I “piagnistei” di Alfano non incantano l’Europa
di Luciano Lago - 25/08/2014
Fonte: controinformazione
Mentre la Libia è sconvolta dalle lotte fratricide, sulle coste italiane continua incessante lo sbarco di clandestini. Alfano però si aspetta “risposte” dall’Europa ( da due anni).
Angelino Alfano, ministro degli interni del governo Renzi, non ha recepito o finge di non sentire il “rumore” delle porte in faccia sbattute all’Italia dagli altri paesi dell’Europa: l’Austria rispedisce in Italia un gruppo di clandestini entrati dal Brennero via treno e diretti in Germania, la Francia e la sua “gendarmerie” allo stesso modo riacchiappa i clandestini che transitano da Ventimiglia e li rispedisce in Liguria. In Germania il ministro dell’interno Hermann ha accusato direttamente l’Italia “di violare sfacciatamente le regole europee, non procedendo all’identificazione dei clandestini”, fatto questo che permette agli stessi di chiedere asilo in altri paesi europei. Vedi: L’Italia non rispetta norme su rifugiati
La stessa UE e l’agenzia Frontex, chiamata in causa da Angelino, ha ripetuto che il problema “se lo deve risolvere l’Italia” ma lui instancabile seguita con i suoi patetici piagnistei: “l’Europa si deve fare carico, l’Europa ci deve dare risposte, l’Europa non ci può abbandonare, ecc. ecc..”
Sembra che a Bruxelles qualcuno, tedeschi, danesi e norvegesi in particolare, abbiano iniziato a dare segnali di insofferenza nei confronti del ministro italiano: non lo reggono più.
Nel frattempo i servizi di intelligence segnalano la presenza anche di numerosi terroristi mescolati fra i profughi ed i migranti: sono gli jihadisti che operano in Siria ed in Libia, stanchi di combattere vengono in Italia per trovare altri facili obiettivi da colpire; sanno che in Italia si rischia poco: anche se ti acchiappano i processi sono lenti, le scarcerazioni per decorrenza dei termini sono frequenti, altra cosa rispetto all’Esercito Siriano di Assad che, una volta individuati gli jihadisti, li fucila sul posto con una raffica di mitra.
“Mare Nostrum” è un ponte verso l’Europa per i nuovi gruppi integralisti islamici che vogliono portare in Occidente la Jihad islamica, favoriti dal “buonismo” dell’Italia che accoglie tutti e permette la costruzione di nuove moschee dove si predica lo sgozzamento degli infedeli, “dobbiamo integrare queste comunità e presto gli italiani prenderanno da loro il nuovo stile di vita”, ha detto la Boldrini e tutti i media del sistema hanno applaudito a tanta “lungimiranza” dell’autorevole presidente della Camera.
Lo stesso ministero dell’Interno lancia l’allarme ma probabilmente si tratta di un altro ufficio che non comunica con Alfano; si sa che al Viminale ciascuno procede a ruota libera: c’è chi “si lagna dell’Europa”, c’è chi lancia “allarmi terrorismo”, c’è chi si preoccupa dei salvataggi in mare e chi manda i comunicati stampa vantando i “successi” nel contrasto agli scafisti. In realtà non si erano mai visti come adesso un così grande numero di scafisti sulle coste della Libia da quando è in carica Alfano, l’attività di traghettamento ha superato i proventi della estrazione petrolifera e ci lavorano in tanti. Una vera risorsa per l’economia del paese.
D’altra parte come dare torto ai paesi come Francia, Germania ed Austria che si preoccupano dell’interesse e della propria sicurezza nazionale? Loro non hanno nelle istituzioni una Laura Boldrini e non dispongono di un ministro africano nel governo come la Kienge, adesso mandata al Parlamento europeo. Noi in Italia abbiamo questo “vantaggio” rispetto ad altri paesi e siamo “più avanti”: guardiamo all’Africa, l’eterno sogno storico della politica italiana. Una volta si voleva italianizzare l’Africa portando civiltà e cultura in quelle lande desolate, adesso si vuole “africanizzare” l’Italia, in una sfrenata orgia di “multiculturalismo”, ogni epoca storica dall’unità d’Italia in poi guarda all’Africa in modo diverso.
Alfano sarà un domani ricordato così: l’uomo che procedette all’africanizzazione del paese, i posteri forse gli saranno grati e soprattutto riceverà il riconoscimento dalle centrali mondialiste della sinistra internazionale che predicano da molto tempo il “meticciato” per i paesi europei in modo da annientare ogni identità culturale propria.
Chi può ormai fugge da questo paese che non offre più prospettive: fuggono i giovani, quelli preparati, laureati e specializzati, verso paesi che offrono le prospettive di lavoro che qui mancano. Fuggono le aziende manifatturiere, una volta vanto del paese, stremate dal carico fiscale insostenibile e dalla burocrazia soffocante e parassitaria.
Rimane ed arriva invece la grande massa dei nuovi arrivati: una mano d’opera a basso costo, manovalanza generica, disponibile per tutto ed in particolare per lavorare con le nuove multinazionali che arriveranno in Italia, attirate dalla possibilità di produrre e svolgere servizi in un mercato alla fine omologato a quello mondiale. Si sta preparando la riforma del lavoro apposta per quello: il “jobs act” la chiama il “fiorentino”, per dargli un tono internazionale anglofono (che va tanto di moda).
Intanto, anche senza il “Job act “,prosperano in Italia le centrali delle mafie di tutto il mondo che arrivano a frotte ad installarsi nel bel paese, il paese di “Bengodi” per i gruppi criminali, da quella Russa a quella cinese, albanese e slava, attirate dal poter disporre di mano d’opera utilizzabile per ogni commercio che sia quello della prostituzione, un mercato ricco e florido in Italia grazie alla non regolamentazione, a quello della droga, in crescita esponenziale, al racket dell’accattonaggio (libero e senza regole) ed i tanti altri settori dove le mafie si inseriscono facilmente. Un valore aggiunto per il PIL nazionale, lo hanno detto testualmente dal Ministero dell’economia, chi lo avrebbe mai detto.
L’Italia ha perso e continuerà a perdere molte presenze turistiche dall’estero, soprattutto al sud dove avvengono gli sbarchi ma in compenso gli albergatori avranno una nuova clientela costituita da profughi africani e non africani che alloggeranno negli Hotel a 3 e 4 stelle a spese dello Stato con tanto di diaria per gli extra. Sono un po’ pretenziosi nell’alimentazione e nei servizi ma ci si adatta poi a tutto.
Alla fine questa situazione consente grossi guadagni ed occupazione per le cooperative rosse che si occupano dell’assistenza, va bene ai partiti politici dal PD, di SEL ed agli altri ( anche ai 5 Stelle) che già si attrezzano per riconoscere lo “ius soli” ai nuovi arrivati e disporre quindi di una nuova massa elettorale, quindi perché lamentarsi con l’Europa, ci sta bene così e lo stiamo dimostrando; l’Europa ha questioni più serie di cui occuparsi come la disastrosa guerra in Ucraina e le sanzioni contro la Russia.
Alfano eviti di disturbare l’Europa con i suoi inutili e ripetitivi piagnistei. Ci sta facendo fare una pessima figura. Un pò di contegno Angelino!