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Così fan tutti

di Bernardo Luraschi - 21/02/2014

Fonte: periferiaoccidentale


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Anche Vladimir Luxuria si è unita al coro GLBT (Gay, Lesbiche, Bisessuali e Trensgender) che sta esercitando la sua forte voce in quel di Sochi, dove il mondo occidentale protesta per l’indecente comportamento omofobico del Governo russo che vieta la propaganda gay verso i minori di 18 anni e l’organizzazione di manifestazioni a sostegno di persone omosessuali. Encomiabile iniziativa per un’ex parlamentare di Rifondazione Comunista e concorrente, opinionista e co-conduttrice de “l’Isola dei famosi”, un evviva ai sani principi e alla difesa delle libertà individuali e dei diritti dell’uomo. Solo una domanda, dove era Vladimir Luxuria quando il Presidente del consiglio Letta trattava la svendita della compagnia di bandiera Alitalia agli emiri di Abu Dhabi, dove i comportamenti GLBT sono repressi con pene pecuniarie, detentive e addirittura capitale?

Certo concordo con la scelta di Vladimir Luxuria, perché rischiare qualche anno di carcere ad Abu Dhabi quando si poteva fare una figura ben più mediaticamente vantaggiosa a Sochi e a costo di solo un paio d’ore di fermo di polizia, nulla da eccepire, ottima scelta.

Al contempo l’Ambasciatrice USA in Giappone, Caroline Kennedy (figlia di JFK), s’indigna per la pesca di 40 delfini nella città di Taiji, pesca in quel luogo tradizionale, che come ha riferito il sindaco della città, non riguarda specie né protetta né in via d’estinzione.

Encomiabile iniziativa, chi di noi non prova un tuffo al cuore a questa notizia, sta di fatto che gli USA in questi anni hanno cacciato decine e decine di migliaia di civili indifesi giustificandoli come danni collaterali di armi così intelligenti da non sporcare le mani di chi le USA (facendo un banale gioco di parole).

Tutti costoro sembrerebbero avere uno strano concetto del diritto e della Dichiarazione universale dei diritti umani promossa dalla ONU, come se fossero utili strumenti per dividere il mondo tra buoni e cattivi, usando la carta come un randello da calare contro il nemico di turno. Forse a guardar bene siamo noi a peccare d’ingenuità, credendo che costoro abbiano a cuore la dignità dell’uomo e delle nazioni.

Mi permetto (da umile non credente) di riportare le parole di Papa Francesco che con estrema chiarezza e potenza al punto 190 di Evangelii Gaudium scrive:

A volte si tratta di ascoltare il grido di interi popoli, dei popoli più poveri della terra, perché « la pace si fonda non solo sul rispetto dei diritti dell’uomo, ma anche su quello dei diritti dei popoli ».154Deplorevolmente, persino i diritti umani possono essere utilizzati come giustificazione di una difesa esacerbata dei diritti individuali o dei diritti dei popoli più ricchi. Rispettando l’indipendenza e la cultura di ciascuna Nazione, bisogna ricordare sempre che il pianeta è di tutta l’umanità e per tutta l’umanità, e che il solo fatto di essere nati in un luogo con minori risorse o minor sviluppo non giustifica che alcune persone vivano con minore dignità. Bisogna ripetere che « i più favoriti devono rinunciare ad alcuni dei loro diritti per mettere con maggiore liberalità i loro beni al servizio degli altri ».155Per parlare in modo appropriato dei nostri diritti dobbiamo ampliare maggiormente lo sguardo e aprire le orecchie al grido di altri popoli o di altre regioni del nostro Paese. Abbiamo bisogno di crescere in una solidarietà che « deve permettere a tutti i popoli di giungere con le loro forze ad essere artefici del loro destino »,156così come « ciascun essere umano è chiamato a svilupparsi ».157

154 Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa, 157.

155 Paolo VI, Lett. ap. Octogesima adveniens, 23 (14 maggio 1971): AAS 63 (1971) 418.

156 Paolo VI, Lett. enc. Populorum Progressio (26 marzo 1967), 65: AAS 59 (1967), 289.

157 Ibid., 15: AAS 59 (1967), 265.