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La miglior difesa è il massacro

di Simona Masini - 03/09/2006


 
 
   
 

Questi ultimi 2 mesi sono stati difficili.

Lo so, difficile è un termine vago, sminuente, sicuramente inadeguato per descrivere quanto è accaduto e sta accadendo.

E’ la prima parola che mi viene in mente.

E’ stato difficile, per me, anzi è stato impossibile riuscire a definire tutto ciò che stava avvenendo. Lo è anche ora.

Cosa facciamo? Da dove cominciare?

La conta dei morti? Questo sembra facile, ma….da che ora di quale giorno a che ora di quale giorno? Perché di minuto in minuto, la conta, aumenta!

Basta lo scoppio di una bomba cluster, la mancanza improvvisa - ma non casuale - di elettricità in un reparto ospedaliero, l’esplosione (devo forse dire implosione? Sapete com’è…..non vorrei passare per antisemita!) di un’ ambulanza della Mezza Luna Rossa, l’impossibilità di amputare una parte del corpo colpita da quelle misteriose onde che trapassano, trapassano tutto, pelle, ossa, organi vitali, il crollo di un edificio fatiscente - colpito per legittimissima difesa, ci mancherebbe altro - in un quartiere a caso del Libano o della Palestina (scusate…si può ancora usare la parola Palestina o persino il mero vocabolo è stato già eliminato?) che c’è da riscrivere tutto!

Di cosa vogliamo parlare? Delle stragi di Gaza? Ecco, anche lì c’è un problema!

Anche lì è difficile. Gaza è larga 9 km e lunga 140 (approssimativamente), piccolina vero?

Eppure anche in questo caso è difficile!

A Gaza dove? Non in quale parte, non in quale città, neppure in quale campo profughi o in quale villaggio. La domanda è: in quale quartiere?

Per esempio, solo ieri (30/08/2006, ndr), nel quartiere di Shaja’iya (est di Gaza City, Striscia di Gaza, Palestina, se posso permettermi) sono stati carbonizzati 9 palestinesi (portando il numero delle vittime in quel quartiere a 21).

Visto? Persino il verbo “uccidere” è limitante, ormai: dopo giorni di assedio per cielo e per terra – stiamo parlando di un quartiere, ricordiamocelo – ieri sono giunti, all’ospedale Shifa, 9 corpi smembrati e carbonizzati, il numero e le condizioni dei feriti lo lascio alla vostra immaginazione.

Nel frattempo, tanto per parlare solo della giornata di ieri, tutta la Striscia era – ed è - sotto il fuoco, Jenin (Cisgiordania, sempre Palestina, almeno per ora) è sotto assedio da 4 giorni, Hebron (Cisgiordania) da 2, Amnesty International dichiara che il Libano del sud - ma che grande rivelazione! Proprio uno scoop! – è disseminato di bombe a grappolo, D’Alema dichiara che “la forza di pace italiana impedirà alla Siria di rifornire di armi gli Hezbollah” (o qualcosa di simile, non ce la faccio a guardare i TG o a sentire qualsivoglia politico italiano), Cossiga dichiara questo (il tempo.it): “Io sono perfettamente d’accordo affinché ci si batta tutti insieme perché Israele entri a far parte dell’Unione Europea, perché così possiamo ottenere una protezione anche militare indiretta dello stesso stato di Israele. Io ho firmato e ho dichiarato di essere pronto a compiere ogni atto necessario”. (!)

…..signori….c’è qualcosa che non va.

E’ tutta l’estate che sento la solita solfa “Israele ha diritto a difendersi!”.

E’ vero. Tutti hanno il diritto di difendersi. Tutti hanno diritto di esistere.

Stavolta almeno alcune immagini le abbiamo viste: devo pensare che la miglior difesa sia il massacro?

Questo è il messaggio lanciato dai media e dai politici di almeno ¾ di mondo alle nuove generazioni.

Solo Chavez si è distinto ritirando l’ambasciatore venezuelano da Tel Aviv.

Condoleeza Rice vuole “Il Nuovo Medio Oriente” perché gli Usa vogliono quello che vuole Israele, di conseguenza il resto del mondo deve, per forza, volere quello che vuole Israele e “il Nuovo Medio Oriente” altro non è se non “La Grande Israele” dall’Eufrate al Nilo, il sogno sionista, sogno simile a molti altri sogni scellerati già sperimentati dalla storia (nazismo: la grande Germania; fascismo: la grande Italia; sionismo: la grande Israele! E ora, incazzatevi pure! Ma ricordatevi bene questo: ho scritto sionismo, ho scritto Israele, non ho MAI accennato ad alcuna religione! Come non l’ha fatto l’UCOII cui va tutta la mia solidarietà per il linciaggio scandaloso che sta subendo!

E ricordatevi anche quest’altro: io sono comunista ma MAI e poi MAI mi sognerei di negare o giustificare gli eccidi di Stalin o Pol Pot!)

Lasciamo stare i Bush e le Condoleeza Rice, guardiamo in Italia dove non ci facciamo mancare mai nulla: nel nostro sempre più patetico panorama giornalistico, abbiamo personaggi che ti inseriscono nella “lista nera” non appena pronunci queste 3 parole: ISRAELE STA ESAGERANDO.

Mentre Israele era impegnato a difendersi massacrando civili inermi in Libano e in Palestina, qui si facevano veglie per Israele.

