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Giannini ministro “A perdere”

di Antonio Serena - 30/06/2015

Fonte: Liberaopinione


 

Non sono molti a sapere chi è Stefania Giannini, classe 1960, attualmente Ministro dell’Istruzione del governo Renzi. La donna non ha infatti un passato blasonato, se si esclude un periodo in cui è stata Professoressa Ordinaria di Glottologia e Linguistica e rettrice dell’Università per stranieri di Perugia.

Dopo aver scoperto la politica aderendo a Scelta Civica di Mario Monti  ed essere stata eletta coordinatrice e Segretario Nazionale del Partito, nel 2013 viene eletta al Senato per lo stesso partito e subito nominata Ministro dell’Istruzione nel Governo Renzi. Nel 2015 lascia una Scelta Civica ormai in estinzione per aderire al PD (Scelta Comoda). Nel frattempo, dopo l’elezione a Ministro, si era candidata alle Europee in Toscana, Umbria, Marche e Lazio, riuscendo a racimolare nelle quattro regioni la miseria di 3000 preferenze rimanendo ovviamente ai blocchi di partenza.

Nel suo breve curriculum si legge anche di una contestazione per una Scuola di Cucina mai decollata (danni erariali per 525.000 euro all’Università di Perugia), episodio non ancora chiarito, ma che aveva fatto emergere una sobrietà gestionale del Rettore Giannini, oltre che  “il suo protagonismo […] la proliferazione di lauree ad honorem per richiamare in città personaggi di primo livello” e una politica atta alla promozione personale (“Il Fatto Quotidiano”, del 18 marzo 2014).

Parimenti contestata, anche se non oggetto di investigazione, la decisione del Ministro di noleggiare un Falcon 20 (costo 16.400 euro) per un volo Ciampino-Bruxelles in data 8/9 novembre 2011, in compagnia dell’attore Roberto Benigni, in occasione di uno spettacolo di letture dantesche del comico toscano al Parlamento Europeo (“Il Tempo” del 24 febbraio 2014).

Insomma, una carriera veloce e priva di curriculum atti a motivare la sua nomina a Ministro dell’Istruzione, fatta eccezione per il suo interesse per la Linguistica e la Glottologia. D’altronde questi sono particolari che non vengono richiesti per accedere ai piani superiori di un governo gestito da dilettanti allo sbaraglio, ex comunisti diventati improvvisamente ultraliberisti e amerikani.

Stando così le cose, è molto probabile (migliore delle ipotesi) che la Ministra dell’Istruzione sia venuta a conoscenza solo all’ultimo momento dei temi assegnati agli esami di maturità, dove spiccano le proposte su Calvino, la resistenza e l’immigrazione, tant’è che nel suo blog scrive che lei avrebbe scartato questi temi per rivolgersi alla quarta traccia, un brano di Malala  Yousafzai  che tratta del diritto all’ istruzione.

Non si sa proprio, in un momento in cui Francesco e Mattarella predicano la fratellanza e l’accoglienza per i migranti, cosa ci stia a fare la presenza di un seminatore di odio come Calvino che nei suoi libri, ancora diffusi tra i nostri studenti delle medie, esalta la guerra civile tra italiani indicando come il partigiano deve comportarsi per scannare i fascisti. In questi termini: “Alle spalle, beninteso, perché non si deve affrontare il fascista a viso aperto: egli non lo merita, egli deve essere attaccato con le medesime precauzioni con le quali un uomo deve procedere con un animale” (“Il partigiano Johnny”).

Ma tant’è. Nell’Italia di Renzi l’aberrazione è di casa e i mostri rappresentano la normalità.