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Cammellieri e negri della sabbia

di Malcom Lagauche - 14/12/2006


 
 
   


Molti Iracheno-Statunitensi hanno dato la loro prima occhiata ad un cammello allo zoo di San Diego

Desert Storm non si è combattuta esclusivamente in Iraq e Kuwait. Il fronte casalingo ha fornito molta diffidenza e animosità contro gli Arabo-Americani ed il seguente malumore che si è generato ha aiutato il governo degli Stati Uniti a confondere il popolo americano sulla reale natura della strage.

Questa campagna aveva somiglianze con quasi ogni incursione militare degli Stati Uniti dal 1945 in poi. Tutti tranne uno i nemici dichiarati degli Stati Uniti dalla fine della Seconda Guerra Mondiale sono stati paesi governati e popolati da non-Caucasici. Ogni nemico ha sopportato la sua propria forma di nomenclatura razzista. I Nord-Coreani ed i Nord-Vietnamiti erano "musi gialli". La Repubblica Dominicana e Granada erano abitate da "negri". Nel 1986, l'ex attore di b movies-diventato-presidente, Ronald Reagan, cambiò emisfero quando ordinò il bombardamento della Libia, un paese pieno di "cammellieri". Bush I ha continuato la tradizione degli Stati Uniti nel 1989 ordinando l'invasione di Panama, uccidendo senza scrupolo in cinque giorni migliaia di "cigani e negri", bruciando e abbattendo allo stesso tempo migliaia di case nell'operazione "Giusta Causa".

Le forze armate USA a Panama hanno usato molte nuove armi. Le immagini esibite dai coroner Panamensi mostrarono resti di corpi che farebbero star male persino i più duri guerrafondai. Ad esempio, per uccidere civili vennero usati proiettili al mercurio. Un proiettile al mercurio penetra il cranio e lascia soltanto una piccola inserzione, non uccidendo immediatamente il destinatario. Una volta all'interno del cranio, il mercurio si filtra nel cervello, provocando una morte con agonia. Un altro tipo di proiettile sperimentale usato a Panama fu il proiettile a frammentazione, che lascia solo un sottile foro. Di nuovo, la morte non è immediata. Dopo essere stato nel cranio per alcuni secondi, il proiettile esplode, facendo saltare in pezzi il cervello. La dichiarazione ufficiale del governo USA sulle vittime Panamensi fu confusa, elencando un numero di 202 morti Panamensi, nonostante le immagini di fosse comuni che mostravano migliaia dei corpi. Da aggiungere all'inganno, nell'agosto 1992, un comitato di studio, che lavorava per conto dell'amministrazione Bush, rivedette il numero di morti. La nuova cifra venne fissata a 60 morti Panamensi. I media furono assenti nel porre in discussione la valutazione rivista, così si calò nel folklore USA come fatto certo.

Quando l'amministrazione fu interrogata sugli incendi delle case Panamensi, seguì di nuovo una smentita. Quando, ad una conferenza stampa fu chiesto al portavoce del Pentagono Pete Williams di riferire sulle accuse, questi rimase impassibile e disse di non sapere nulla di tali azioni. Quella fu la fine della discussione sull'argomento. I media presero nota della dichiarazione di Williams e poi misero via le loro penne. Per quelli interessati alla verità, venne riportata negli Stati Uniti una notevole quantità di videotape che mostravano gli incendi sistematici delle case da parte dei soldati americani. Alcuni anni dopo il fiasco, apparse un documentario chiamato "L'inganno di Panama" [“The Panama Deception”, si può vedere in originale a questo link n.d.r.]. Questo tra l'altro mostrava anche filmati di case che bruciavano. Il documentario ricevette premi dall'industria cinematografica, tuttavia funzionari del governo USA l'hanno ignorato bollandolo come propaganda.

Panama, come Grenada, ha avuto molto a che fare con la distruzione dell'Iraq. A Grenada, gli Stati Uniti hanno testato il modo di ostacolare la stampa ed ha funzionato. Nonostante tiepide obiezioni dei media, tutto fu perdonato nel dicembre 1989. Poi, come con Grenada, la stampa venne esclusa dalla copertura. Di nuovo, altre proteste, ma nessun'azione dai media.

L'invasione di Panama, come quella di Grenada, ha incluso una forza sproporzionata. Tuttavia, a Panama, gli Stati Uniti hanno avuto un terreno di prova con obiettivi vivi per la loro nuova generazione d'armi, come l'aereo Stealth e le bombe e missili "intelligenti". Era una prova per un più ampio conflitto in futuro.

Con due invasioni riuscite di seguito alle spalle, chiudendo fuori i media ed usando una forza schiacciante, gli Stati Uniti erano ora pronti a svolgere il loro ruolo in Medio Oriente, un'area dove avevano giocato molti trucchi sporchi, ma tuttavia non avevano ancora una presenza fisica. L'Iraq, con le seconde più grandi riserve di petrolio al mondo era l'obiettivo perfetto.

