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Come Don Chisciotte (corrispondenza di un combattente)

di Miguel de Unamuno - 31/08/2006



Dio è un pazzo che crede di essere me

Miguel de Unamuno


E sia. Ma mentre tu credi di lottare per la vittoria, io lotto invece per lottare, per amore della lotta stessa.

E poiché ti sento replicare che la lotta è mezzo e non fine, mi affretto a dirti che non ho mai capito in che consista la diversità tra mezzo e fine.

E se la vita, che non è altro che lotta, è un fine, secondo quel che tu osservi e io non credo, può ben esserlo la lotta stessa.

Non predicarmi la pace, ti prego: essa mi fa paura. Pace vuol dire sottomissione e menzogna.

Tu conosci la mia divisa: prima la verità, poi la pace.

Preferisco la verità in guerra alla menzogna in pace.

Niente di più triste che ostinarsi a vivere d’illusioni pur sapendo che sono tali.

E considera perduto colui che tu oda ripetere: “Bisogna mantenere le illusioni”, perché come potrà mantenerle se le stima illusioni?

Cerco la religione della guerra, la fede nella guerra.

E se vinciamo – chiederai – quale sarà il premio della vittoria? Non preoccupartene; va’ in cerca della lotta, e se premio ci sarà, ti sarà dato per giunta. E forse questo premio non sarà altro che la lotta stessa.

Non conosci per caso le ore di disperata rassegnazione?

Non conosci le ore in cui ci si sente soli, in cui si avverte quanto apparente e fantastico è quello che ci circonda, in cui questa apparenza ci serra e ci stringe il cuore come un enorme gelo?

La lotta è fragore e tumulto – benedetti siano! E questo fragore e questo tumulto sperdono l’incessante rombo delle acque eterne e profonde, giù, nell’imo abisso delle cose, che vanno mormorando che tutto è vano, che tutto è nulla. E queste acque si sentono, se c’è pace, e con essa il silenzio, ed ecco perché la pace è terribile.

La lotta è il tempo, è il mare increspato e irritato per il soffiare dei venti, che manda le sue onde a morire sulla spiaggia; la pace è l’eternità, è l’infinita distesa delle acque morte.

E l’eternità non ti sgomenta? Che farai tu in essa, tu, povera onda nell’oceano di anime?”


Miguel de Unamuno
Da: "Corrispondenza di un combattente"