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Eurotunnel verso il default finanziario

di redazione - 13/07/2006

Eurotunnel, società che gestisce il tunnel sotto la Manica mai decollato dal punto di vista di ricavi e margini, avvia la procedura che mette l'operatore sotto la protezione del tribunale di commercio di Parigi dopo che nella notte sono falliti i negoziati per ristrutturare il suo debito di 9 miliardi di euro; lo ha annunciato la stessa Eurotunnel, precisando che le sue ultime proposte di compromesso sono state respinte dai creditori subordinati, guidati da Deutsche Bank, ora accusata dalla società di avere assunto un atteggiamento «irragionevole».


La procedura di salvaguardia, ispirata dal diritto sul fallimento americano, permette di evitare la bancarotta e dà respiro per altri sei mesi: l'attività può proseguire mentre un mediatore cerca di trovare un accordo tra le parti. Con il no dei creditori subordinati fallisce l'ultimo tentativo di arrivare a un accordo consensuale con l'insieme dei creditori dell'operatore del traffico sotto la Manica. «Eurotunnel è obbligato a portare avanti la procedura che gli permette di mettersi sotto la protezione del tribunale di commercio di Parigi» ha indicato un portavoce.

L'ad di Eurotunnel, Jacques Gounon ha appuntamento, forse già questa mattina, con il giudice del tribunale parigino per esaminare la domanda di salvaguardia del gruppo già presentata martedì per premunirsi contro un eventuale insuccesso dei negoziati. I creditori subordinati o minoritari hanno bocciato il progetto di accordo accettato dai creditori maggioritari, essenzialmente banche, un piano di rifinanziamento che prevedeva la cancellazione di metà del debito. I subordinati, che raggruppano banche, fondi di investimento e detentori di obbligazioni, hanno ribadito nella notte la loro opposizione facendo così fallire il piano. «Non capisco come una grande istituzione come Deutsche Bank ha potuto mantenere le sue esigenze irragionevoli senza tener conto della responsabilità che si assumeva nei confronti dei 2.300 dipendenti e degli 800mila azionisti» ha commentato Gounon, secondo quanto ha riferito il portavoce.

Il tribunale può sia rifiutare a Eurotunnel la procedura che colloca l'operatore sotto la sua protezione sia accettarla o anche chiedere un supplemento di informazione prima di pronunciarsi. In questo caso la risposta potrebbe tardare di qualche giorno. Il cda di Eurotunnel si è riunito stamani per fare il punto della situazione prima che Gounon si rechi al tribunale. Gounon terrà una conferenza stampa nel primo pomeriggio a Parigi.

Il comitato dei creditori principali di Eurotunnel, tuttavia, spera ancora che si possa arrivare a una «soluzione consensuale sulla ristrutturazione finanziaria» dell'operatore del tunnel sotto la Manica nonostante l'insuccesso dei negoziati con i creditori minoritari. Il comitato ha indicato in un comunicato che «proseguirà i suoi sforzi» per giungere a una soluzione consensuale. Consideriamo che sono stati compiuti importanti passi avanti anche se un accordo non è stato trovato entro i limiti di tempo imposti da Eurotunnel» sottolinea il comitato.