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Da cosa nasce il grande attacco finanziario all'Italia?

di Eugenio Benetazzo - Giovanna Canzano - 26/08/2011

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“Il rischio maggiormente atteso che caratterizza in questo momento il destino della moneta unica europea,
 è quello di una spaccatura sull'interno ovvero l'emersione di una seconda divisa parallela in circolazione a quella attuale, che potrebbe essere adottata dai paesi cosiddetti periferici come la Spagna e Italia.
Questa moneta avrebbe un rapporto di cambio con la principale, stabilito dal mercato al pari delle altre divise: questo è quello che viene definito a teoria di euro due e personalmente l'ho proposto sin dal 2008 ed oggi viene paventata anche dal mondo accademico con nomi di prestigio come Roubini, Attali e Fitoussi.
L'ipotesi più attendibile infatti prevede una moneta forte per l'economia forte del Nord Europa e una moneta debole per le economie deboli dell'area mediterranea, in modo tale da consentire una maggiore competitività ed una ripresa economica a quei paesi che oggi sono sotto osservazione finanziaria”. (Eugenio Benetazzo)
 
 
Canzano 1-  Angela Merkel ha detto qualche giorno fa parlando dell’Italia: “Ritengo che la vendita dell’oro da parte degli Stati debitori e il deposito delle loro riserve auree in pegno presso la Bce sia una necessità”, e ancora:  “Questi Paesi dovrebbero consumare i loro beni patrimoniali prima di chiedere aiuto”. E’ questo un buon consiglio per il nostro paese?
 
BENETAZZO - Il nostro paese, nonostante l'attacco finanziario che sta subendo in queste ultime settimane, ha ancora credibilità nei confronti delle comunità finanziaria internazionale. Questa credibilità poggia su svariati pilastri: risparmio delle famiglie, indebitamento contenuto, presenza di un'economia sommersa, e, non per ultimo, la terza riserva aurea al mondo circa 2500 t d'oro, che rappresentano il piccolo tesoretto a disposizione, considerando il rally che sta caratterizzando il prezzo del metallo giallo. Mi auguro che questa disponibilità di oro non venga mai venduta per tamponare esigenze di bilancio o deficit corrente. Dal punto di vista macroeconomico infatti, sarebbe preferibile l’istituzione di una tassa, una tantum, piuttosto che la svendita del tesoro di Stato. Le esternazioni della Merkel sono invece riconducibili alle ipotesi di privatizzazione di settori strategici dell'economia dei paesi periferici, al fine di generare disponibilità di cassa da utilizzare per il sostentamento sia della spesa pubblica nell'amministrazione.
 
CANZANO 2-  Da cosa nasce il grande attacco finanziario all'Italia?
 
BENETAZZO - La mia personale opinione è che l'inasprimento dell'attacco al nostro Paese, che vede i nostri titoli obbligazionari e azionari perdere più di tutti nel mondo, sia la conseguenza dei referendum dello scorso giugno, che hanno chiuso la porta al grande saccheggio di Stato dell'establishment finanziario e della élite bancaria, che volevano mettere le mani sull'enorme business dell'acqua privatizzata e, in seconda battuta, dell'apertura delle centrali nucleari.
Si sta facendo pagare il voto dei referendum al popolo italiano, mettendolo sotto scacco e spingendo l'esecutivo a licenziare manovre fuori dal coro.
 
CANZANO 3-  Che cosa ci aspetta?
 
BENETAZZO - Ci aspetta una medicina molto amara. Gli italiani non si immaginano minimamente che cosa li aspetterà al ritorno dalle vacanze. Il protezionismo sociale sfrenato è arrivato alla fine. Si dovrà dire basta alla Sanità tutto gratis, ai piani di prepensionamento, al costante aumento dei costi della Pubblica Amministrazione.
Ci attende una “Cura Cameron”, con un pesante ridimensionamento del welfare e la possibilità di licenziamenti nella Pubblica Amministrazione. Non c'è assolutamente futuro finché l'Italia deve spendere 82 miliardi di euro di interessi sul Debito, e finché un Paese come il nostro deve fare Debito per coprire un deficit e non per investimenti strutturali per lo sviluppo. Poi arriverà la mazzata dell'Agenzia delle Entrate.
 
Canzano 4 - La crisi degli USA può mettere in grave pericolo gli altri stati, in particolar modo la Cina?
 
