Newsletter, Omaggi, Area acquisti e molto altro. Scopri la tua area riservata: Registrati Entra Scopri l'Area Riservata: Registrati Entra
Home / Articoli / Hugo Chavez: sul filo della terza vittoria

Hugo Chavez: sul filo della terza vittoria

di Alessandro Grandi - 29/11/2006

Presidenziali 2006: Manuel Rosales contro Hugo Chavez. Il Venezuela fra passato e futuro
 
Da una parte il carismatico Hugo Chavez, bolivariano convinto, fautore delle buone relazioni con tutti i paesi dell’America Latina, soprattutto con Fidel Castro, e nemico del presidente Bush. Dall’altra lo sfidante, Manuel Rosales, governatore dello stato di Zulia, uomo nuovo del Venezuela dal curriculum vitae invidiabile. L’appuntamento elettorale è per il prossimo 3 dicembre. Fra i due, secondo i sondaggi, uno scarto di 20/30 punti percentuali a favore di Chavez. La campagna elettorale venezuelana chiude ufficialmente giovedì prossimo.
 
Il candidato Manuel RosalesQui Rosales. “Non voglio essere un presidente che controlla i poteri. Voglio essere un presidente che esercita le sue funzioni sotto il controllo dei poteri dello stato, aiutatemi a diventare presidente”. Le braccia alzate a salutare la folla in un tripudio di bandiere venezuelane, una camicia bianca a righe e un sorriso smagliante: questo è Manuel Rosales, leader di Unità Nazionale e governatore in aspettativa dello stato di Zulia (dove sono concentrati i pozzi petroliferi).
Da un palco collocato sull’autostrada che passa a est della capitale Caracas, Rosales ha chiuso (in anticipi considerando che poteva andare avanti fino a venerdì prossimo) la sua campagna elettorale senza risparmiare critiche e accuse al suo diretto avversario. “Non si possono regalare le nostre ricchezze agli altri paesi” ha detto Rosales riferendosi al petrolio destinato a Cuba, Haiti e altre nazioni amiche di Chavez.  Argomento, quello delle risorse del Paese, caro a entrambi i candidati e sul quale, sia Chavez sia Rosales hanno puntato molto. Ma le polemiche maggiori sono scaturite quando la formazione politica di Rosales ha incolpato il governo di aver in qualche modo impedito ai simpatizzanti di Unità Nazionale di raggiungere il luogo del comizio, deviando le strade per lavori di manutenzione. Il programma di governo di Rosales, comunque, punta molto sulla ridistribuzione delle ricchezze derivate dalla vendita del petrolio, sulla creazione del salario minimo garantito per i disoccupati, miglioramento dei programmi sociali, guerra alle discriminazioni politiche e religiose.
E la scuola. Sull’istruzione Rosales ha le idee molto chiare, vuole creare un modello educativo che permetta una formazione scolastica di alto livello dal primo anno di scuola all’ultimo. Non ha dimenticato, però, di inserire nel programma di governo la sanità: vuole portarla ad alti livelli iniziando col costruire una fitta rete di nuovi ospedali e adottando programmi che assistano le donne durante la gravidanza, i neonati e gli anziani. E poi difesa dell’ambiente, relazioni internazionali, politica industriale e diritto alla casa, tutte visioni integrali per migliorare la qualità di vita dei venezuelani. E come primo atto se dovesse vincere, Rosales, firmerà il decreto per la carta di credito ‘Mi Negra’, con la quale i poveri potranno ricevere parte dei proventi della vendita del petrolio che attualmente “vengono regalati ad altre nazioni”. 
 
Un murales con l'immagine del presidente ChavezQui Chavez. Classica camicia rosso intenso, Chavez non si è risparmiato (come del resto il suo avversario) critiche e frasi spettacolari, durante le due ore di comizio, confermando di non essere certamente  un politico che sta a guardare, ma che cerca la terza affermazione presidenziale. Chiudendo Caracas la sua campagna elettorale davanti a centinaia di migliaia di persone, ha dimostrato di credere nella vittoria finale. “Siamo pronti per dare una grande lezione a Rosales. Vinceremo come un pugile, per ko. Non c’è spazio in Venezuela per nessun altro progetto che non sia quello della rivoluzione bolivariana”.
Indicando Rosales come candidato dell’impero, l’attuale presidente ha ricordato alla folla che lo acclamava: “Non dimentichiamo che ci staimo scontrando con il diavolo, che è il governo imperialista degli Usa. Questo è il vero nostro avversario. L’impero più potente della terra”. E riferendosi agli osservatori internazionali che saranno presenti domenica nei seggi venezuelani, ha confermato che le elezioni si svolgeranno in modo regolare: "Voi sarete testimoni di un’altra grande vittoria del popolo venezuelano, dite la verità al mondo”