Russia: Trentamila nuove chiese
di Alexey Komov - Alberto Piccioni - 16/02/2014
Fonte: L’Adige
Trentamila chiese, 600 nuovi monasteri, 200 nuovi edifici di culto solo a Mosca: dopo il lungo periodo dello
statalismo ateo la Russia riprende con forza la sua tradizione cristiana. Per Alexey Komov, presidente del
Congresso mondiale delle famiglie e come tale ambasciatore all’Onu, vanno «innalzati» i valori della
famiglia, (con un deciso no a quello che lui definisce il «peccato» di omosessualità), della difesa della vita.
Sono i caposaldi della rinascenza russa. Senza grandi mezzi termini, in una chiara sterzata verso il
tradizionalismo in una Europa dove anche la Chiesa cattolica sembra fare dei passi, nelle parole del papa
Francesco, verso la riconsiderazione delle proprie posizioni in tema di omosessualità e famiglia tradizionale.
L’ambasciatore sarà a Rovereto domani (oggi, n.d.r.), alle ore 20.3) presso la sala congressi del Palazzo
della Fondazione Caritro in un convegno dal titolo «Russia ed Europa, la sfida del terzo millennio»
organizzato dalle associazione La Torre, Terra e Identità, Pro-Vita e Anthropos.
Abbiamo avvicinato Komov.
Il sentimento religioso oggi in Russia: dopo l’esperienza dello statalismo e della chiusura ad ogni forma
di spiritualità religiosa come è cambiato e che tipo di influenza ha sulla vita sociale?
«Per 70 anni un regime comunista ed ateo ha ucciso milioni di persone e centinaia di migliaia di cristiani ed
altri religiosi sono stati uccisi, internati nei Gulag e perseguitati. Adesso testimoniamo una rinascita
spirituale della Russia con più di 30.000 chiese, 600 nuovi monasteri e ora costruiremo 200 nuove chiese
solo a Mosca. Sono soprattutto i giovani che tornano alla Chiesa ed a Cristo».
L’aborto in Russia?
«Abortire dopo le 12 settimane è praticamente vietato e vi è un periodo di attesa e valutazione di 1-2
settimane, durante il quale si aiuta la donna, con il supporto di medici e psicologi. Si spiega la gravità
dell’atto che intende compiere. Ogni donna viene sostenuta moralmente e materialmente e le si offrono
alternative. Dall’autunno scorso la pubblicità dell’aborto è vietata in Russia».
Quanti sono gli aborti ogni anno?
«Venti anni fa almeno quattro milioni ogni anno. Oggi molti di meno, siamo sul milione e mezzo all’anno.
Esiste oggi un forte movimento “Pro life” fondato da padre Dimitrij Smirnov, mio padre spirituale. Gli
aborti sono in diminuzione per via delle attività del governo e del Movimento Pro Life, ma soprattutto perché
il popolo comprende sempre di più che l’aborto è un omicidio. Padre Dimitrij era una voce isolata fino a
cinque anni fa: ora il suo Movimento è fortissimo ed attivissimo.
C’è una campagna di educazione sessuale nelle scuole russe?
«No, ma vi sono stati continui tentativi ed ancora vi sono da parte delle ricche lobby internazionali dell’Ue,
dell’Onu e altre organizzazioni simili. Credo vada però sottolineato: ogni volta che vi sono questi tentativi,
vengono combattuti e bloccati dalla gente normale. Il popolo russo ne ha abbastanza di queste lobby!»
Sistemi per aiutare le donne in difficoltà per una gravidanza?
«Assolutamente sì e padre Maxim Obukhov è stato il primo ad organizzare il grande network di aiuto alle
madri in gravidanza».
Politiche restrittive potrebbero portare all’aborto clandestino?
«No: è sufficiente vedere l’esempio della Polonia e dell’Irlanda. Chi afferma il contrario fa solo propaganda
abortista».
Lei parla di famiglia «tradizionale» e si riferisce a valori cristiani per sostenere la sua posizione. Ci
spiega meglio cosa intende per famiglia tradizionale?
«Secondo una recente indagine il 77% dei russi crede in Dio, 69% è battezzata cristiano-ortodossa, 5%
musulmana e 4% altre religioni come cattolici, protestanti, ebrei e buddisti. Il 90% dei russi credono nella
famiglia tradizionale. Quindi è il nostro popolo che è convinto dei valori della famiglia naturale. Una
definizione di famiglia tradizionale? L’unione di un uomo e di una donna in matrimonio».
Il valore del matrimonio è prima sociale o religioso?
«Ambedue. La famiglia è il fulcro centrale della società umana. La società si sviluppa grazie alla famiglia
tradizionale. Famiglia felice crea una società felice».
Le strategie del governo russo per sostenere la famiglia tradizionale? Che aiuti si danno alle coppie che
desiderano avere un figlio?
«Numerose misure. Circa 10.000 dollari Usa per il secondo figlio, terre per le famiglie con più di tre figli. Il
nostro governo continua a sviluppare leggi e misure per supportare la famiglia naturale».
Omosessualità: ci può spiegare nel dettaglio la vostra posizione in merito? Gli omosessuali, lo ha detto
il Papa Francesco: non possono essere giudicati per questo loro modo di essere.
«Bisogna saper dividere il peccato dal peccatore. Il peccato va sempre condannato ed il peccatore può essere
perdonato. Dobbiamo seguire il Vangelo e non accettare compromessi».
Quanto è vasto il fenomeno in Russia?
«Statistiche parlano del 2% della popolazione».
In che modo l’omosessualità può essere un pericolo per la famiglia tradizionale?
«La famiglia naturale è composta da un padre ed una madre ed i figli hanno bisogno di tutti e due. Se vi sono
problemi nelle famiglia, vi sono problemi per i figli e per la società. Famiglia felice equivale a una società
felice».
Intervista curata da Alberto Piccioni per il Quotidiano L’Adige