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Lacrime di coccodrillo

di Eugenio Benetazzo - 07/12/2011

Fonte: cadoinpiedi

http://miglieruolo.files.wordpress.com/2011/12/fornaro-n-03.jpg?w=300&h=167


Non ci voleva un governo tecnico per mettere le mani sui risparmi e il patrimonio degli Italiani. Al di là del cambiamento sulle pensioni, non c'è traccia delle riforme strutturali tanto attese. Spero che la manovra venga rivista in Parlamento tenendo conto dei bisogni dei cittadini

È stato definito il decreto Salva Italia ( http://tg24.sky.it/tg24/politica/2011/ /05/decreto_salva_italia_misure_governo_mario_monti_pensioni_casa_tasse.html ) , ma più che salva Italia, salva i conti dell'Italia, soprattutto conseguentemente al pagamento degli interessi sulle emissioni dei titoli di Stato che in questo momento sono detenute dagli investitori istituzionali non residenti.

Non penso che ci sia tanto da dire sulla portata e sulla consistenza, non c'era veramente bisogno di avere un governo tecnico per andare a tassare il risparmio e il patrimonio degli italiani perché di questo si tratta. Le aspettative di fenomenali riforme istituzionali ancora non sono percepite, al di là del passaggio pensionistico ( http://www.investireoggi.it/news/riforma-pensioni-manovra-monti-spartiacque/ ) dal regime retributivo a quello contributivo che per alcuni aspetti era già scontato, non si colgono grandi migliorie soprattutto grandi apporti al rilancio del paese, se non al fine di generare un sostanziale risparmio nei conti dell'amministrazione pubblica perché possa onorare i propri impegni debitori nelle prossime scadenze.

Abbiamo visto uno spettacolo che da molte parti non è stato molto apprezzato, le cosiddette lacrime di coccodrillo del il Ministro del Lavoro, oggettivamente il pianto e le lacrime saranno da imputare a altre persone che dovranno rivedere profondamente il loro percorso di vita lavorativo a fronte della trasformazione previdenziale che avrà il trattamento pensionistico che li aspetta. Ci sono stati interlocutori di parti sociali come il segretario Cgil Camusso ( http://www.lettera43.it/economia/macro/33131/cgil-il-governo-fa-cassa-sui-poveri.htm ) che hanno esternato profondo malcontento, e presumo che la proposta di decreto legge avrà un iter abbastanza turbolento in Parlamento, perché esistono già delle forze politiche avverse alle proposte che sono state presentate.

La mia considerazione da indipendente boccia gran parte quello che è stato proposto, in virtù del fatto che sostanzialmente si va a tassare, a prelevare, a mettere le mani dove si può e con agilità e facilità di accesso, quindi sulla prima casa, che non dovrebbe mai essere tassata, e soprattutto sui risparmi che sono stati accantonati nel corso degli anni. C'è da aggiungere anche un'aspettativa abbastanza spiacevole per quanto riguarda l'addizionale al prelievo che è stato fatto per la regolarizzazione dei patrimoni attraverso lo scudo fiscale. Non che io sia favorevole per l'amor del cielo all'evasione fiscale, però se un Paese promette il risanamento di determinate partite che non sono state oggetto del prelievo fiscale a un determinato tipo di importo, quell'importo deve essere poi rispettato perché a questo punto ci possiamo aspettare che il prossimo governo si inventi un altro 5% di prelievo su questi condoni.
Questo trasmette abbastanza inquietudine, soprattutto vengono a decadere quelle cosiddette certezze sui processi di regolarizzazione di partite fiscali precedentemente non sanate.

Un ulteriore spunto di riflessione che fa emergere come questo governo tecnico abbia inserito al suo interno dei personaggi volti a preservare gli interessi di una parte del Paese, è il ruolo che ha avuto Corrado Passera. Adesso ci troviamo che le passività delle banche sono garantite dallo Stato, a me può anche stare bene questo tipo di intervento, se fossero istituzioni di credito in cui c'è l'ingerenza diretta dello Stato nella governance della banca. Con il Tremonti Bond ( http://www.ilsole24ore.com/st/tremonti-bond/1.shtml ) di 3 anni fa, in cui la fiscalità diffusa ha prestato denaro, sostanzialmente senza avere la possibilità di controllare come questo denaro venisse impiegato sotto forma di erogazione nel territorio, oggi ci troviamo ulteriormente esposti nei confronti di banche private che vengono garantite dalla contribuzione fiscale di tutti quanti noi, senza purtroppo, però, avere ingerenza nella governance bancaria e capiamo forse per quale motivo è stato chiamato un ex amministratore delegato della prima banca italiana per supportare la credibilità istituzionale di gruppi bancari italiani per i prossimi semestri.
Vediamo anche oggi quali sono le conseguenze, soprattutto alle quotazioni di Borsa che partono da un +5 per cento e vanno a oltre un +8 per cento nel caso di Banca Monte dei Paschi.

Ritornando poi alle famigerate riforme strutturali che si dovevano implementare, non si vedono grandi proposte o soprattutto proposte credibili, fattibili, per il cosiddetto rilancio del paese, tranne la cosiddetta defiscalizzazione degli utili investiti in azienda che era scontata, nel senso che qualsiasi governo con un buonsenso, non necessariamente governo tecnico, avrebbe dovuto implementare anche negli anni prima. Tuttavia non si vedono proposte atte a supportare e rilanciare magari quelle due aree del paese che sono strategiche, come il marketing enogastronomico e poi il turismo al momento abbandonate o non oggetto di attenzione da parte di chi ha proposto il Decreto Legge.

In ogni caso questa proposta dovrà ricevere l'approvazione da parte del Parlamento, dunque non è detto che venga implementata nella sua sostanzialità così come ci è stata presentata. E' possibile che alcuni punti, a fronte della pressione di parti politiche che conosciamo tutti, possano essere oggetto di rivisitazione o di ridimensionamento, per rispecchiare anche gli umori e il sentimento dell'elettorato.