Da metà anni 80, gli Stati Uniti, con la collaborazione del governo kuwaitiano, avevano cominciato ad agire per isolare l'Iraq e degradare la sua economia. Gli USA avevano altre grandi armi nel loro arsenale che non erano mai state elencate nelle pubblicazioni di Jane's Fighting - la xenofobia e l'etnocentrismo.

Per gli Stati Uniti l'Iraq era un facile obiettivo da ritrarre come nemico, a causa della sua cultura e popolazione. Sembrava quasi che odiare la sua popolazione araba non costasse alcuno sforzo al popolo americano. Gli Iracheni sono di pelle scura e vestono diverso dagli Americani. La religione islamica era virtualmente sconosciuta in America e, per molti, era un affronto all'"eredità giudeo-cristiana" che molti Americani consideravano l'elemento base degli Stati Uniti. Anche i cibi iracheni erano contrari a quelli che compongono la tipica cucina americana.

Dopo il 2 agosto 1990, la macchina di propaganda iniziò a lavorare senza sosta. Gli Americani si levarono a protestare per le azioni di quegli individui sub-umani dalla pelle scura. Per coincidenza, pochi Americani saprebbero indicare dov'è situato il Kuwait su una mappa e ancor meno posseggono una qualsiasi conoscenza del paese.

Malgrado l'opinione di molti Americani che Iraniani e Iracheni siano "la stessa cosa", la verità è molto differente. La maggior parte degli Iraniani non sono certamente arabi, ma sono di ceppo persiano, mentre la maggior parte degli Iracheni sono arabi. Razzialmente e culturalmente, persiani ed arabi non condividono le stesse origini.

Il termine razzista "cammelliere", quando è usato per descrivere un Iracheno, sarebbe ridicolo se i risultati non producessero il numero di morti iracheni attribuiti a modelli di pensiero razzisti. Non ci sono virtualmente cammelli nella zona di Bagdad in Iraq e molti Iracheni non hanno mai visto un cammello se non sui libri o in televisione. Durante Desert Storm, ho visitato un negozio di un Iracheno-Americano. Quando sono entrato, sembrava scoraggiato. "Cosa c'è che non va, Tony?" Ho chiesto. Mi ha risposto, "Qualcuno ha infilato la testa nella porta e mi ha chiamato 'cammelliere,' poi è corso via. Non ho mai visto un cammello in vita mia finchè non sono andato allo zoo di San Diego".

Negli Stati Uniti c'è una notevole presenza Iracheno-Americana in Michigan e nel sud della California. Nel corso degli anni, questi espatriati si sono uniti al crogiolo culturale che compone il paese. Alcuni hanno sostenuto il governo socialista Ba'ath, mentre altri vi si sono opposti. Una cosa che però tutti gli Iracheno-Americani hanno sostenuto, era la loro patria ed il suo diritto ad esistere. Quando lo spettro del Desert Storm si stava affacciando, gli Iracheno-Americani furono scioccati nello scoprire gli atteggiamenti di molti Americani verso di loro. Furono improvvisamente relegati a "negri della sabbia" e furono sottoposti ad azioni che si presumeva fossero illegali negli Stati Uniti. Molta gente d'affari si ritrovò con le finestre fracassate ed i veicoli vandalizzati. Ad un proprietario di un negozio della California furono rubate le gomme della sua auto tre volte nel giro di due settimane. Gli Arabo-Americani (non importava fossero iracheni, sauditi, siriani, egiziani o libanesi) e gli Iraniano-Americani furono perfino interrogati dall'FBI. La maggior parte erano sbalorditi, perché vivevano negli Stati Uniti da decenni e si consideravano Americani. Volevano sapere perchè interrogavano loro, mentre Americani con altre provenienze etniche no.

George Bush non ha ascoltato gli Iracheno-Americani sulla loro lealtà agli Stati Uniti. Non ha fatto niente durante Desert Storm per arrestare la persecuzione contro di loro. Era cosa comune un'attività economica di un Iracheno-Americano con le finestre chiuse con assi. Molti Iracheno-Americani nel sud della California hanno dovuto davvero chiudere i loro commerci a causa di azioni intraprese contro loro da individui fanatici durante Desert Storm. La maggior parte degli Iracheno-Americani avevano ancora la famiglia in Iraq, ma durante Desert Storm, gli fu impossible conoscere le condizioni dei loro parenti perché gli Stati Uniti avevano demolito tutte le forme di comunicazione in Iraq. L'amministrazione statunitense non fece nulla per aiutare gli Iracheno-Americani e, col suo silenzio, ha firmato atrocità contro di loro. La storia si ripete. Vediamo che gli stessi etnocentrismo e bigottismo liberati nel 1991 furono ripetuti nel 2003 con l'invasione e l'occupazione illegali dell'Iraq da parte degli Stati Uniti. Tuttavia, ci sono altri precedenti dal passato che rispecchiano quelle azioni.

