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Il potere di Putin resta intatto

di Giulietto Chiesa - 05/12/2011



putin-votaLe elezioni sono andate come chi conosce la Russia poteva prevedere. E tutti i lamenti e gli entusiasmi del mainstream occidentale dimostrano solo che il sistema informativo dell'Occidente continua a inseguire i suoi miti e ignora la realtà.


Il partito di Putin-Medvedev ha stravinto. Resta solo da vedere se si accontenterà del 49,99% (che sarebbe più ragionevole e intelligente, a mio modesto avviso, che il 51%, al quale non crederebbero in molti) o se vorrà stravincere.  Così il tandem si assicura un lungo periodo di stabilità (questa è la parola usata da Putin nel suo primo commento) per un lungo periodo.

Gl'inglesi direbbero che il potere è "unchallenged" e tale rimarrà nel prevedibile futuro.

Al secondo posto il Partito Comunista di Ziuganov, che è stato contenuto al di sotto del 25%. Forse valeva di più. A Novosibirsk è stato il primo partito, addirittura sopra Russia Unita. Il che significa che il Cremlino ha tenuto le redini del voto abbastanza allentate, ma non troppo.

Sorpresa per il terzo posto del partito Per una Russia Giusta, di ispirazione vagamente socialdemocratica. Insieme al PC fanno all'incirca, stando ai risultati, il 40%. Segno che Putin ha consentito una opposizione (del tutto leale e rispettosa) di sinistra moderata. Anche il quarto partito ammesso, il "liberal-democratico di Zhirinovskij, è più che leale. Quindi niente problemi per il futuro.

La barriera del 7% ha impedito al quinto potenziale concorrente di entrare nella Duma. Molto male perché Jabloko rappresenta qualche cosa in Russia.

Avendo superato la barriera in città importanti come Mosca e San Pietroburgo. Peccato. Putin annuncia che la prossima volta la barriera scenderà al 5%. Avrebbe fatto meglio a farla scendere già questa volta.