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Insegnamenti degli antichi Maya per una civiltà in crisi

di Leonardo Boff - 16/10/2011

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Il modello globalizzato di civiltà , che implica una guerra contro la natura, sta portando tutto il
sistema di vita ad una crisi. Ci sono segnali di crisi inequivoci per cui la Terra non sopporta questo
esasperato sfruttamento delle sue risorse, l'offesa alla dignità dei suoi figli e figlie e l'esclusione di
milioni di esseri umani condannati a morire di fame. Come osservava Eric Hobsbawm nella sua
nota opera L'età degli estremi. Discutendo con Hobsbawm del secolo breve, Roma, Carocci, 1998.
ISBN 88-430-1195-2 : “Il futuro non può essere la continuazione del passato; il nostro mondo corre
il rischio di esplosione o di implosione. Deve cambiare, visto che l'alternativa ad un cambiamento
della società è l'oscurantismo”.
Come evitare questo oscurantismo che può significare la demolizione del nostro tipo di
civilizzazione ed eventualmente l'Armageddon della specie umana? E' imperativo che ci ispiriamo
ad altre civiltà che possano essere fonti di sapienza ecologica. Ce ne sono molte, ma scelgo la
civiltà Maya, perché ho visitato recentemente per 20 giorni le regioni dell'America Centrale dove
abitano i discendenti  di quello straordinario esempio di civiltà e ho conversato con il suoi saggi,
sacerdoti e sciamani.
Da quella ricchezza immensa, riprendo solo tre punti centrali che corrispondono a grandi assenze
nel nostro modo di vita: la visione cosmica in armonia con tutti gli esseri, l'affascinate antropologia
centrata nel cuore e nel senso del lavoro umano. L'antica sapienza maya si è conservata mediante la
trasmissione orale di padre in figlio. Essendosi tenuti al margine della cultura moderna , i Maya
custodiscono fedelmente le antiche tradizioni e gli antichi insegnamenti, che si trovano anche in
opere scritte, come il Popol - Vuh* e i libri di Chilam Balam**   L'intuizione che sta alla base della
loro visione cosmica si avvicina molto alla moderna cosmologia e alla fisica quantica.
L'universo è costituito ed è mantenuto da energie cosmiche, dal Creatore e Formatore del tutto.
Quello che esiste in natura è nato dall'amore tra il Cuore del Cielo e il Cuore della Terra. La Madre
Terra è un essere vivo che vibra, sente, intuisce. lavora, genera e alimenta tutti i suoi figli. La
dualità di base tra formazione e disintegrazione (diremmo tra caos e cosmos) conferisce dinamismo
a tutto il processo universale. Il benessere umano si ottiene con il sincronizzarsi con questo processo
e con il coltivare un profondo rispetto per ogni essere. Così l'essere umano si sente parte
consustanziale della Madre Terra e gode di ogni sua bellezza e protezione. La morte non è nemica, è
una immersione più profonda nell'universo.
Gli esseri umani sono visti come “ gli illuminati, gli indagatori e ricercatori dell'esistenza”. Un testo
del Popol-Vuh merita di essere citato per la bellezza  e la solennità con la quale descrive la nascita
dell'essere umano: “ Che rischiara, che fa sorgere il sole nel cielo e sulla terra; non ci sarà gloria né
grandezza nel creato oltre l' esistenza della creatura umana. Per giungere alla loro pienezza, gli
esseri umani passano per tre fasi, un vero processo di individualizzazione, nel senso del pensiero di
C. G. Jung. La “persona di argilla” ha la capacità di parlare, ma non ha consistenza poiché l'acqua la
dissolve. Si sviluppa e può diventare “persona di legno” : può intendere ma non ha anima perché,
come quella materia, è rigida e insensibile. Infine raggiunge la fase di “persona di mais”: “Che
conosce quello che sta vicino e che sta lontano”, ma la sua caratteristica principale è l'aver Cuore:
per questo “ sente perfettamente, percepisce l'Universo, la Fonte della Vita” e batte al ritmo del
Cuore del Cielo e della Terra.
L'essenza dell'essere umano sta nel cuore, che è quello che molti pensatori come Michel Maffesoli,Daniel Goleman, Adela Cortina e io stesso affermiamo da anni. Risiede nell'intelligenza cordiale e
nella ragione sensibile. Non si tratta di abdicare alla ragione analitica e calcolatrice, ma di
completarla e allargarla perché la nostra capacità di comprendere sia più ampia e feconda. Dando
centralità a queste altre forme di esercizio della razionalità, creiamo spazio perché emergano
l'attenzione, l'amore, la compassione e il rispetto, valori senza i quali non salveremo il sistema
minacciato della vita.
Un terzo aspetto, il lavoro, è illuminate per la nostra cultura. Per noi il lavoro è fondamentalmente
la produzione di beni e ricchezza. Le migliori ore del giorno sono dedicate al lavoro, molto spesso
deludente e poco creativo. Per i Maya lavorare è aiutare la Madre Terra che ci dà tutto quello che
serve per vivere. Quando  manca qualcosa, la aiutiamo a produrre quello che è sufficiente per tutti.
Raggiunti questi fini, essi si occupano di altre cose, come la convivenza comunitaria, gli affari
collettivi, le cure per la casa, strade e templi o attività artistiche.
Il lavoro è per i Maya qualcosa che non schiavizza l'essere umano, ma che permettere di esprimere
le sue abilità e plasmare la sua vita. Questa sapienza pratica è un esempio valido per questa fase
critica della nostra storia. Tutto quello che aiuta a mantenere l'equilibrio della terra e ad alimentare
la sua vitalità deve essere valorizzato e assunto come forma di rigenerazione e via di salvezza.
*Popol-Vuh. Il libro sacro dei Quiché. La Bibbia dei Maya
Volume 6 di TEA religioni e miti. Nuova serie. Curatore T. Tentori. EditoreTEA, 1999
** I libri Maya di Chilam Balam sono l'eponimo di 'città dei libri' piccole città yucateche.
Solitamente i libri sono composti da un insieme di testi nei quali le tradizioni Maya e Spagnole si
sono mescolate (….)  (http://it.wikipedia.org/wiki/Libri_di_Chilam_Balam)

Traduzione e adattamento di Tiberio Collina per l’Associazione Eco-Filosofica

Leonardo Boff, scrittore e Teologo della Liberazione, è uno degli autori della Carta della
Terra.
Fonte: Istituto Ethos