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E’ guerra degli Stati Uniti contro l’Europa

di Stelvio Dal Piaz - 25/01/2012

Siamo in guerra, siamo già entrati nella terza Guerra mondiale, ma la gente ne è tenuta all'oscuro attraverso le armi di disinformazione di massa. La guerra degli Stati Uniti contro l'Europa è, in questo momento, una guerra economico-finanziaria che avrà effetti ancora più devastanti delle guerre tradizionali, pur tenendo conto del potenziale distruttivo delle armi di ultima generazione.
L'aspetto paradossale è che gli europei e gli italiani in particolare, rimangono fedeli a un’alleanza che li sta portando al fallimento totale ed alla scomparsa dello Stato-nazione.
Il popolo sta soffrendo per i provvedimenti lacrime e sangue che vengono imposti da organismi internazionali speculativi ed attuati pedissequamente da governanti venduti al nemico.
Risultato di tali "adeguamenti" strutturali sono depressione degli stipendi, dei salari e delle pensioni, recessione economico-produttiva, riduzione del potere d'acquisto da parte dei cittadini-consumatori, aumento della povertà, instabilità sociale, degrado ambientale, mentre aumentano i profitti degli speculatori.
Ciò nonostante, continuiamo ad impegnarci militarmente al servizio di chi ci sta strangolando. Non si era mai verificato nella travagliata storia umana la situazione masochistica di chi aiuta il proprio carnefice.
Continuiamo a rimanere alleati di una congrega di pericolosi criminali come non si erano mai visti sulla faccia della terra. L'uomo che meglio di ogni altro può dimostrare emblematicamente l'elevato tasso di criminalità statunitense è senz'altro Henry Kissinger, fra il 1969 ed il 1977 assistente alla Sicurezza Nazionale e Segretario di Stato USA, e - ovviamente... - Nobel per la pace nel 1973.
Christopher Hitchens, noto intellettuale statunitense, ha scritto nel 2003 un libro intitolato "Processo a Henry Kissinger", in cui lancia uno sconvolgente atto d'accusa con testimonianze oculari e documenti declassificati del governo americano, sostenendo che Kissinger si sarebbe reso responsabile o complice, del massacro di tre milioni di uomini, donne e bambini in Vietnam e in Cambogia; della morte di mezzo milione di innocenti in Bangladesh; dell'invasione di Timor Est, con il genocidio di duecentomila persone; dell'instaurazione della dittatura di Pinochet, costata la vita a centinaia di migliaia di cileni, e di molti altri crimini contro l'umanità. La drammatica denuncia di Hitchens mette a nudo il fallimento del diritto internazionale della "democrazia".
E' giunto il momento della ribellione.