Mentre Israele si stava difendendo, la regione Lazio firmava un contratto di cooperazione industriale e scientifica con le istituzioni israeliane.

Mentre Israele si stava (e si sta) difendendo nessuno rescindeva il vergognoso contratto di cooperazione militare tra Italia e Israele.

Appena iniziate le (nuove) operazioni a Gaza, gli israeliani hanno detto “BUH!” agli osservatori europei (tra cui molti, molti italiani) presenti al confine tra Gaza e resto del mondo per garantirne il flusso, e questi se ne sono andati urlando in coro “SIGNORSI’!” e lasciando migliaia di palestinesi bloccati al confine senza poter scappare in Egitto e senza poter tornare a Gaza! E sono ancora lì! (i palestinesi, non gli osservatori, quelli se la sono filata!)

Dall’Italia (Camp Darby) partivano bombe anti-bunker GBU 28 da 2.5 tonnellate all’uranio impoverito!

Tutti i missili israeliani, sia aerei che di terra, sono muniti di testate all’uranio impoverito (lo indica la sigla DU), l’uso spropositato di queste armi in un’area ristretta come il territorio libanese ha causato, e continuerà a causare nel tempo, danni gravissimi a tutta la popolazione.

Hanno colpito una centrale elettrica e più di 15.000 tonnellate di nafta si sono riversate nel Mediterraneo. Stavolta il cormorano nero di petrolio non l’ha fatto vedere nessuno? (vedi I guerra del Golfo)

Mentre i civili morivano (e muoiono) in maniere atroci, mentre venivano (e vengono) distrutti ponti, strade, città, siti archeologici patrimonio dell’umanità, mentre c’erano (e ci sono) esseri umani privati di tutto, qui si pontificava su soluzioni diplomatiche! Qui c’era Prodi che fungeva da portavoce di Olmert che dettava le SUE condizioni per il cessate il fuoco!

Mentre si cercava la diplomazia, quelli bombardavano una sede dell’Unifil (forza ad interim dell’Onu in Libano che è lì dal ’78 e non riuscì neppure ad evitare l’invasione dell’ ‘82) per 5 ore consecutive uccidendo 4 funzionari delle Nazioni Unite!

Li hanno bombardati per 5 ore, non potevano non sapere che si trattava di un palazzo dell’Onu! Per 5 ore, i 4 funzionari hanno chiesto all’esercito israeliano di sospendere il fuoco, ma sono stati bombardati finchè l’edificio non è stato raso al suolo, finchè non li hanno uccisi.

Ci rendiamo conto di cosa stiamo parlando?

Stiamo parlando di uno stato talmente abituato a snobbare TUTTE le leggi e i trattati internazionali in vigore (bastano più di 70 risoluzioni Onu mai rispettate? Possibile che, alla luce di ciò, solo io veda nell’assalto all’edificio delle Nazioni Unite in Libano una sorta di avvertimento?), a non rispettare nessuno degli accordi che firma, a fregarsene delle sentenze della Corte Internazionale (il muro prosegue, il 20 agosto scorso hanno spedito in coma un attivista internazionale e un pacifista israeliano! Il venerdì successivo, durante la consueta manifestazione non-violenta a Bil’in, hanno ferito un volontario italiano di Operazione Colomba) che è un’assurdità pensare che rispetti persino questa risoluzione Onu, persino questa che si sono scritti da soli!

Infatti l’hanno già violata! Hanno bombardato, non si sono ancora completamente ritirati, continua il blocco aereo-navale, e le bombe cluster lasciate sul terreno sono cecchini che aspettano il bersaglio.

A che punto vogliamo arrivare? Nessuno è mai stanco di battaglie che non può perdere.

E gli italiani, i cortigiani preferiti degli Stati Uniti e quindi di Israele dovrebbero guidare…cosa? Una spedizione di pace in territorio libanese??

Disarmare gli Hezbollah…perché?

Secondo la legge internazionale un paese occupato ha il diritto di liberarsi anche tramite azioni di guerriglia: come la mettiamo con l’area detta “Fattorie di Sheeba”?

E’ nel Libano meridionale, al confine con la Siria, ed è ancora occupata dagli israeliani.

Quando mai, una “missione di pace” “una forza d’interposizione neutrale” va a collocarsi nel paese dell’occupato e non in quello dell’occupante?

Se davvero si vuole la pace, questa non è la strada.

Una strada ci sarebbe: intanto finirla di mettere in gioco la religione perché non c’entra nulla; non è affare di nessuno la religione professata da chiunque, carnefice o filantropo che sia, va giudicato per quello che fa, non per quello in cui crede.

Non è tanto, ma può essere un inizio.

Israele deve andarsene da tutte le aree che occupa illegalmente: Palestina, Siria (Alture del Golan), Libano (Fattorie di Sheeba).

Gerusalemme Est non va inglobata, come sta accadendo, nello Stato di Israele ma va restituita a chi appartiene: la Palestina.

Il muro va smantellato, le terre restituite ai legittimi proprietari (i palestinesi) e ciò che è stato distrutto va risarcito.

Le colonie – illegali – vanno smantellate.

In poche parole, applicare la giustizia.

Quando si invoca la giustizia da tanto, troppo tempo, e lo si fa invano, può capitare questo: chi la chiede non ci crede più, e si accontenta di ciò che può avere, la vendetta.

Vogliamo questo?