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La ricca guerra di Blackwater

di Bianca Cerri - 07/10/2006

 

Fino al 2000, il futuro della Blackwater USA appariva alquanto incerto, ma nei cinque anni appena trascorsi, la modesta agenzia che affittava contractors nel Delaware è divenuta una multinazionale dal fatturato stratosferico. La nuova Direzione Generale ha sede nella Carolina del Nord ed è circondata da chilometri quadrati di prati verdissimi. Nell'ingresso principale troneggia un gigantesco orso impagliato che pare porti fortuna alla compagnia, almeno a giudicare dal fatturato che supera i cento milioni di dollari annui. In questo lussuoso contesto si tengono anche i corsi d'addestramento per futuri mercenari, che pagano ventimila dollari ciascuno per accedervi. Li frequentano anche molti agenti della polizia di Stato che sperano di abbandonare la divisa per lavorare come privati a 600 dollari al giorno piuttosto che per i miserevoli 1200$ al mese dei normali poliziotti. Gli allievi non sono mai meno di tremila, anche se ogni tanto qualcuno rinuncia.

In un'area riservata vengono addestrati selezionatissimi esemplari di pastori tedeschi che frequenteranno un "corso di formazione" di cinque giorni per imparare ad individuare gli esplosivi. A fine addestramento, verranno messi sul primo aereo in partenza per l'Iraq e saranno considerati a tutti gli effetti parte integrante del colossale business.

L’accoglienza potrebbe però non essere delle migliori, non tanto per gli animali quanto per gli uomini. A Baghdad gli americani non sono più graditi da molto tempo e, nel caos generale, quattro uomini della Blackwater sono rimasti vittime di un rogo appiccato proprio al fine di causarne la morte, una delle azioni più orribili che si siano verificate dall’inizio dell’occupazione. D’altra parte, la presenza di migliaia di mercenari con licenza d’uccidere è servita soltanto ad inasprire ancora di più la situazione di un paese già sufficientemente devastato.

Le famiglie dei caduti arruolati da Blackwater dovranno lottare a lungo per ottenere eventuali risarcimenti, perché i contratti sottoscritti dicono chiaramente che i 600 dollari giornalieri “assolvono la compagnia dall’obbligo di corrispondere assicurazioni sulla vita e assistenza medica al sottoscrivente, che accetta altresì i pericoli inerenti alla missione, compreso il rischio di mutilazione e/o morte causata da mine, bombe, granate o tiri di cecchini”. In compenso, i contractors che uccidono civili nelle zone di guerra non vengono mai perseguiti. In quasi quattro anni di guerra si sono visti mercenari abbandonarsi a risse sanguinarie, affittare le loro armi a terzi e persino pubblicare annunci sui giornali per cercare occupazione altrove vantando come credenziale la qualifica di “assassino” (Vedi Epi Security and Investigation Company – Jobs Wanted).

Oggi la Blackwater ha un nuovo motto: “Abbiamo le soluzioni per il futuro”. Il fatto è che alcuni dei personaggi che siedono nel consiglio d’Amministrazione riconducono inevitabilmente al passato, come J. Cofer Black, un tempo a capo dell’antiterrorismo della CIA e tuttora consulente della Casa Bianca. Grazie ai suoi buoni uffici, nel 2003 la compagnia si assicurò un contratto di 38 milioni di dollari per addestrare 10.000 marinai provenienti da Virginia, Texas e California e trasformarli in un "corpo speciale". Durante una conferenza ad Amman tenutasi a marzo, Coffer Black si è definito “orgoglioso” della Blackwater che è oggi in grado di mettere insieme un intero esercito. Tutti i rapporti dimostrano invece che i motivi per essere orgoglioso dono pochi, dal momento che tra i mercenari regna ormai l’anarchia.

Il principale azionista della compagnia, Erik Prince, si difende mantenendo il più possibile basso il suo profilo. Prince, 37 anni, e la sorella maggiore Betty, si auto-definiscono cristiani ferventi ed hanno creato insieme la Christian Freedom Foundation, che aiuta i “tanti cristiani che ancora vengono perseguitati in tutto il mondo”. Betty Prince è anche capogruppo del partito repubblicano in Michigan e, tra una missione cristiana e l’altra, appoggia le ambizioni governatoriali del marito, Dick DeVos, reddito annuo attorno ai tre miliardi di dollari. I DeVos detengono attualmente il record assoluto di donazioni a favore del partito repubblicano della storia del Michigan.

Loro prossimo obiettivo: l’edificazione di una Chiesa all’interno del complesso della Blackwater dove gli uomini in partenza per le zone di guerra possano riunirsi in preghiera. La fede cristiana, dicono, non ha nulla a che vedere con l’outsorcing militare, che per il bilancio della Difesa si è dimostrato un buon affare. Ci mancherebbe, ma resta il fatto che Blackwater ha preteso 409.000 dollari per inviare una squadra a New Orleans con il compito di fare la guardia al locale obitorio dopo il passaggio di Katrina. Erik Prince assicura che si trattava di “onesti lavoratori, forti di corpo quanto generosi”.

Specifica anche che “la Blackwater ha inviato un elicottero completo di equipaggio a New Orleans senza chiedere neppure un centesimo”. Dev’essere per questo che prima di far partire gli altri abbia preteso dal governo un assegno di trenta milioni di dollari.

di Bianca Cerri - Altrenotizie.org