelli che non producono elettricità ma trasformano i raggi del sole in acqua calda. In pratica del «fratello povero» del fotovoltaico, come lo definiscono molti addetti ai lavori. «L’Italia è il secondo mercato europeo del termico dopo l’Austria, Paese dove ormai sono quasi su ogni casa», spiega Sergio D’Alessandris, presidente dell’associazione di categoria Assolterm. I moderni pannelli consentono di produrre fino a 1 Gw l’ora e oltre a garantire acqua calda agli edifici consentono di integrare il riscaldamento, così da ridurre le emissioni di CO2 e il consumo di combustibili fossili. Inoltre, a differenza del fotovoltaico, il termico non è soggetto a speculazioni perché l’energia prodotta viene consumata in loco. Fino al 31 dicembre 2011 c’è la possibilità di ottenere una detrazione fiscale del 55 per cento in dieci anni.
 
«Inoltre - continua D’Alessandris - il decreto attuativo che il governo dovrà mettere a punto entro il 5 marzo prevede un Conto energia tabellare anche per il termico e l’obbligo delle rinnovabili sulle nuove costruzioni». Gli operatori sono comunque preoccupati. La scadenza è vicina e se il decreto non viene approvato si rischia l’assenza degli incentivi per i prossimi due anni. «Sarebbe un vero peccato perché il settore ormai è maturo: il 75 per cento degli interventi, riguardano l’installazione di pannelli solari termici», rileva Paola Ferroli, presidente di Assotermica. Al punto che gli operatori la ritengono «la misura più conveniente in edilizia, perché consente un notevole risparmio energetico». Per la Ferroli «con caldaie moderne e con un buon isolamento agli infissi e alle pareti, il fabbisogno energetico si riduce del 50 per cento».
 
E una famiglia media che vive a Milano in un appartamento di 85 metri quadri consuma ben 11.000 kW/h l’anno per il riscaldamento e 2.050 per l’acqua calda. Peccato che nel nostro Paese la lobby dello scaldabagno elettrico e delle caldaie a gas l’abbia fatta da padrone per decenni. Tanto che i fabbisogni termici degli italiani sono tuttora coperti in larga parte da queste tecnologie obsolete. In Italia, secondo Assolterm, c’è infatti «un parco di 19 milioni di caldaie a rendimento basso, che generano un elevato inquinamento e creano problemi di sicurezza». D’Alessandris si dice però «perplesso perché il nuovo decreto nelle ristrutturazioni di edifici oltre i mille metri quadri, non recepisce l’obbligo di coprire con il solare termico almeno il 50 per cento del fabbisogno». Una misura che da sola darebbe la possibilità di sostituire 70mila vecchie caldaie l’anno.
 
Aiutando l’Italia a raggiungere l’obiettivo stabilito dall’Europa di portare le rinnovabili al 20 per cento entro il 2020, dall’attuale 7 per cento. Per farlo, gli addetti ai lavori chiedono un sistema incentivante semplificato, oltre ad una migliore comunicazione e formazione degli installatori. Perché spesso l’idraulico che viene nelle nostre abitazioni nemmeno conosce questa tecnologia. Figuriamoci i benefici, i costi ridotti degli impianti e il risparmio che garantiscono.