Siria: la vera dimensione dell’iniziativa russa!
di Ghaleb Kandil - 14/09/2013
L’iniziativa avanzata dalla Russia, per contrastare gli Stati Uniti decisi ad attaccare la Siria, stabilisce nuove equazioni e nuovi equilibri che riflettono le nuove realtà imposte sul terreno dall’Asse della Resistenza; equazioni che rivelano il costo dell’aggressione degli Stati Uniti, dei loro alleati ed agenti nella regione, in particolare l’entità sionista, ora che la Siria, l’Iran e la Resistenza libanese hanno chiarito che questa entità riceverà la sua parte di “contrattacco difensivo” in risposta all’aggressione statunitense.
In primo luogo, questa iniziativa della Russia è riuscita a prendere il controllo dell’offensiva internazionale e ad imporre ad Obama e all’impero USA nuovi dati che dovrebbero portarli ad “obbedire” al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Uniti. Infatti, è chiaro che l’equazione rivelata ieri da Putin, che si riassume nel dire “fermate la vostra aggressione in cambio degli accordi della Siria sulle armi chimiche”, è il preludio di un accordo globale che potrebbe scoraggiare ogni interferenza in Siria, sotto qualunque forma, politica, finanziaria o militare, e la ripresa di Ginevra 2 ostacolata dagli USA per mesi. Molti dettagli meritano più attenzione e controllo, soprattutto quelli che dimostrano che la Russia è riuscita a dimostrare che la crisi è il risultato di un conflitto tra la Siria e i suoi alleati da una parte, e gli Stati Uniti e i loro agenti dall’altra; apparendo al tempo stesso un riferimento essenziale per le regolazioni dettate dalla nuova realtà internazionale. Il tutto seguito da una sonora sberla del suo ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, al triangolo coloniale Stati Uniti-Francia-Gran Bretagna, quando s’è rifiutato d’inserire i programmi sulle armi chimiche nel quadro del capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite.
In secondo luogo, tutti i dati disponibili indicano che il “progetto di soluzione russa” scoraggia l’aggressione contro la Siria, e certamente non l’incoraggia o lo supporta. Questo è molto chiaro e lo diventerà sempre di più, perché gli Stati Uniti non devono limitarsi a dichiarare pubblicamente l’abbandono delle loro ostilità, ritirando le loro navi da guerra e cacciatorpediniere, ma anche sospendendo ogni finanziamento, infiltrazione e sostegno fornito alle bande di terroristi. In ogni caso, è il primo punto su cui riposa l’accordo precedente, su questa iniziativa, tra i ministri degli Esteri di Russia e Stati Uniti. Sostenere gli sforzi del governo siriano nella sua lotta contro il terrorismo sarà, nelle prossime settimane, l’azione della Russia a livello internazionale; questa iniziativa ha creato le condizioni per ulteriori progressi sul terreno per la Siria. In questo caso, ecco lo spettacolo di grida, pianti ed isteria dei Paesi coinvolti nell’attacco, che hanno visto fallire i loro tentativi di distruggere lo Stato siriano, e la cui ultima speranza era rovesciare l’equilibrio a favore delle bande terroristiche di al-Qaida guidate da Bandar bin Sultan.
In terzo luogo, l’abbandono dell’arsenale di armi chimiche della Siria è compensato dal cambiamento qualitativo nelle sue capacità di difesa e deterrenza, per via del coinvolgimento diretto della Russia nei programmi per rafforzare i suoi sistemi di difesa e di sicurezza. Che siano missili, aerei da combattimento, armi sofisticate e anche la connessione alla vasta rete di stazioni radar russe, come dimostrato dal test dei due missili[*] lanciati da Israele. Pertanto, la Siria che ha annunciato l’intenzione di aderire al trattato di non proliferazione sulle armi chimiche e di mettere le sue armi chimiche sotto il controllo internazionale, ha già a sua disposizione i mezzi, tutti i mezzi, forniti dall’alleato russo. Inoltre, ha costruito un’incrollabile partnership con l’Iran e la Resistenza libanese, che è un’organizzazione dalle alte prestazioni in caso d’aggressione sionista, facendo in modo che tali equazioni internazionali e regionali siano una costante tale che, ogni interferenza in Siria, isolata o in gruppo, da parte di Israele, Stati Uniti e della NATO, incontri una reazione dolorosa a cui parteciperanno l’Iran e la Resistenza libanese, mentre la Russia sarà presente sostenendo la difesa siriana con tutti gli strumenti e le risorse disponibili. Infatti, questo è ciò che la Russia ha fatto inviando una flotta contro la minaccia degli Stati Uniti e fornendo armi moderne all’Esercito arabo siriano, oltre a consiglieri ed esperti che lavorano con i loro omologhi siriani nel sviluppare diverse tecniche fondamentali per pianificare la difesa siriana.
In quarto luogo, la fine del dell’egemonia e dell’unilateralismo degli Stati Uniti, il rafforzamento dell’organizzazione regionale di difesa contro Israele e gli Stati Uniti, e anche il contrattacco difensivo contro l’aggressione degli Stati Uniti, che hanno adottato tutte le disposizioni in tal senso; sono tutte iniziative avviate e realizzate dalla Resistenza dello Stato siriano, dal suo comandante in capo, dal suo esercito e dal suo popolo; successi dovuti anche alla fermezza dei suoi alleati Iran ed Hezbollah e allo straordinario coraggio del suo alleato russo. Il mondo dovrebbe aspettarsi di vedere il contenuto di ciò che ha preparato, con finezza politica e diplomatica, il trio formato da Sergei Lavrov, Walid Muallam e Hussein Abdel Lahyan, la cui concomitante presenza a Mosca è improbabile fosse una coincidenza. La partnership tra la Russia e l’”Organizzazione della Resistenza in Oriente” è stata quindi rafforzata. Si tratta di un nuovo blocco nascente che ostacola la ringhiosa aggressione degli israeliani e degli USA.
Tutti, in Siria o altrove, hanno il diritto di pretendere che la Siria, accettando di cedere il suo arsenale chimico in cambio di un sistema di difesa più efficiente, abbia capitolato. Ma dovrebbero rifiutarsi di riconoscere che tale concessione abbia un costo significativamente inferiore a quello che i siriani avrebbero pagato senza la vittoria politica, che è stata possibile solo grazie alla loro resistenza all’aggressione degli Stati Uniti. Ciò a cui abbiamo assistito in questi ultimi giorni, è una pietra miliare nella Storia moderna, nel senso che le forze di liberazione che lottano per la propria sovranità e indipendenza hanno compiuto questa impresa senza ricorrere a una guerra per la quale sono state mobilitate notevoli risorse, una volta che Obama aveva annunciato la decisione di attaccare la Siria; una prodezza il cui merito va alla Resistenza siriana!
[*] La Russia rileva due missili nel Mediterraneo.
Ghaleb Kandil è il direttore di New Orient News (Libano)
Articolo tradotto dall’arabo da Muna Alno-Nakhal per Mondialisation.caCopyright © 2013 Global Research