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Finanziaria a mano armata

di Manlio Dinucci - 20/11/2006



La Finanziaria sara' varata con "i muri maestri intatti", assicura il
ministro Tommaso Padoa Schioppa. Ma dovrebbe essere piu' preciso: c'e' un
muro maestro, quello della spesa militare, che non solo restera' intatto ma
sara' rafforzato.
Il bilancio di competenza della difesa per il 2007 sale a 18.134,5 milioni
di euro rispetto ai 17.782,2 del 2006. E' quasi il doppio del bilancio di
competenza dell'universita' e ricerca ma ancora non basta. Per questo, ha
annunciato il ministro della Difesa Arturo Parisi, sono stati introdotti
nella finanziaria alcuni "correttivi".
*
L'articolo 113 istituisce un "fondo per le esigenze di investimento della
difesa", destinato a "programmi di investimento pluriennale, derivanti anche
da accordi internazionali", con una dotazione di 1.700 milioni di euro per
il 2007, 1.550 per il 2008 e 1.200 per il 2009: circa 4,5 miliardi in tre
anni. Questa e' pero' la punta dell'iceberg della spesa che l'Italia dovra'
sostenere per partecipare a tali programmi.
Solo per il caccia statunitense F-35 Lightning, si e' investito oltre un
miliardo di dollari e per l'acquisto di 131 caccia ci vorranno come minimo
altri 11 miliardi che si aggiungeranno ad almeno 7 miliardi di euro per
l'acquisto di 121 Eurofighter Typhoon.
L'articolo 187 istituisce un fondo di 400 milioni di euro per il 2007 e 500
per ciascuno degli anni 2008 e 2009, per "la tenuta in efficienza dello
strumento militare, mediante interventi di sostituzione, ripristino e
manutenzione di mezzi e materiali". In altre parole: poiche' aerei,
autoblindo e navi da guerra si usurano soprattutto in missioni tipo quelle
in Afghanistan e Libano, occorrono ogni anno centinaia di milioni di euro
per tenerli in efficienza o sostituirli. Tali fondi non vengono pero'
prelevati dal bilancio di competenza della Difesa ma aggiunti dalla
finanziaria. E, poiche' bisogna incentivare l'arruolamento di volontari,
l'articolo 187 autorizza per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009 la spesa
di 20 milioni di euro destinati alla "costruzione, acquisizione o
manutenzione di alloggi per il personale volontario delle Forze armate".
*
L'articolo 188 autorizza, per ciascuno degli anni 2007, 2008 e 2009, la
spesa di 1 miliardo di euro per il finanziamento della partecipazione
italiana alle "missioni internazionali di pace". Tali fondi sono pero'
iscritti non nel bilancio di competenza della Difesa ma in quello del
ministero dell'Economia e delle Finanze. Se poi occorreranno piu' soldi di
quelli previsti, "il ministro dell'economia e delle finanze e' autorizzato,
con propri decreti, a disporre le relative variazioni di bilancio".
Con questi e altri "correttivi", la spesa militare italiana supera
ampiamente nel 2007 i 21 miliardi di euro, equivalenti a oltre 27 miliardi
di dollari: l'Italia si colloca cosi' come spesa militare al settimo posto
mondiale. Vi sono per di piu' altre voci di carattere militare nascoste
nelle pieghe del bilancio: tra queste un esborso di circa mezzo miliardo di
dollari per la manutenzione delle basi Usa in Italia; un altro, non
quantificabile, per i programmi previsti dall'accordo militare
italo-israeliano (Legge n. 94/2005).
*
Cosi', mentre si effettua una manovra finanziaria che direttamente e
indirettamente grava sulla maggioranza dei cittadini, si accresce la spesa
militare e si pongono tutte le premesse per un suo ulteriore aumento.
Il sacrificio vale pero' la pena: in tal modo - spiega il capo di stato
maggiore della difesa - l'Italia puo' avere "capacita' di intervento
efficace e tempestivo" nelle aree di "interesse strategico", dai Balcani al
Caucaso, dal Nord Africa al Golfo Persico. Cio' e' reso possibile da uno
strumento militare "proiettabile" dotato di spiccata capacita' expeditionary
coerente col "livello di ambizione nazionale". Ne fanno parte le forze
speciali che, spiega il ministero della Difesa, sono impiegate "in modalita'
occulta o clandestina" in "operazioni dirette a conseguire obiettivi di
natura militare, politica, economica o informativa in aree di difficile
accessibilita'". Tutto chiaro. Resta solo un dubbio: in quale capitolo di
bilancio e' inserito il finanziamento delle operazioni occulte e
clandestine?

 

*Manlio Dinucci e'
giornalista e saggista, direttore esecutivo della sezione italiana della
Ippnw. Tra le opere di Manlio Dinucci: (con Daniel Bovet), Tempesta del
deserto, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi), 1991;
Hyperwar, Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi), 1991;
(con Umberto Allegretti e Domenico Gallo), La strategia dell'impero,
Edizioni cultura della pace, S. Domenico di Fiesole (Fi), 1992