BENETAZZO - Quest'anno, la notizia finanziaria maggiormente gravosa per la stabilità dell'economia in Occidente, è stato il downgrade degli Stati Uniti d'America. Per la prima volta qualcuno ha messo in discussione il ruolo e la leadership negli anni a venire della locomotiva statunitense, anche gli Usa sono obbligati a intraprendere necessariamente politiche di austerity nei confronti dell'amministrazione pubblica con un deficit di bilancio che ormai diventa insostenibile nel medio-lungo termine. Ci rendiamo conto che tutto l'Occidente sta vivendo una fase di profonda trasformazione dovuta al sempre crescente peso delle economie emergenti in Oriente, nei prossimi vent'anni infatti l'equilibrio geo-economico del pianeta sarà profondamente diverso da quello odierno. Il ruolo della Cina che si è sostituita al Giappone nei confronti degli Stati Uniti, negli ultimi anni è destinato a diventare una bomba con la miccia accesa. Di certo, l'ingerenza dell'influenza cinese saranno sempre più assillanti ed opprimenti nei confronti dello zio Sam a fronte della detenzione del debito statunitense.
 
Canzano 5- Cosa può accadere di spiacevole all'euro?
 
BENETAZZO - Il rischio maggiormente atteso che caratterizza in questo momento il destino della moneta unica europea è quello di una spaccatura sull'interno ovvero l'emersione di una seconda divisa parallela in circolazione a quella attuale, che potrebbe essere adottata dai paesi cosiddetti periferici come la Spagna e Italia. Questa  moneta avrebbe un rapporto di cambio con la principale, stabilito dal mercato al pari delle altre divise: questo è quello che viene definito a teoria di euro due e personalmente l'ho proposto sin dal 2008 ed oggi viene paventata anche dal mondo accademico con nomi di prestigio come Roubini, Attali e Fitoussi. L'ipotesi più attendibile infatti prevede una moneta forte per l'economia forte del Nord Europa e una moneta debole per le economie deboli dell'area mediterranea, in modo tale da consentire una maggiore competitività ed una ripresa economica a quei paesi che oggi sono sotto osservazione finanziaria.
 
 
BIOGRAFIA
Eugenio Benetazzo è il più autorevole saggista economico fuori dal coro in Italia, conosciuto ormai come il Beppe Grillo dell’economia ed il Marco Travaglio dei mercati finanziari per il suo modo irriverente e dissacratore con cui analizza e racconta lo scenario macroeconomico contemporaneo. Laureato in Economia Aziendale, operatore di borsa indipendente e gestore di patrimoni, vive e lavora tra l’Italia e Malta, è considerato un vero e proprio guru finanziario soprattutto grazie alla sua ineguagliabile capacità di lettura e sintesi del panorama finanziario della nostra epoca.
 
I suo seminari finanziari sulle dinamiche del risparmio gestito e sulle opportunità di investimento, convogliano migliaia di persone da tutta Italia desiderose di apprendere ed entrare in sintonia con il “Benetazzo Pensiero”. Le sue opinioni appaiono sempre più spesso sulla stampa finanziaria di settore, autentico personaggio cult nei palinsesti televisivi delle emittenti indipendenti, la sua figura è balzata agli onori delle cronache finanziarie per aver previsto e profetizzato con largo anticipo la crisi del 2008/2009 con un saggio economico bestseller allora controcorrente scritto nel 2006 (Duri e Puri, edito da Macro Edizioni) ed un ciclo di show finanziari itineranti in tutta Italia dal titolo “BlekGek: Preparati al peggio”.
 
Nel 2009 ha pubblicato il pamphlet economico “Banca Rotta” incentrato sulle conseguenze economiche della crisi dei mutui subprime, sulla base del quale è stato organizzato anche il tour dello show finanziario Funny Money.  Nel 2010 dimostra ancora di essere in grado di leggere meglio di chiunque altro il panorama finanziario, pubblicando “L'Europa sé rotta”, anticipando di un anno la crisi del debito sovrano europeo esplosa nell'estate 2011. Ricopre la carica di Presidente in Deltoro Holding, un incubatore finanziario configurato in società per azioni, di cui lui stesso è fondatore ed azionista, nato dall’aggregazione di centinaia di piccoli investitori e risparmiatori italiani desiderosi di creare un’arca finanziaria con la quale cogliere le migliori opportunità di investimento attraverso un meccanismo decisionale basato sulla partecipazione collettiva di tutti gli azionisti.
 
Il suo tour itinerante con spettacoli di informazione finanziaria ha ormai attraversato tutta la penisola. Le sue analisi macroeconomiche sono richieste da una pluralità di interlocutori economici differenziati: Confindustria, UnionApi, Confartigianato, Ordini Professionali, Assessorati alla Cultura, Università di Stato, Movimenti e Forze Politiche, Associazioni di Imprenditori Indipendenti, Associazioni Culturali e persino Scuole Superiori. Sono migliaia ormai in tutta Italia i bloggers che riportano e veicolano i suoi articoli e le sue recensioni sulle principali notizie economiche del Paese. Recentemente il suo pensiero è stato molto apprezzato anche dalla classe politica italiana che ha iniziato ad abbracciare alcune delle sue proposte economiche riportate nel suo Manifesto Economico per il rilancio dell’Italia.