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L’Ira non è più impegnata in attività terroristiche

di redazione - 06/10/2006

 
 

L’Ira, l’Esercito Repubblicano Irlandese, non è più «impegnata in attività terroristiche». A raggiungere questa conclusione è stata la “Independent Monitoring Commission” (IMC), la commissione ad hoc incaricata di monitorare le attività dei gruppi paramilitari nordirlandesi. Il rapporto aggiunge che l’Ira ha operato «un cambiamento radicale» negli ultimi anni. L’organizzazione, che nell’estate del 2005 aveva annunciato la fine della lotta armata, ha smantellato alcune delle «sue più importanti strutture» e non ha intenzione di tornare alla violenza nè possiede ormai la capacità di dar vita ad una vera e propria campagna, si legge nel documento. Alcuni esponenti, prosegue il rapporto, continuerebbero ad operare, ma «senza l’autorità della leadership dell’organizzazione». I risultati di questa indagine sono stati accolti positivamente dal governo britannico. Secondo un portavoce del premier Tony Blair, il rapporto sull’Ira «pone una base fondamentale per un accordo definitivo» per la questione dell’Irlanda del nord, secondo quanto riferisce la Press Association. Da parte sua il premier irlandese Bertie Ahern ha definito il rapporto «della massima importanza e del massimo significato». Il ministro britannico per l’Irlanda del nord, Peter Hain, ha detto che ora spetta ai politici «andare avanti nella giusta direzione». La situazione non è invece altrettanto positiva per quanto riguarda il fronte degli estremisti protestanti, sostiene da parte sua un esperto della Bbc, Vincent Kearney. «Riguardo ai lealisti - osserva Kearney - i dirigenti sia dell’Uff (Ulster freedom fighters) che dell’Uvf (Ulster volunteer force) stanno tentando di metter fine alla criminalità all’interno delle due organizzazioni, ma l’attività criminale e paramilitare è ancora molto diffusa».