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Elogio della bicicletta

di Ivan Illich - 28/07/2006

Fonte: bollatiboringhieri

Elogio della bicicletta
Ivan Illich
Indice
1. Un’illusione fatale Uno strumento di lusso La soglia della disintegrazione L’industria della circolazione
2. Il prezzo dei tempi Il credo dell’utente L’inutilità di accelerare Il monopolio assoluto dell’industria
3. Per un mondo tecnologicamente maturo Virtù della bicicletta Motori dominanti contro motori subalterni
Postfazione di Franco La Cecla
Anno 2006
Collana «incipit»
Prezzo €7,00
80 pp.

il contenuto
Una appassionante e convincente apologia della bicicletta: della sua bellezza e saggezza, della sua alternativa energetica alla crescente carenza di energia e al soffocante inquinamento. Illich nota acutamente che la bicicletta e il veicolo a motore sono stati inventati dalla stessa generazione.
Ma sono i simboli di due opposti modi di usare il progresso moderno. La bicicletta permette a ognuno di controllare la propria energia metabolica (il trasporto di ogni grammo del proprio corpo su un chilometro percorso in dieci minuti costa all’uomo 0,75 calorie). Il veicolo a motore entra invece in concorrenza con tale energia. «La bicicletta allarga il raggio d’azione personale dell’uomo, senza limitarne il movimento. Quando non è possibile andare in bici la si spinge a mano. Il ciclista, beneficiario di una comodità senza classi, può addirittura trasportare qualcun altro sulla canna o sul portabagagli».
l'autore
Ivan Illich (1926-2002), filosofo, storico e antropologo. Tra le sue opere, tradotte
in italiano: Descolarizzare la società (Mondadori, 1972); La convivialità (Mondadori, 1974); Il genere e il sesso. Per una critica storica dell’uguaglianza
(Mondadori, 1984); Nello specchio del passato (Red, 1992); Nella vigna del testo. Per un’etologia della lettura (Cortina, 1994); Nemesi medica.
L’espropriazione della salute (Bruno Mondadori, 2004).