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Beirut: continuano le manifestazioni di piazza in Libano contro il premier filo-occidentale

di redazionale - 02/12/2006

Beirut, proteste alla sede del governo
"Resteremo finché non cadrà Siniora"

 


<B>Beirut, proteste alla sede del governo<br>"Resteremo finché non cadrà Siniora"</B>
BEIRUT - Continua a Beirut la protesta dei sostenitori di Hezbollah che chiedono le dimissioni del governo Siniora: migliaia di persone hanno passato la notte accampate in tende nella centrale piazza dei Martiri e nelle strade che conducono al palazzo dell'esecutivo.

La comunità internazionale è in allarme: "Restiamo molto preoccupati per il fatto che Hezbollah e i suoi alleati, con il sostegno della Siria e del governo iraniano, continuino a agire per destabilizzare il Libano", ha commentato il portavoce del dipartimento di Stato americano Tom Casey. "Le dimostrazioni, come sapete - ha aggiunto Casey - mirano a rovesciare il governo del Libano legittimamente e democraticamente eletto. E certamente le minacce di intimidazione o di violenza non sono qualcosa che ritengo alcuno possa considerare democratico o un meccanismo costituzionale per cambiare governo".

Questa mattina, a Beirut, i manifestanti che hanno passato la notte davanti alla sede del governo hanno ripreso a scandire slogan contro il premier Fuad Siniora. Almeno 5.000 persone ad un centinaio di metri dalla collina del Grand Serrail continuavano a ripetere: "Siniora Alì Babà, fuori tu e il tuo governo di ladri". "Siamo qui per far cadere il governo. Se non sarà oggi allora resteremo, giorno dopo giorno. Siamo pronti a restare qui per mesi", ha detto uno dei manifestanti, Ramzi Ainesy. Decine di soldati hanno isolato la zona degli uffici governativi con filo spinato e barriere metalliche.

Il sit-in a Beirut è iniziato ieri al termine della grande manifestazione che ha riunito più di un milione di sostenitori dei partiti sciiti Hezbollah e Amal e del movimento del cristiano Michel Aoun, tutti legati a Damasco.

Siniora e gran parte dei suoi ministri, decisi a resistere alle pressioni della piazza, si trovano nel palazzo del governo, dove risiedono da martedì scorso dopo l'assassinio del ministro dell'Industria Pierre Gemayel.

"Non importa quanto tempo rimarranno in strada, non faranno cadere il governo di Fuad Siniora", ha commentato ieri sera Saad Hariri, leader del blocco antisiriano che ha la maggioranza in Parlamento.