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Surreale masochismo in lingua inglese

di Pietro Ancona - 29/03/2011

Fonte: medioevosociale


 Il segretario dell'ONU Ban Chi Moon ha presentato Napolitano all'Assemblea dell'ONU come " il grande saggio d'Europa, l'incarnazione della storia italiana.... " Lo ha anche definito "una leggenda vivente".

 Può fare piacere sentire questi apprezzamenti da una autorità mondiale come il segretario dell'ONU se non facessero sorgere il dubbio che si tratti della esagerazione di una cortesia rivolta ad una persona anziana arrivata all'ONU per ricordare  i 150 anni della storia d'Italia

 Nelle stesse ore in cui Napolitano parlava all'ONU si riunivano inglesi, francesi ed americani con l'aggiunta della Merkel per decidere le quote del loro bottino di guerra in Libia. Gli USA hanno fatto sapere di avere speso finora 600 milioni di dollari in missili e ore di volo e naturalmente si aspettano di essere rimborsati e compensati adeguatamente.

 Quindi all'apprezzamento per Napolitano non corrisponde un adeguata considerazione della Italia e del suo ruolo. Non capisco poi perchè Napolitano sia una "leggenda". La sua carriera si è svolta tutta rigorosamente dentro i Palazzi del Potere. Il suo antifascismo non è stato tale da procurargli il carcere o l'esilio come è successo a tantissimi altri come Pertini, Saragat, Nenni, Terracini. E' stato eletto nel 1953 alla Camera dei deputati e da allora è sempre stato rieletto fino alla nomina di senatore a vita e poi di Presidente della Repubblica.

 Il suo discorso di ieri è stato pronunziato in lingua inglese. Certo è la lingua più conosciuta nel pianeta per via dell'espansionismo militare degli USA e della loro presenza anche nei punti più lontani dall'Occidente con basi militari. Ma credo che avrebbe fatto assai meglio se avesse parlato in lingua italiana proprio nel giorno in cui presentava il 150° anniversario della nascita della Nazione. Non è un bel vedere il Presidente di uno Stato che parla una lingua che non è la sua e neppure della Unione Europea alla quale appartiene..

 Il contenuto del suo discorso è stato del tutto inaccettabile intessuto di menzogne date per

verità dogmatiche a cominciare dalla accusa a Gheddafi di massacrare il suo popolo..Gheddafi ha dovuto fronteggiare una rivolta armata di bande criminali organizzate dai francesi che a Bengasi hanno trucidato la popolazione civile rimasta fedele alla

Jamaria. Le bande criminali vengono salutate da Napolitano come il solo e vero governo della Libia attraverso la stretta di mano all'ex ambasciatore della Libia all'ONU. Una scelta che non è stata autorizzata dal Parlamento italiano e che è estranea alle norme del diritto internazionale.

Napolitano ha anche in qualche modo accettata la dottrina  neocon  della esportazione della "democrazia" sostenendo che non si può restare insensibili al dolore di chi soffre sotto le tirannie. In verità, in quaranta anni di jamaria presieduta da Gheddafi non abbiamo mai avuto sentore di "dolore" del popolo libico. Il popolo libico è stato il più prospero di tutta l'Africa ed ha dato da mangiare per decenni ad un gran numero di immigrati. In quanto ai diritti civili lo stesso ONU nel quale parlava Napolitano ha certificato per la Libia  una situazione sicuramente migliore di quella di tutti gli Stati con i quali confina. 

Ma il dato sconcertante della posizione di Napolitano è la legittimazione di un intervento militare che è chiaramente rivolto non solo contro la Libia ma anche contro l'Italia che perde una zona di investimenti e di interscambio di grande vitalità e consistenza economica. Una zona di  straordinaria importanza geopolitica.  Ogni missile lanciato contro Gheddafi è lanciato contro l'Italia la quale ha avuto finora in Libia una posizione superprivilegiata ma non colonialista di dominanza economica attraverso l'Eni la Finmeccanica e le sue più grandi aziende. 

L'Italia avrebbe dovuto evitare la guerra. Una volta scoppiata si doveva schierare con la  Libia se avesse avuto un minimo di discernimento, di amore proprio, se non fosse una "espressione geografica" in cui la classe dirigente viene legittimata dagli USA e quindi 

deve inghiottire rospi  enormi facendo finta di essere d'accordo. Ora non solo l'Italia dovrà assistere alla spartizione dei beni della Libia che sono anche i suoi beni, ma dovrà anche fare finta di essere d'accordo. L'ondata di ritorno della guerra sta arrivando con lo sbarco di migliaia di profughi organizzata dal governo tunisino per tenerci occupati e lontano dal teatro degli avvenimenti e giungerà con i profughi libici che per la prima volta dopo quaranta anni di serena prosperità in patria saranno costretti a varcare il Canale di Sicilia (che diventerà Canale Anglo franco americano). 

In Italia, la sola forza politica di governo che aveva descritto la questione libica per quella che era,  è la Lega appunto perchè Bossi non viene legittimato dall'Ambasciatore USA come la maggioranza dei suoi colleghi di governo e di opposizione. Ma, per meschinissimi calcoli interni, non ha insistito e si è limitata a fare il solito piagnucolio sugli immigrati chiedendo sfragelli che non ci saranno. 

Il surreale discorso di Napolitano all'ONU non potrà nascondere la tragedia della perdita della indipendenza della Libia e la sventura dell'Italia che uscirà da questa terribile tragedia povera e pazza.