William Apess era uno scrittore Nativo Americano e attivista della causa dei Nativi. Nel 1836, tenne un discorso a Boston ai discendenti dei Puritani che avevano decimato quella che un tempo era la fiera tribù Wampanoag del Massachusetts e del Rhode Island. Il suo discorso non fu un tentativo di diplomazia; Apess dette ai cittadini uno ricordo storico del diciassettesimo secolo ed il suo messaggio era che l'attuale popolazione americana avrebbe dovuto prendere nota delle atrocità e far si che non accadessero mai più. La presentazione venne chiamata "Elogio di Re Philip". Re Philip (nome Nativo Metacomet) era a capo della tribù Wampanoag quando questa andò in guerra contro i Pellegrini. La tribù non voleva la guerra, ma ci fu spinta da loro, cosa simile alle due guerre degli Stati Uniti contro l'Iraq. Le similitudini sono intriganti.

In Desert Storm, abbiamo visto migliaia di Iracheni morti sull' “Autostrada per l'inferno" e scene simili furono mostrate nel 2003 mentre le truppe americane stavano marciando verso Baghdad; corpi accatastati uno sopra l'altro con insetti che assalivano i cadaveri. Nella descrizione della difficile situazione degli Americani Nativi secoli fa, Apess scriveva:

È comunque vero che ci sono molti che si potrebbero definire onorati guerrieri, che, nella saggezza della loro legislazione civilizzata, pensano che non sia un crimine vendicarsi su intere nazioni e Comunità, finchè i campi non sono coperti di sangue ed i fiumi si trasformano in fontane porpora, mentre si sentono dai feriti e da decine di migliaia di morenti gemiti come tuoni lontani, lasciando famiglie senza aiuto a dipendere dalle loro cure e compassione per vita; mentre si sente che aleggia nell'aria una risposta forte da decine di migliaia di bambini e orfani indiani .

E credete che gli indiani non possano sentire e vedere bene come i bianchi? Se la pensate così, vi sbagliate. La loro capacità di provare sentimenti e di conoscere è veloce quanto la vostra.


Sostituite la parola "Iracheno" a Indiano nel testo qui sopra e le somiglianze sono evidenti. I Wampanoag, proprio come gli Iracheni, furono costretti a disarmarsi. Re Philip protestò coi Pellegrini che stavano rovinando i campi della sua gente. Portò il suo caso alla corte degli stranieri.

Secondo Apess:

La protesta di Philip era che i Pellegrini avevano rovinato le coltivazioni della sua gente. I Pellegrini, agendo come arbitri, dissero che le accuse contro di loro non erano motivate; e poiché non lo erano, per loro soddisfazione, i bianchi volevano che Philip ordinasse ai suoi uomini di deporre le loro armi e munizioni e che la corte ne disponesse come preferiva.

Quanto sopra è quasi identico all'Iraq che protesta perché il Kuwait ruba il suo petrolio e le Nazioni Unite che ordinano all'Iraq di disarmarsi.

Dopo una guerra di due anni, la tribù Wampanoag fu macellata. Philip venne ucciso e le sue parti di corpo furono sparse in tutta la zona e messe in mostra. Un americano nativo venne pagato per rivelare ai Pellegrini dov'era nascosto Philip. Apess spiegò: "Un tradimento, tuttavia, accelerò la sua rovina; uno dei suoi uomini, nella speranza di una ricompensa da parte degli ingannevoli Pellegrini, tradì il suo paese mettendolo nelle loro mani".

I metodi per individuare ed uccidere Philip furono quasi identici a quelli usati nell'omicidio di Uday e Qusay Hussein. Un lontano membro della famiglia Hussein disse agli Americani dove stavano. Dopo l'uccisione dei due, gli Stati Uniti esposero i loro corpi crivellati al mondo. Vi sono quasi quattro secoli fra i due avvenimenti, tuttavia lo stesso metodo di cattura (tradimento) e la cruenta esposizione dei corpi sono usati oggi per descrivere la "vittoria". E, lo stesso motivo, il fanatismo, era il combustibile che ha acceso il furore degli Americani per distruggere il nemico dalla pelle scura in Massachusetts ed in Iraq.


[I cadaveri di Uday e Qusay Hussein, uccisi nell' assalto al loro nascondiglio insieme al quattordicennene nipote di Saddam, Mustapha. La taglia sui due era di 30 milioni di dollari]

Malcom Lagauche
Fonte: http://www.uruknet.info
Link: http://www.uruknet.info?p=28745
04.06.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FILMARI